mercoledì 25 febbraio 2009

Milleproroghe: DL e' legge, da class action a immobili

25/02/2009 8.33

ROMA - Il decreto Milleproroghe è legge: l'Aula della Camera, dopo aver votato la fiducia la scorsa settimana, ha approvato definitivamente il provvedimento con 281 voti favorevoli. I no sono stati 248, solo due gli astenuti. Si tratta di un testo omnibus, nato per prorogare alcune scadenze ma che alla fine, come accade ormai da anni, è diventato il contenitore per le norme più diverse. Molto contestato lo slittamento della class action ("una presa per i fondelli", dice il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro), ma anche le norme sulle cartolarizzazioni: un tema sul quale il pd chiede l'istituzione di una commissione di inchiesta. La liquidazione della Scip, attacca il capogruppo dei Democratici alla Camera Antonello Soro, "é in realtà una 'operazione scippo'. Il saldo - spiega - è una passività di 3400 miliardi delle vecchie lire per lo stato. Il governo fa esattamente le stesse cose per cui finanzieri in Europa e nel mondo finiscono in carcere". Dalle misure sugli immobili a quelle fiscali, ecco le principali novità del Milleproroghe.

RINVIO PER NORME SICUREZZA LAVORO - Le imprese avranno tempo fino al 16 maggio 2009 per adeguarsi alle norme per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

SLITTA CLASS ACTION - La disciplina dell'azione collettiva risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori acquisterà efficacia a partire dal 1/o luglio 2009.

MARCIA INDIETRO SU CARTOLARIZZAZIONI - Scip viene liquidata e gli immobili invenduti tornano agli enti originariamente proprietari che potranno prevedere vendite dirette.

PROROGA DICHIARAZIONI FISCALI - Non viene spostato il termine per i pagamenti delle tasse ma quello per l'invio telematico da parte di commercialisti e Caf all'Agenzia delle Entrate delle dichiarazioni (Unico e Iva, dal 31 luglio al 30 settembre).

EDITORIA, CIG PER PERIODICI E SALVI GIORNALI PARTITO - La cassa integrazione per i giornalisti delle aziende in crisi viene estesa anche ai periodici. Arrivano 10 milioni a decorrere dal 2009 per i prepensionamenti del settore. Salvi i giornali di partito anche se non hanno ora rappresentanza parlamentare; per i contributi si considererà se avevano diritto nel 2005.

TELEFONATE-SPOT - Per tutto il 2009 "sono lecitamente utilizzabili per fini promozionali" i dati personali contenuti negli elenchi telefonici fino all'agosto 2005.

ARBITRATO IN APPALTI PUBBLICI PER TUTTO IL 2009 - Prorogata l'entrata in vigore del divieto fino alla fine dell'anno.

NIENTE ICI SU FABBRICATI RURALI - Ai fini dell'imposta comunale sugli immobili "non si considerano fabbricati le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto dei fabbricati per i quali ricorrono i requisiti di ruralità".

PIANO CARCERI - Il capo del dipartimento per l'attività penitenziaria avrà poteri speciali con l'obiettivo di accelerare la creazione di nuove strutture.

GUIDA MOTOSCAFI E ALCOL - Arrivano norme più stringenti per chi guida sotto l'effetto di sostanze alcoliche.

COMUNI 'VIRTUOSI' - I comuni 'virtuosi' saranno autorizzati ad utilizzare risorse, anche delle Regioni, per attivare investimenti. In questo caso non si applicano le sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno.

TAGLIA-ENTI - Proroga al 31 marzo 2009 del termine per l'emanazione dei regolamenti di riordino previsti nell'ambito della procedura volta alla riduzione degli enti pubblici.

TAGLIO 40% TEMPI REGISTRO NUOVI FARMACI - Passare dagli attuali 360 giorni a 100-120, vale a dire una sforbiciata del 40%, per la registrazione dei nuovi farmaci. E' questo l'obiettivo che si prefigge il governo. Per ottenere questo risultato è stato raddoppiato l'organico dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che passa da 250 a 450 unità.

martedì 17 febbraio 2009

Davvero mi sono consolato nel leggere la gazzetta del mezzogiorno di oggi 17 Febbraio 2009 ove ce un articolo “Non sono più necessari” Sindaco e Assessori restituiscono i telefonini” vedo infatti come in Italia e in soprattutto a Triggiano non ci siano differenze sul comportamento scostumato dei politici e degli amministratori locali.

In merito a questo problema “i telefonini” non fu il sottoscritto circa un anno fa a chiedere al Sindaco e Assessori di restituire i telefonini che comportavano uno spreco di denaro pubblico?
Ma qualcuno come al solito mi dette del pazzo chiamando la forza pubblica e il 118 come è da abitudine costume nei miei confronti da parte del sindaco Cassano.

In quello scritto si chiedevano spiegazioni oltre che per i telefonini anche del perché il sindaco usasse l’auto dell’amministrazione comunale per uso proprio.” altro spreco di danaro pubblico”.

Ma come al solito il sindaco non accetta consigli, e, non voglio neanche entrare nel merito sulla imperizia, l'ignoranza, la superficialità con cui vengono affrontati da queste persone i temi su cui sono chiamati ad intervenire.

Sempre il politico triggianese in particolar modo l’amministrazione Cassano crede che il potere si manifesta con la forza e con l’arroganza.

Mi sono chiesto come sia possibile questo modo di fare e la risposta è semplice: il loro destino, quello dei politici e degli amministratori, non dipende più da noi, ma dai loro giochi interni.

Fare queste osservazioni non significa essere antipolitici, sono loro l'antipolitica.


Consigliere Comunale del Nuovo P.S.I.
Michele Difino

mercoledì 11 febbraio 2009

Al Sindaco Michele Cassano
All’ Assessore alle Opere e Lavori Pubblici

Oggetto: Ripristino marciapiede "Quartiere Casalino - Via Trieste 26".

PREMESSO che le strade e i marciapiedi di buona parte della cittadina, sono dissestati a causa di carenza manutentiva e trascuratezza; che numerose strade, a causa degli scavi e delle conseguenti chiusure provvisorie, sono pericolose soprattutto per i e veicoli a due ruote; che le ditte appaltanti provvedono alle chiusure definitive non a regola d’arte (vedi Via delle Mura), sovrapponendo strati di asfalto senza scarificare il fondo, il che produce dislivelli di carreggiata; che marciapiedi e mattonate risultano spesso impercorribili a causa del pessimo stato, con rischio costante per i pedoni e intralcio alla deambulazione.
EVIDENZIATO che da anni i residenti segnalano il cattivo stato dei marciapiedi di Triggiano ed in particolare: Via Trieste 26; che gli innumerevoli scavi per la posa di fibre ottiche per l’illuminazione pubblica, hanno accentuato la pericolosità del marciapiede, tanto da non possedere affatto camminamento pedonale, tanto da causare danni fisici a signore di 65 e 47 anni e a bambina di 3 anni, lasciando per anni il fondo stradale in dissesto e senza che si sia provveduto, a tempo debito, a ripristini adeguati.
Le situazioni elencate presenta, a vario titolo, caratteristiche di pericolosità, per la deambulazione pedonale e/o lo scorrimento dei veicoli a due ruote.
Nel corso degli ultimi anni, l’assetto delle strade del quartiere e di tutta la cittadina è peggiorato causa scavi di vario tipo e ripristini insoddisfacenti e precari.
Il livello di sicurezza lungo i percorsi interdetti al transito veicoli, si è abbassato: per scarsa vigilanza ed inefficacia delle barriere, è invalso l’uso di percorrere, con le moto, strade e tratti, anche di pregio, riservati ai pedoni.
E’ peggiorata la situazione igienica dell’intera cittadina, causa deiezioni canine in assenza di sanzioni.
Data la sua conformazione, il quartiere e la cittadina è particolarmente ostico per la mobilità pedonale , sovente impedita dal dissesto dei marciapiedi, dall’invadenza dei mezzi posteggiati e dall’assenza, lungo interi tratti di strada, di camminamenti pedonali.
Il sottoscritto consigliere comunale Michele Difino chiede a codesta amministrazione di attivarsi ad un sopralluogo ed al rifacimento del marciapiede per alleviare il disagio dei cittadini per la su indicata situazione.

Consigliere Comunale del Nuovo P.S.I
Michele Difino

martedì 10 febbraio 2009

REPLICA ALL'ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 10/02/2009

Caro Vito, ho letto l’articolo di oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Comprendo i tuoi timori che il mio atto possa essere considerato una provocazione - o pubblicità elettorale in vista delle prossime consultazioni provinciali - ma ti giuro che non lo è. La mia decisione di sfiduciare questo sindaco, sebbene lo abbia sostenuto durante la campagna elettorale del 2006, consentendogli anche grazie ai miei voti l’elezione a sindaco di Triggiano, è ponderata dal totale fallimento che, secondo me e il 99,9% dei cittadini, ha dimostrato nella sua incapacità di gestire una cosa pubblica.
I fallimenti di questo sindaco sono sotto gli occhi di tutti: il cimitero comunale dove, per far riposare in pace un proprio congiunto, un cittadino dovrebbe vendersi un organo per poter affrontare spese notevoli solo perché il sindaco Cassano ha creduto di poter incassare 300 euro per ogni loculo venduto; l’incerto futuro dell’ospedale Fallacara, nonostante i proclami a difesa in consiglio comunale; la rinuncia al ricordo in cassazione sulla questione della settima farmacia solo perché gli sono arrivati ordini dall’alto e cioè dalla Regione Puglia, non si sa bene per favorire chi.
Ma non è finita. Che dire delle stato pietoso in cui versano le strade di Triggiano? E il P.R.G fermo da due anni e, con esso, tutti i costruttori di Triggiano ormai sull’orlo della chiusura e del licenziamento dei propri dipendenti? Che dire ancora dell’illuminazione del quartiere San Giuseppe? Una pecca del progettista trasformatasi in un cimitero a cielo aperto. E infine, come non pensare alla vicenda grottesca della B/6 con la strenua difesa degli interessi propri e dei suoi collaboratori e portaborse?
Sono questi, caro Vito, i motivi, mai taciuti ormai da troppo tempo, della mia mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, e non, come qualcuno potrebbe erroneamente essere portato a pensare, una forma di pubblicità pre-elettorale.


CONSIGLIERE COMUNALE DEL NUOVO PSI
MICHELE DIFINO

venerdì 6 febbraio 2009

Indagato, si dimette l'assessore Tedesco

BARI - Si è dimesso stasera l’assessore alla salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco (del Pd ed ex Socialisti autonomisti), indagato insieme con una quindicina di persone per presunti abusi relativi alla fornitura di servizi e prodotti da parte di società private ad alcune Ausl della regione. La notizia delle sue dimissioni è stata data dall’addetto stampa del presidente della giunta, Nichi Vendola. Al posto di Tedesco, Vendola ha nominato assessore alla Salute il medico anestesista barese Tommaso Fiore (nella foto).

ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DALLA DDA
L'assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco (Pd), di 60 anni, è indagato dalla procura antimafia di Bari. Il nome dell’amministratore regionale sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito di un’indagine su un presunto sistema corruttivo legato alla fornitura di servizi e prodotti al quale avrebbero preso parte, tra gli altri, imprenditori ritenuti vicini a Tedesco e funzionari dell’ assessorato regionale.


A quanto si è potuto sapere dopo l’acquisizione di atti dall’ente regionale, nei confronti di Tedesco e di un’altra quindicina di indagati il sostituto procuratore inquirente, Desirè Digeronimo, ipotizza il reato di associazione per delinquere e di corruzione. Nel fascicolo d’inchiesta viene inoltre ipotizzata, nei confronti di diversi indagati, l’ aggravante di aver favorito un’associazione per delinquere di tipo mafioso. Quest’ultima aggravante – secondo indiscrezioni – sembra destinata a cadere.

Oltre a Tedesco sarebbero iscritti nel registro degli indagati, imprenditori e direttori generali di alcune Ausl pugliesi. A quanto si è saputo, fonti vicine all’ inchiesta ritengono di aver raccolto, anche attraverso intercettazioni telefoniche, una serie di riscontri dai quali emerge un “vorticoso scandalo” nella sanità pugliese. Le indagini, tuttora in corso, sono svolte dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo presso il comando provinciale di Bari. Gli accertamenti della Dda sono stati avviati mentre erano in corso verifiche (che si avvalgono anche di intercettazioni telefoniche) sull'ipotizzato intreccio tra mafia, politica e affari che ruota attorno alla gestione di alcuni appalti (soprattutto rifiuti) ad Altamura, città di 65mila abitanti della Murgia barese. In quest’inchiesta vengono ipotizzati i reati di associazione mafiosa, corruzione, abuso e falso.

Proprio intercettando alcune utenze telefoniche di persone coinvolte nell’indagine su Altamura il pm Digeronimo sarebbe arrivato ai vertici dell’assessorato pugliese alla Salute e agli imprenditori che ha poi indagato. Poichè l’indagine su Altamura è a carico di un’ipotetica associazione mafiosa, il magistrato ha ipotizzato nell’inchiesta che coinvolge anche l’assessore Tedesco l’aggravante di aver agevolato un’associazione mafiosa.

INDAGINE QUASI CONCLUSA

La procura antimafia di Bari potrebbe far notificare a breve inviti a comparire all’assessore alla Salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco, e alla quindicina di persone – tra imprenditori, dg di alcune Ausl pugliesi e funzionari dell’assessorato – indagate per presunti abusi relativi alla fornitura di servizi e prodotti da parte di società private ad alcune Ausl della regione. L’indagine infatti sarebbe quasi giunta a conclusione.


Uno dei filoni seguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Bari, coordinati dal pm inquirente Desirè Digeronimo, riguarderebbe le prestazioni di riabilitazione domiciliare offerte da una società privata nel territorio della sesta provincia pugliese, la Barletta-Andria-Trani (Bat).


Grazie ai servizi offerti, il fatturato della società – secondo un’interrogazione presentata nei mesi scorsi dal consigliere regionale di An Nino Marmo – è salito in maniera abnorme negli anni 2007 e 2008, superando i limiti fissati dalle leggi per il tipo di prestazioni offerte.

VENDOLA: PIENA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA
«Vorrei esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura, impegnata nell’opera di bonifica della pubblica amministrazione da qualsivoglia veleno corruttivo e da ogni rete affaristica. Non penso che ci sia, in questo come in altri casi, una "giustizia ad orologeria" bensì una giustizia che cerca di compiere il proprio cammino senza timori reverenziali nei confronti del potere politico». Lo afferma in una dichiarazione il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in relazione alle indagini della magistratura barese su presunte vicende di malaffare in materia di sanità. Nelle indagini è coinvolto Alberto Tedesco, che stasera si è dimesso dall’incarico di assessore regionale alla Salute.

«Ovviamente – prosegue Vendola – sono addolorato per il coinvolgimento in una indagine giudiziaria dell’Assessore alla salute Alberto Tedesco: al quale confermo la mia stima umana e politica insieme alla certezza che saprà dimostrare rapidamente la propria estraneità a qualunque addebito penale. L’Assessore Tedesco, rassegnando nelle mie mani le sue irrevocabili dimissioni, anche per potersi difendere in libertà e senza coinvolgimento di sorta dell’istituzione regionale, mi ha chiesto di non interrompere l’azione di governo in un momento così delicato e quindi di nominare senza indugio il nuovo assessore». Vendola ha quindi confermato di aver «immediatamente» nominato il nuovo assessore, il medico Tommaso Fiore.

SPERANDO CHE I MIEI COLLEGHI CONSIGLIERE DIMOSTRANO DI AVERE ALMENO PER UNA VOLTA LE PALLE

Al Presidente del Consiglio
A tutta la Giunta Comunale
A tutti i Consiglieri Comunali
A tutti i Segretari Politici
A tutte le Forze Politiche
Al Segretario Generale


MOZIONE DI SFIDUCIA


Oggetto: Proposta mozione di sfiducia al Sindaco Cassano da parte del Consigliere Comunale Michele Difino.


Il Sindaco Cassano governa Triggiano con risultati deludenti. Negli anni del suo mandato ha già fornito ampia prova della sua incapacità ed inaffidabilità a svolgere il gravoso compito di primo cittadino.

Il Paese in una grave crisi economica, di ordine e sicurezza pubblica e i cittadini hanno perso la fiducia nelle Istituzioni. Gravi atteggiamenti di marcatura del territorio (atti di intimidazioni) stanno provocando danni per diversi centinaia di euro ad un congruo numero di cittadini sotto gli occhi indifferenti del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale.

L’impatto urbanistico è alquanto deludente a causa di un piano regolatore che non decolla, voluto a tutti i costi, anzi con alti costi per il popolo Triggianese. Infatti il P.R.G., le norme tecniche di attuazione hanno fatto bloccare l’edilizia e le attività ad essa collegate, costringendo molte ditte locali a cessare le loro attività.

Il Sindaco, sin dai primi interventi ha dato dimostrazione di curare solo in modo effimero della comunicazione con la cittadinanza, prospettando fantomatici risultati mai concretamente provati (vedi Ospedale Fallacara ecc.)

La sua sensibilità è tutta dimostrata dall’accaparramento, sotto la propria politica, di interessi personali (vedi B/6).

Oggi, questo Consiglio comunale, che è stato sempre presente, seppur su diverse posizioni politiche e con metodi a volte drastici, soprattutto dell’opposizione, rischia il fallimento per la sola ed unica colpa di un Sindaco incapace di gestire la cosa pubblica, tanto che come nel caso della settima Farmacia, ha per l’ennesima volta, inasprito i rapporti con la minoranza.

Questa Assemblea eletta dai cittadini non può lasciare libero arbitrio ad una amministrazione palesemente inadeguata alle esigenze del paese.

Per non far subire al nostro territorio ulteriori devastazioni, per guardare al futuro dei nostri figli, mettiamo in atto l’unico strumento legittimamente valido che è la presentazione di questa mozione di sfiducia.

Ciò restituirà dignità a questo Consiglio comunale e consentirà di riconsegnare al cittadino di Triggiano, una volta approvata, il diritto dovere, quale unico ed effettivo titolare, di esprimere, la fiducia ad una nuova e, ci auguriamo migliore amministrazione.

Il sottoscritto, Consigliere Comunale Michele Difino invita pertanto i colleghi Consiglieri e forze politiche di sottoscrivere la presente mozione di sfiducia al Sindaco da inoltrarsi successivamente per le motivazioni di cui sopra, ai sensi e per gli effetti dell’art.52 del TUEL di cui al D.L.vo 18 agosto 2000.


Consigliere Comunale “Nuovo P.S.I”
Michele Difino

giovedì 5 febbraio 2009

Lettera anonima firmata "Un Cittadino Deluso"pubblicata interamente

Mettete a conoscenza di tutti i cittadini Triggianese che il Sindaco Cassano eletto con quasi 70% preferenze, continua a fregarsene altamente dei suoi cittadini, in quanto non ha mosso dito sulla problematica dell'Ospedale Fallacara -prima e della settima Farmacia dopo, e che si ripercuote gravosamente su tutti gli utenti.
E il nostro sindaco che fa? non gliene frega niente di niente,si e' dato molto da fare a destra e a manca con tutte e due le mani sulla B/6 dei consiglieri comunali Neglia.
Mi piacerebbe, chiedergli a quale progetto stia lavorando considerato la sua incapacità di lottare per la sua cittadinanza.
Forse reputa più importante tenersi la fascia tricolore, che occuparsi del benessere della collettività.
I fallimenti di questi amministratori (Sindaco e giunta) sono a gli occhi di tutti e per il bene della Città mi sembra che sia arrivato il momento di dare le proprie dimissioni.
SI DIMETTA, faccia un grosso favore alla città che dice di amare, non oso immaginare se governasse una città che odia.
"Il sindaco di tutti" ecco lo spot di noi Triggianesi, colui che dovrebbe rappresentare la nostra città. Menefreghismo da parte della maggioranza Comunale Triggianese, che non ha mai pensato al bene dei cittadini. Nessuno sa prendere delle decisioni, nessuno si e mai interessato sui problemi che viviamo giornalmente. Nessuno sente, nessuno vede, mi sembrano tutti una massa di pecoroni che non sanno che strada prendere per arrivare al TRAGUARDO. Non voglio assolutamente criticare, parlo perchè uscendo la porta di casa si vede una società abbandonata, schiava solo del vandalismo, della droga, dell'alcool. Triggiano ha bisogno di un nuovo sindaco......

martedì 3 febbraio 2009

LA VICENDA DELLA SETTIMA FARMACIA

La spavalderia e l’arroganza del Sindaco nel consiglio comunale di ieri 2 Febbraio è così evidente da lasciare sbalorditi.

Il sindaco chiede l’appoggio della minoranza e dei cittadini soltanto se si trova in cattive acque e dimentica subito il sostegno ricevuto quando gli è giunta la busta con i proiettili.

Infatti quando si tratta di ragionare con la minoranza e tutelare gli interessi dei nostri concittadini - vedi la settima farmacia - volta le spalle.

Con la settima farmacia i nuovi introiti - come il Comune di Grumo Appula che ha incassato oltre 1.240.000,00 (unmilioneduecentoquarantamila) euro - avrebbero permesso di aiutare tanta quanta gente e aggiustare tante strade rotte.

La cosa non quadra: la sentenza per aver perso il ricorso dinanzi al Tar è datata 11 novembre 2008. Il sindaco ha fatto finta di non saperne niente e a noi consiglieri comunali il tutto è stato comunicato a pochi giorni dalla scadenza (3 Febbraio 2009) per un nuovo ricorso al Consiglio di Stato, nonostante le interrogazioni già formulate in precedenza da noi minoranza..

Il sindaco rinuncia ad un appello solo perché l’avvocato difensore del Comune che ha perso il ricorso dinanzi al Tar ha detto che è inutile proseguire nel ricorso. Ma può un avvocato non abilitato (dichiarato da lui stesso nella nota al sindaco) consigliare di non procedere al ricorso se ha già perso il primo appello?

Noi della minoranza abbiamo consegnato al sindaco un parere espresso dall’Avv. Bagnoli (patrocinante in Cassazione) che afferma esserci motivate ragioni per fare ricorso, ma il sindaco si rifiuta di discuterne.

Qual è la motivazione per la quale il sindaco rinuncia al ricorso sapendo di sbagliare? E perché non vuole prendere per buono il nostro consiglio di rifare ricorso?

Ma in tutta questa vicenda, la parte peggiore è rappresentata dai miei colleghi consiglieri comunali immuni da ogni affetto verso la loro cittadinanza: pare non abbiano diritto di parola; stanno li giusto per alzare la mano quando gli si viene chiesto.

Come diceva un consigliere comunale al direttore della “Tribuna” Luigi Ottolino: questo è un consiglio comunale senza spina dorsale.

Il sottoscritto condivide pienamente.