mercoledì 31 marzo 2010

PARCHEGGI

Chi sostiene che le grandi metropoli occidentali non siano a misura d’uomo non ha dimestichezza con i paesi.

Ad esempio nelle metropoli ci sono i mezzi pubblici e spesso funzionano (vedi Milano, New York, Londra, Parigi) e le persone che vivono lì possono decidere di rinunciare alla macchina per andare a lavorare (quasi sempre lo fanno) e prendere i mezzi pubblici.

Ora, i  negozi, le molte banche e la stazione sono tutti concentrati in un’unica area che chiameremo centro città, distante dalla parte di più recente costruzione della città stessa. Se si deve fare la spesa in uno dei due supermercati oppure semplicemente prendere il treno, a meno che non si abbia parecchio tempo a disposizione, ottime gambe, buona resistenza al freddo e/o al caldo, non si abbiano bambini piccoli, non si sia troppo anziani,  non c’è scelta, si deve usare la macchina.
E qui viene il bello. A Triggiano i parcheggi si vedono con il cannocchiale.  In questi ultimi mesi poi, proprio in coincidenza con le feste, i lavori di restyling del centro storico, hanno portato via alcuni dei pochi, preziosissimi posti adibiti a parcheggio senza disco-orario. E proprio in questi mesi i nostri vigili in primis (MIRAGLINO SEMBRA CHE CI GODE) si sono fatti più solerti nel distribuire multe per divieto di sosta, consapevoli del peggioramento di una situazione già pessima.
I residenti non avendo alcuna possibilità alternativa ad una lunga camminata che spesso non è affrontabile per vari motivi, prendono anch’essi la macchina per raggiungere vari luoghi, cercano di parcheggiare negli spazi consentiti, li trovano tutti occupati quindi sono costretti a parcheggiare in divieto di sosta.
A questo punto scatta la multa. I nostri vigili (Miraglino) diventano solerti, abbandonano la loro consueta postazione esterna (davanti al bar per vedere la partita del Bari) e , dopo aver chiuso tutti e due gli occhi - davanti a ragazzi sfreccianti in motorino senza casco, stop non rispettati, limiti di velocità superati, auto in moto davanti al passaggio a livello chiuso - li riaprono, tirano fuori il loro blocchetto o l'attrezzo meccanizzato collegato al comando dei vigili urbani e cominciano a distribuire multe per divieto di sosta.

Che fare? Forse un’idea sarebbe far pagare il parcheggio ai non residenti, magari meno degli altri comuni così continuano a venire da noi pagando. Il ricavato potrebbe servire a finanziare un servizio navetta più idoneo o l’installazione di parcheggi automatici che l’attuale amministrazione Cassano non sa della loro esistenza.
Oppure togliere parte delle soste a orario e lasciare degli spazi per i residenti che pagano le tasse al comune di Triggiano.
Una nostra concittadina, che ha avanzato richiesta direttamente al capo dei vigili, senza una soluzione.
Caspita, e ora chi glielo dice a Cassano sindaco pro – tempore che tutta Triggiano è illegale?
Attendiamo fiduciosi il "piano parcheggi" uno dei punti forti del programma di Rusconi da attuarsi da "subito". Basta mettersi d'accordo su cosa si intende per subito ....


Consigliere Comunale Michele Difino

mercoledì 24 marzo 2010

Al Sindaco Pro – Tempore di Triggiano

Al Presidente del Consiglio Comunale

Al Segretario Generale

All’Assessore Affari Generali


Oggetto: richiesta atti.


Il sottoscritto Michele Difino in qualità di Consigliere Comunale chiede di ottenere l’elenco di tutti gli incarichi dati agli avvocati dall’inizio della legislatura Cassano e cioè dal giugno 2006 ad oggi.

Triggiano; 24/03/2010                              Michele Difino

lunedì 22 marzo 2010

Ecco la vera storia della cena D'Alema-Tarantini

«D’Alema stava al numero uno, io stavo al numero due, seduta (...) e i Tarantini dopo di me», raccontava ridacchiando Lady Asl, al secolo Lea Cosentino, ora ai domiciliari, parlando al telefono con l’allora assessore vendoliano alla Sanità, Alberto Tedesco, indagato ma «volato» subito in Senato, sponda Pd. E il brogliaccio di quell’intercettazione inedita, risalente a due anni fa, riapre il sequel di «Indovina chi viene a cena» in salsa barese. Quella tavolata organizzata e offerta il 1° aprile 2008 dal Signore delle protesi, Gianpaolo Tarantini, al ristorante La Pignata di Bari, che vedeva seduti insieme all’imprenditore al centro delle inchieste pugliesi, politici locali del Pd, il líder Massimo e un bel manipolo di manager della sanità finiti indagati dalla procura di Bari, promette di essere un ricordo amaro per tanti. Soprattutto per Massimo D’Alema, appunto, ma anche per il sindaco di Bari Michele Emiliano. Tanto che su quella serata, quando l’estate scorsa esplose lo scandalo sulle magagne della sanità nella Puglia di Vendola, la parola d’ordine nel centrosinistra diventò «minimizzare». D’Alema non ricordava, anzi, ricordava di non aver nemmeno mangiato. Emiliano disse di aver fiutato la puzza, visto che lui Tarantini lo aveva indagato quand’era pm, e di aver aspettato l’arrivo di D’Alema per trascinarlo via dopo «dieci minuti, non di più». A leggere i brogliacci di quelle intercettazioni sembrerebbe però che il sindaco e il presidente del Copasir «ricordino» male, molto male.

La verità che emerge dalla trascrizione di «tutte» le conversazioni di quell’inchiesta è infatti diversa da come i protagonisti ce l’hanno raccontata. Sono telefonate tra l’ex assessore Alberto Tedesco - che alla cena non volle andare perché con i Tarantini era ai ferri cortissimi - e un po’ di amici. Una lettura interessante. Il primo botta e risposta è tra Tedesco e un uomo di nome Angelo.

Alberto Tedesco: «Ma tu ti rendi conto che vengo invitato, per altro lo vengo a sapere da altri, a una cena con D’Alema organizzata, e pagata, dai più feroci concorrenti dei miei figli, cioè dai Tarantini che sono dei banditi nati, che dovrebbero stare in galera e stanno ancora a piede libero in giro?».

Angelo: «Chi sono questi?».

Tedesco: «Sono fornitori. Fornitori che operano nel settore dei miei figli, che hanno utilizzato i metodi più delinquenziali del mondo, e fanno la cena a D’Alema. Adesso ho chiamato Panzarani perché mi ha chiamato (...) per dirmi che c’è questa cena. Ho detto, ma “scusa, fammi capire, c’è una cena di D’Alema con la sanità, sì con un po’ di management, qualche imprenditore, sai, organizzata dai Tarantini, da Gianpaolo e non so come cazzo si chiama quell’altro coglione del fratello”... ».

Dopo la cena l’assessore oggi senatore parla con Vitangelo Dattoli, direttore sanitario e poi dg del policlinico di Bari (indagato proprio per la fuga di notizie sul coinvolgimento nell’inchiesta di Tedesco) che gli parla dei presenti all’incontro.

Dattoli: «Volevi notizie di ieri della cena con D’Alema?».

Tedesco: «Be’ ?».

Dattoli: «E be’ niente. Stava lui, il consigliere regionale, Emiliano e baresità varie, Tarantini... ».

Tedesco: «Uhm... ».

Dattoli: «Parecchi direttori generali... Cosentino (Lea Cosentino, l’ex dg della Asl Bari ora ai domiciliari, ndr), Tommaso Moretti (manager degli ospedali riuniti di Foggia, ndr), Colasante, il dottor Galasso, il dottor Abbaticchio, Lonardelli, Enzo Lattanzio (primario al Policlinico di Bari, ndr), Michele Pascone (direttore del reparto chirurgia plastica del Policlinico, ndr), Pasqualino Ciappetta (primario del Policlinico, perquisito e indagato per presunti favoritismi a Tarantini sulle protesi, ndr) Giannocolo, circuito commerciale merceologico, non se se mi... Bancale (Raffaele, primario a Putignano, anche lui indagato, ndr), l’ex marito di Silvana». Qualche dettaglio folkloristico sulla cena lo fornisce proprio Lea Cosentino, Lady Asl, sempre intercettata con Tedesco. Cosentino: «Allora ieri a questa cena c’erano tutti, dai direttori degli ospedali, primari ospedalieri, policlinico, Lattanzio, Pascone, che non ti dico eh, Gismondi... tutto l’universo mondo, Alberto, tutto. A me, io, D’Alema stava al numero uno, io stavo al numero due seduta, come puoi immaginare (ride) va bene».

Tedesco: «Sì... ».

Cosentino: «A un certo… no questa cosa te la devo dire che è carina, Lattanzio ha detto, fa il solito provocatore, perché “la sanità, il merito, bim bum bam, e della nostra sanità regionale che cosa dice, perché...”, si è alzato D’Alema e ha detto: “Io non parlo della sanità regionale senza gli amministratori regionali, l’assessore regionale che mi sembra una persona intelligente, capace... di che cosa stiamo parlando... posso dire della sanità nazionale”... e l’ha stoppato. Poi quando ha fatto il discorso eh, alla fine, sai alla fine che ha ringraziato, ha detto “io posso prevedere quello che succede a Lecce, quello che succede a Brindisi, quello che succede a Foggia, ma Bari è il nostro banco di prova, per la Puglia e per l’Italia”, e guardando dritto dritto Michele Emiliano, no? Che stava seduto di fronte... e poi alla fine ha anche detto, “noi dobbiamo vincere questa partita nazionale, non perdere la Regione”... che puoi immaginare le battute che ci sono state, no?, negli intermezzi, ti volevo informare, insomma della... ».

Tedesco: «C’era anche Vincenti?».

Cosentino: «Chi è Vincenti, Alberto?».

Tedesco: «Quello dell’Anthea, del gruppo Santa Maria».

Cosentino: «Lo sai che non lo conosco, io?».

Tedesco: «Non lo conosci?».

Cosentino: «Però c’erano tutti, ma c’erano direttori amministrativi, direttori sanitari, tutto il mondo c’era».

Tedesco: «E i Tarantini dove stavano seduti?»

Cosentino: «I Tarantini dopo di me... allora, c’eravamo D’Alema, io ho chiesto che stesse Enzo Valente (dirigente Asl Lecce, arrestato con Frisullo l’altro giorno, ndr) vicino a me... allora c’era D’Alema, io, Enzo Valente, Mimmo Colasanto, Michele Mazzarano (all’epoca vice di Emiliano alla segreteria del Pd, secondo Tarantini uno dei due politici percettori di tangenti, insieme a Frisullo, ndr) e tutti gli altri... e poi in cerchio tutti gli altri e di fronte Michele Emiliano con Pascone e quegli altri».

D’Alema insomma non avrà mangiato, ma secondo Lady Asl era seduto al posto d’onore, accanto a lei, al manager arrestato e a Tarantini. Emiliano era «di fronte», scambiava sguardi intensi con D’Alema che chiamava le armate a raccolta per vincere la campagna di Puglia, parlando due volte ai commensali. Mica male come bilancio per cinque minuti. Uno si immaginava il sindaco in piedi che aspetta nervosamente D’Alema per sussurrargli all’orecchio che star lì era «inopportuno», concedergli un rapido saluto ai presenti e scappar via. Ma il racconto della Cosentino, fresco di poche ore, disegna un quadro diverso, decisamente più conviviale, tra battute, chiacchiere e comizi. Eppure Tedesco, come abbiamo visto, non amava i Tarantini, e Lady Asl non aveva alcun motivo di calcare la mano sulla buona riuscita di una cena che all’assessore provocava gran mal di pancia. In fondo l’aveva detto pubblicamente anche Mazzarano, polemizzando con il sindaco Michele Emiliano, che nessuno era «scappato» via da quella cena. Tutti erano rimasti al loro posto. Tutti avevano mangiato e chiacchierato. Nessuno s’era preoccupato dell’imprenditore che pagò a tutti la cena. Ora le voci «rubate» dagli inquirenti ripropongono la solita doppia domanda. Perché mentire su quella cena? E perché D’Alema ha sentito il bisogno di scrivere al Corriere della sera (il 10 settembre scorso) che «non ho mai avuto occasione di incontrare o frequentare» Tarantini quando oltre alla cena alla Pignata più testimoni parlano anche di una gita in barca a Ponza? E dei rapporti strettissimi tra Tarantini e Roberto De Santis, l’uomo-ombra di D’Alema, il presidente del Copasir ha niente da dire?

venerdì 19 marzo 2010

STA INIZIANDO LA PULIZIA DEI CORROTTI, ARRIVERANNO LE MANETTE ANCHE PER I CORROTTI DI BARI

L'ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd) è stato arrestato e condotto in carcere su disposizione della magistratura barese nell’ambito delle indagini sulla gestione della sanità pugliese. L'indagine si avvale anche delle dichiarazioni accusatorie rilasciate dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini.

Frisullo è accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

Nei mesi scorsi era stato proprio Gianpi Tarantini a riferire agli inquirenti baresi dei rapporti avuti con Frisullo quando questi era vicepresidente della Giunta regionale pugliese. Tarantini nel corso di alcuni interrogatori rivelò ai pm Ciro Angelillis, Eugenia Pontassuglia e Giuseppe Scelsi di aver offerto a Frisullo escort e denaro (che il politico avrebbe accettato) in cambio di vantaggi per le sue società nell’aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce.

ANCHE ALTRE 3 PERSONE AGLI ARRESTI
Il provvedimento restrittivonotificato all’ex vicepresidente della giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd) è anche a carico di altre tre persone - medici e dipendenti della Asl di Lecce – che avrebbero concorso con l’ex amministratore regionale nella commissione, a vario titolo, dei reati contestati a Frisullo. Dei tre arrestati – dei quali non si sono appresi i nomi - due sono stati posti ai domiciliari, uno in carcere.

 GASPARRI: "ADESSO COSA HANNO DA DIRE I MORALISTI?"
«Avendo parlato da tempo e per tempo degli scandali della gestione Vendola in materia di sanità, compresa la ancor più scandalosa operazione del Pd per portare Tedesco al Senato, siamo curiosi di sapere cosa hanno da dire i moralisti stile Quercia-Oak alla D’Alema. I fatti parlano da soli. Chi sa se le ridicole indagini di Trani non siano state un colpo di teatro x bilanciare, con il nulla, la sostanza degli scandali veri della sinistra». Lo afferma il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

 I NOMI DELLE ALTRE TRE PERSONE COINVOLTE

Provvedimenti anche per l'ex direttore amministrativo dell'Asl di Lecce, Vincenzo Valente (in carcere), per il primario di neurochirurgia dell'ospedale "Fazzi" di Lecce, Antonio Montinaro, e per il funzionario dell’Area Gestione Patrimonio della stessa Asl Lecce, Roberto Andrioli (questi ultimi due sono ai "domiciliari").
Valente è in pensione e, secondo quanto si è appreso, al momento dell’arresto è stato colto da un malore ed è stato condotto al pronto soccorso.
Nei loro confronti, come nei confronti dell’ex vicepresidente della Regione, la procura ritiene di aver raccolto gravi indizi che si basano non solo sulle dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini, ma anche su intercettazioni telefoniche, sull'esame di un’ampia documentazione acquisita presso Asl e ospedali e sull'audizione di numerose persone informate dei fatti.

 NEL "MIRINO" DELLA PROCURA LA FORNITURA DI STABILIZZATORI DELLA SPINA DORSALE
Si apprende che al centro della inchiesta che oggi ha portato in carcere l'ex vicepresidente della giunta regionale pugliese, Sandro Frisullo, ci sarebbe una fornitura di stabilizzatori della colonna vertebrale. La fornitura sarebbe stata effettuata, tra il 2007 e il 2008, dalle società di Gianpaolo Tarantini.

ARRESTATO FRISULLO; I REATI CONTESTATI
Secondo quanto si apprende dalla Procura di Bari, i reati contestati nell’ordinanza emessa dal Gip sono associazione per delinquere finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati contro la Pubblica Amministrazione e contro la Fede Pubblica e turbativa d’asta.
Il primo reato fa riferimento all’attività svolta dalla Asl di Lecce, in particolare nella gestione delle gare e delle trattative per l’acquisto di attrezzature sanitarie e strumentari chirurgici e per l’affidamento dei servizi da espletare nell’ambito delle relative strutture sanitarie. Una gestione che gli investigatori ritengono sia stata attuata avvantaggiando le società dei fratelli Tarantini.
Per quanto riguarda la turbativa d’asta, il Gip ha riconosciuto che Sandro Frisullo si sarebbe adoperato per accreditare i fratelli Tarantini per far ottenere alle aziende a loro riconducibili commesse in cambio del pagamento di somme di danaro in contanti, favori di natura sessuale e altri vantaggi patrimoniali, come l’uso di autovettura e autista, acquisiti presso esercizi commerciali, fino a servizi di pulizia nella propria abitazione.

giovedì 18 marzo 2010

LETTERA RICEVUTA E PUBBLICATA INTERAMENTE .

Vorrei sapere quale sarebbe il significato di quelle colonne vicino ai pilomat.
Da nessuna parte del mondo ho visto che per incassare le cassette comando dei pilomat si sono creati degli scempi.
Il progettista, il direttore dei lavori e maggiormente il sindaco tutte le stranezze le fanno nelle nostra città, ma avranno preso la nostra città come cavia?

I tecnici che hanno pagato non saranno certo persone competenti, altrimenti avrebbero trovato delle soluzioni piu' idonee.

Ieri ho assistito ad un ulteriore scempio, in via delle Mura tutte le macchine sulla destra scendendo verso Via Carroccio sono state multate, questo grazie al nostro sindaco Cassano, che ha privato noi residenti del loro diritto di parcheggio, a meno che i soldi delle multe servono a pagare i debiti o favorire qualcuno vicino a lui.
Noi cittadini siamo esasperati e non dobbiamo certo con la crisi di oggi passare la nostra vita a pagare anche le multe che andrebbero evitate se ci fosse piu' attenzione nei confronti dei loro diritti.

venerdì 12 marzo 2010

LETTERA RICEVUTA E PUBBLICATA INTERAMENTE IL 12/03/2010

Caro Michele, stamattina parlando con un nostro concittadino abitante in Via

Lame,  mi faceva osservare, che i vigili urbani secondo me giustamente, hanno reso

la vita difficile a chi non rispetta le leggi in particolare per la sosta

selvaggia. Tutto questo noi di via S.Pertini e Via Casalino vorremmo che

avvenisse anche nella nostra zona , visto che anche dopo aver speso soldi per la

segnaletica orizzontale questo fenomeno non è¨ sparito, nonostante la presenza

dell'abitazione del sindaco. La situazione è veramente difficile anche per la

presenza di BAR- SCUOLE DI BALLO-NEGOZI VARI-CANI ecc.ecc. Ormai il transito è

difficile per la presenza delle doppie file ecc.e anche per la maleducazione di

queste persone che pur vedendo le difficoltà del traffico, se ne stanno ad

osservare senza intervenire, basta!!!! cerca se possibile di intervenire, e se è¨

possibile con una petizione cerchiamo di chiedere un vigile di quartiere in

modo serio. Sono disponibile a raccogliere le firme..... ti saluto caramente il tuo amico............

RISPOSTA ALL’ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 12 MARZO 2010

Nell’articolo apparso sulla gazzetta del mezzogiorno di oggi 12 marzo 2010 a firma del solito giornalista pubblicista sui pilomat il sottoscritto crede che molti commercianti del centro storico non credono alla buona fede del sindaco pro - tempore Cassano.

Se i pilomat verranno alzati soltanto in occasione di manifestazioni, qual è la motivazione di sprecare tutto quel denaro pubblico?

Allora ci chiediamo quante manifestazioni si fanno durante l’anno nel centro storico , 2/3/4/5/10, se così fosse valeva la pena sprecare tutto questo denaro pubblico per qualche manifestazione?

Sicuramente, no, non bastava all’occasione mettere qualche transenna come si e’ sempre fatto per anni?Soprattutto perche’ i pilomat hanno un costo ben superiore e il denaro pubblico non va sprecato nelle inutilita’!

Lo vedremo a giorni.

Il giornalista dell’articolo ha scritto che qualche commerciante ha ritirato la firma, il perché il giornalista non se lo  chiede oppure non ha chiesto ai commercianti. Allora la verita’ve la spiega il sottoscritto, perché il sindaco con due assessori sono andati da qualche giovane rampante commerciante a minacciarli se non avessero ritirato la firma.

In nessun regolamento è previsto che il sindaco e gli assessori devono andare ad intimidire la gente, questo si chiama abuso di potere, a quanto pare l’affare dei pilomat serve a qualcuno!

In quanto alla chiusura di solo dieci giorni, quanto detto dal giornalista nell’articolo, non sono dieci giorni perché il centro storico a tutt’oggi è ancora chiuso che sommandoli ai giorni chiusi per restyling e’quasi 1 anno, di sofferenza per i commercianti, e nonostante questo con la crisi che c’e’, si va in giro ad intimidire chi vive del proprio lavoro onestamente, senza rendersi conto di quello che hanno perso in tutto questo tempo,ora il Sindaco di fronte a queste argomentazioni neghera’….senza rendersi conto che ci sono testimoni che confermerebbero la veridicita’ di quanto scrivo anche in un aula del Tribunale!Quindi attenzione a negare anche quello che si vede alla luce del sole!!!!

Consigliere Comunale Michele Difino

ATTENZIONE ALLO SPERPERO DI DENARO PUBBBLICO.

L’ultima trovata del nostro amato (?) sindaco–pro- tempore Michele Cassano, dopo il dono delle mimose dell’ 8 Marzo in occasione della festa della donna, è quello di conferire l’incarico di guardiana delle pianta a tutte le donne del centro storico il prossimo 13 marzo in occasione di una cerimonia in Piazza Marinullo. Sarà l’ennesima occasione di sperpero del denaro pubblico.

Queste iniziative di comunicazione, realizzate con i soldi dei contribuenti, servono ai politici per pubblicizzare la loro immagine al fine di ottenere consensi nelle campagne elettorali.

Al signor (?) Cassano il sottoscritto chiede invece di farsi un giro nel centro storico chiedendo alla gente se sono favorevoli a queste iniziative, oppure preferiscono, anziché buttare soldi al vento, qualche contributo economico per poter mangiare.

Perché non chiedere a qualche madre se ha bisogno di aiuto per trovare un posto di lavoro per i propri figli, generi e nuore, dal momento che si vedono assorbiti dalle banche tutti i loro sacrifici e risparmi di tanti anni di lavoro?

L’altra sera una donna ha pianto sulla mia spalla, non mi vergogno a dirlo perché è stato straziante vedere una donna matura piangere per i suoi figli, una donna insieme alla quale sono cresciuto e della quale conosco l’amore e la dedizione alla sua famiglia. Non mi sembra giusto che una donna pensionata deve dare da mangiare con la sua piccola e misera pensione a tutto il nucleo familiare, cuocendo un chilo di pasta per 7 persone e poi …….niente, semplicemente la fame.

Il sottoscritto non vuole fare il diavolo delle pentole, ma consigliare al sindaco, da consigliere comunale, le iniziative che veramente farebbero piacere ai cittadini, altrimenti è bene che il signor (?) Cassano rimanga a casa a fare quello che ha sempre fatto.

 
Consigliere Comunale Michele Difino

mercoledì 10 marzo 2010

Risposta all'articolo della gazzetta del mezzogiorno sul ritrovamento di un proiettile calibro 8 a salve.

Si fanno tutti le ipotesi, escluso quello che vuol fare qualcuno cioe' quello di fingersi vittima.

Questa storia mi ricorda un pò i proiettili mandati al sindaco e al presidente del consiglio comunale un pò di tempo fa, anche questo episodio sembro' al sottoscritto molto strano come racconto, ma identico all'attuale storia del proiettile del centro storico.

Chiedo ai signori dell'Arma di approfondire le indagini, al sottoscritto non piace assolutamente il fatto di far credere che i cittadni del centro storico possono fare delle minacce a chichessia.

Non potrebbe essere una messa in scena visto la reazione dei commerciati con una lettera inviata al sindaco quanche giorno fa di cui non era per nessunissima ragione minacciosa come qualcuno sostiene, ma soltanto per tutelare i loro diritti e la loro sopravvivenza commerciale?  qualcuno vuole fare la vittima facendo credere che cosa? Spero che chi fa le indagini non cada in questa trappola e sappia vedere bene con imparzialita' tutte le fasi di questa strana vicenda!
 
Michele Difino

ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 10/03/2010

TRIGGIANO: Proiettile a salve spunta in un cantiere:

Tra la calce e la polvere, all'interno del cantiere è spuntato un proiettile.
Ad accorgersi della strana presenza un operaio della ditta che nel centro storico di Triggiano si sta occupando di realizzare i pilomat per disciplimare l'ingreso delle autoveicoli. L'uomo, intorno alle 13 di ieri, ha denunciato l'episodio e consegnato il proiettile ai Carabinieri.
Gli investigatori dell'Arma sono piuttosto cauti.
Difficile che possa trattarsi di un episodio intimidatorio. Anche perchè il proiettile è un calibro 8(a salve) e tra l'altro già esploso.
L'operaio della ditta dopo esserci accorto dell'insolita presenza all'interno del cantiere, si è rivolto subito alle forze dell'ordine.
Forse qualcuno ha esploso il proiettile da quelle parti. Forse si è trattato solo di uno scherzo. Ciò che è certo che la realizzazione dei pilomat ha ceato più di qualche malcontento, soprattutto tra i commercianti del centro storico. Il timore è che la limitazione del traffico delle auto possa avere delle conseguenze negative ugli affari.
Ma questa è un'altra storia. Difficile, ipotizzano gli investigatori, che un atto intimidatorio possa essere stato commesso lasciando un proiettile a salve per giunta già esploso. Comunque le indagini proseguono.

lunedì 8 marzo 2010

ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 04/3/2010 CON AGGIUNTO IN ROSSO DI UN COMMENTO

Policlinico, due ipotesi per il trasloco


Agorà o Villa Patrizia: il trasferimento delle cliniche durerà dai due ai tre anni

MASSIMILIANO SCAGLIARINI

• Il complesso «Agorà» di via Fanelli, oppure la clinica «Villa Patrizia» di via Bellomo. Sono queste le due opzioni che il Policlinico sta valutando per trasferire i reparti che saranno interessati dai lavori di rifacimento. Lavori lunghi, che richiederanno il trasloco per almeno due-tre anni di 150 posti letto, con il relativo personale.

Nell’immobile dovranno trasferirsi le cliniche che verranno demolite per far posto ad Asclepios 3 (psichiatria e reumatologia ospedaliera), ma anche quelle oggetto di lavori di rifacimento (ad esempio dermatologia ed oculistica). Gli appalti per affidare i lavori sono in corso: il management guidato dal direttore generale Vitangelo Dattoli ha recuperato tutto il tempo perso, che rischiava di far azzerare i finanziamenti. Ed ha fatto una scelta precisa: per non intralciare i lavori, si è deciso di trasferire i reparti per tutto il tempo necessario. Ma qual'e' la scelta fatta da dattoli?? Quella di sprecare denaro pubblico nelle cliniche private pagando onerosi fitti, quando abbiamo a disposizione le strutture pubbliche?? Come il Fallacara di Triggiano che l'ospedale del paese del Direttore generale, ma cosa sta facendo per dare lustro alle nostre strutture sanitarie? O forse ci sono   accordi che fanno comodo a qualcuno? Qual'era la promessa degli assessori  regionali vedi prima Tedesco e poi Fiore e dei direttori generali prima la Cosentino e poi l'attuale in carica?Avevano detto che quando i reparti nelle strutture del Policlinico Di Venere e San Paolo dovevano essere ristrutturati dovevano essere appoggiati al fallacara di Triggiano finche' i reparti in ristrutturazione dovevano essere terminati e consegnati e invece????  Il nostro Sindaco Cassano nei consigli comunali dove affrontammo il problema dell'Ospedale diceva di essere orgoglioso di avere nel proprio paese un ospedale a cinque stelle, visto che questo non e' assolutamente avvenuto ad oggi...come si devono interpretare quelle parole??? Come vane promesse? Come fumo negli occhi per non far vedere squallide realta??? ma adesso che ci sono le votazioni spero che i nostri concittadini si rendano conto delle tante menzogne che sono state dette a vanvera per illudere e che votino affinche' la vecchia amministrazione regionale prima e quella comunale dopo,  non abbia piu' potere!!!  Ed ecco che dopo aver esplorato le soluzioni «interne» (altri immobili della Asl), il 15 dicembre il Policlinico ha lanciato un avviso per cercare una clinica da prendere in locazione. Le domande ricevute, appunto, sono state due.

E non si tratta certo di sorprese, anche perché il bando chiedeva la disponibilità di immobili dotati di tutte le autorizzazioni e con gli impianti già pronti: non sono molte le strutture con queste caratteristiche disponibili sul territorio cittadino. La sorpresa, semmai, è che «Agorà» (dei fratelli Rafaschieri) figura anche

nella lista delle strutture candidate a ospitare gli uffici giudiziari baresi (si veda l’altro articolo nella pagina). Il complesso di via Fanelli, pur sottoposto a confisca (ma pende giudizio in Cassazione), prima di essere destinato agli uffici delle Entrate era infatti stato pensato come casa di cura per anziani.

Villa Patrizia di via Bellomo è invece di proprietà di Uniben, una società del gruppo Matarrese. Sarebbe dovuta diventare il fulcro delle attività sanitarie del gruppo, ma non ha mai ottenuto l’accreditamento. Ma la struttura è pronta, è in ottimo stato di manutenzione ed ha gli impianti già a norma: quindi potrebbe essere utilizzata in tempi ragionevolmente brevi. Il Policlinico sceglierà a breve, ma prima sarà necessario un sopralluogo per riscontrare il contenuto delle offerte ricevute. Ma tra gli elementi di valutazione rientra anche quello economico, cioè il canone annuo che i proprietari chiedono a fronte dell’af - fitto.

I lavori di ristrutturazione sono il più grande investimento infrastrutturale nella storia del Policlinico, pari a quasi 200 milioni di euro. L'appalto integrato per l'adeguamento delle chirurgie, della dermatologia e dell’oculistica e per la realizzazione del reparto di dialisi e nefrologia vale 31,9 milioni. L’altro bando (13,6 milioni) riguarda la ristrutturazione della clinica ostetrico-ginecologica, della pediatria e della ginecologia. Il terzo bando è quello di Asclepios 3, un ospedale nell’ospedale con 200 posti letto.

venerdì 5 marzo 2010

ESPOSTO DA PARTE DEI COMMERCIANTI DEL RIONE PONTE CON N. 18 FIRME PROT. N. 7815 DEL 05/03/2010

Egregio Signor Sindaco Cassano


Noi commercianti del centro – storico nel periodo prima di Natale abbiamo avuto occasione e modo di assistere alla Sua ultima “esibizione” in occasione delle promesse fatte da lei per la viabilità, la vivibilità dello stesso e di noi commercianti, con la sosta di pochi minuti per agevolare noi commerciati e poter ricevere i nostri clienti, senza il rischio che questi ultimi avessero le multe.

Invece notiamo che le sue promesse e la sua parlantina da oratore da perfetto ciambellano, da perfetto attore come il miglior istrione sul mercato non si è smentito.

Lei ha, invece, voluto indebitamente privare i Suoi elettori e i Suoi concittadini non mantenendo le sue promesse,la sua intelligenza l’ha sfruttata ancora una volta per prendere in giro la buona fede dei suoi concittadini e senza nessun preavviso, come e già successo per l’inizio dei lavori di restyling del centro storico,sono stati installati dei dissuasori, Lei sindaco sta sancendo la nostra morte dal punto di vista commerciale, l’affissione dell’avviso degli inizi dei lavori affisso il giorno prima che iniziassero i lavori, ci ha ancora una volta mancato di rispetto e di promesse fatte.

Noi commerciati del centro storico ci ribelliamo alla sua prepotenza, al suo modo di fare di padre padrone, senza risolvere e condividere i problemi con noi commerciati del centro storico.

La fine del suo mandato oramai è alle porte, e noi commerciati e cittadini del centro storico al momento opportuno ci ricorderemo del suo comportamento autoritario e impositivo nei nostri confronti,che non ha lasciato spazio ad una comunicazione democratica e sarà trattato allo stesso modo che Lei ha avuto nei nostri confronti.

Triggiano; 04/03/2010


Commercianti e residenti del centro storico

mercoledì 3 marzo 2010

RICHIESTA FAXATA AI NUMERI FAX DEI NOMINATIVI SOTTO ELENCATI ALLE ORE 10.42 DEL 03/03/2010

Al Sindaco Pro – Tempore di Triggiano

Al Presidente del Consiglio

Al Segretario Generale

Al Dirigente Ufficio Tecnico Ing. Felice Rubino


Oggetto: Strada di collegamento Via Carlo Alberto – Statale 100.


Il sottoscritto Michele Difino in qualità di Consigliere Comunale di questo comune, chiede di sapere il motivo del mancato completamento della strada in oggetto visto che non è stata ancora completata, nonostante la consegna dei lavori era prevista per lo scorso novembre 2009.

Visto il tanto clamore pubblicitario fatto dal nostro(?) Sindaco Cassano prima delle elezioni provinciali dello scorso anno, e visto che si vantava dei suoi meriti per i progetti che erano in esecuzione, non e’ sicuramente grazie a lui, che questo avveniva ma dobbiamo il nostro plauso alle vecchie amministrazioni comunali, oggi i demeriti di chi sono???? Alla ditta appaltatrice sono previste dal contratto delle penali che si stanno attuando viste le lungaggini…la colpa di chi e’? Delle ditte? La cittadinanza,giustamente, vorrebbe sapere il perché i lavori non sono stati ancora completati, e soprattutto di chi e’ la colpa.

A questo punto visto che il Sindaco quando vuole scende in piazza a parlare di quello che gli fa comodo…ora dovrebbe scendere per spiegare i tanti perche’ sul mancato completamento del progetto!!


Triggiano 03/03/2010                                                              Consigliere Comunale Michele Difino

RICHIESTA FAXATA AI NUMERI FAX DEI NOMINATIVI SOTTO ELENCATI ALLE ORE 9.44 DEL 03/03/2010

Al Sindaco Pro – Tempore di Triggiano

Al Presidente del Consiglio

Al Segretario Generale

All’Assessore alle attività economiche


Oggetto: Bando di concorso regionale a favore dei comuni per la realizzazione di progetti di valorizzazione e di qualificazione delle rete commerciali.


                         Il sottoscritto Michele Difino in qualità di Consigliere Comunale di questo comune, informa l’amministrazione comunale che il 22 marzo 2010 scade un bando regionale come in oggetto, visto la crisi economica che attanaglia le aziende e l’opportunità di agevolazione commerciali per l’apertura di attività economiche nel centro storico e la riqualificazione urbana del paese sarebbe un peccato non dover o aver partecipato a tale avviso pubblico.



                      Sperando che l’amministrazione comunale di maggioranza si attivi almeno questa volta a favore di tutta la cittadinanza triggianese e non soltanto per qualcuno in particolare, visto che questo progetto e’ stato redatto per il bene dei nostro paese e dei suoi cittadini.



Triggiano 03/03/2010                                        Consigliere Comunale Michele Difino