martedì 15 maggio 2012

Grazie, Presidente Schittulli, questo è un motivo in più per dimostrare che le Province non servono, sono inutili, servono soltanto a riempire le vostre tasche, dice bene lo stato centrale che bisogna eliminarli. Lei prof. ha portato l'aliquota al massimo, dal 12,5% al 16%, come se non bastasse la tegola del governo centrale. Giustamente anche lei vuole partecipare al contributo del suicidio della gente. Mi chiedo se invece di aumentare l'aliquota rc - auto, non fosse più giusto tagliare i vostri onerosi stipendi, le vostre auto blu, tutte le agevolazioni, che lei Presidente in primis, con assessori e consiglieri avete con il mandato o nomina ? No, perchè a voi, la tegola, le tasse e quant'altro devono ricadere sulla testa della povera gente. SCIACALLI

Aliquota Rc auto, la Provincia di Bari l'aumenta dal 12,5% al 16% .

Grazie Presidente Schittulli lei si che è una persona ragionevole.

Piovono tasse anche dalla Provincia.

In attesa della stangata dell’Imu di giugno, i cittadini sono costretti a sorbirsi un altro balzello: l’aliquota della Rc auto (Responsabilità civile per l’automobile), tributo di competenza dell’amministrazione provinciale è stata aumentata di 3,5 punti percentuali, portandola fino al massimo permesso dalla legge (16%). Un’altra piccola goccia di sangue del contribuente, già anemico per l’Iva al 21% (diventerà il 23%), l’accise sui carburanti, l’Irpef, l’Irap e come detto anche la nuova Imposta municipale sugli immobili.
Sono gli effetti occulti del federalismo, che continua a ridurre i trasferimenti dallo Stato verso gli Enti locali, «costretti» così a provvedere da sé per non chiudere i bilanci in rosso e al tempo stesso rispettare la trappola del patto di stabilità. E intanto i cittadini pagano. Così, l’automobilista virtuoso, capace di non fare incidenti, anche nel 2012 anziché vedersi ribassare il premio dell’assicurazione, dovrà arrendersi all’evidenza di pagare di più rispetto all’anno precedente. Un film sempre uguale anno dopo anno.
«Siamo stati costretti ad aumentare l’aliquota della Rc auto, dal 12,5% al 16%, dopo averla lasciata ferma per due anni così come abbiamo continuato a fare con l’imposta di trascrizione, rimasta invariata», spiega il presidente della Provincia, Francesco Schittulli. «Per continuare a offrire servizi ai cittadini non avevamo scelta: scuole, strade, politiche sociali hanno un costo che in seguito ai tagli subiti nei trasferimenti da parte dello Stato, rischiavamo di non essere in grado di coprire». «In tal modo abbiamo trovato le risorse adeguate a sostenere tali spese, garantendo al tempo stesso un adeguato standard qualitativo degli stessi servizi», aggiunge il senologo, supportato dal direttore generale dell’ente di via Spalato.
«Lo scorso anno abbiamo ricevuto 13 milioni in meno da parte del Governo - afferma Onofrio Padovano - per cui l’unica fonte di sostentamento dell’ente sulla quale potevamo agire era l’aliquota della Rc auto, che ci ha consentito di recuperare 10 milioni». Ne mancano altri tre all’appello. «Per colmare i fondi mancanti - dice ancora Padovano - abbiamo provveduto da un lato tagliare alcuni costi, come il parco macchine ed i telefoni, dall’altra parte siamo riusciti a risparmiare su altre spese di natura non obbligatoria». «Capisco il sacrificio per i cittadini in un momento di grave difficoltà complessiva che stiamo vivendo - conclude Schittulli - ma, malgrado le ristrettezze, abbiamo ritenuto importante cercare di continuare a garantire alla gente i servizi in settori essenziali come scuola, viabilità e welfare».

Temi caldi anche nei lavori di preparazione del bilancio preventivo 2012 che approderà in consiglio provinciale in linea di massima entro la fine di giugno. Nei primi incontri tra presidente, assessori, direttore generale e tecnici per la stesura di una prima bozza del documento contabile è stata infatti ribadita la linea dell’amministrazione: manutenzione di scuole e strade, ma anche politiche sociali e formazione professionale, restano i settori ai quali vengono dedicate le maggiori attenzioni.

lunedì 7 maggio 2012

Giovanni era un amico, un signore amico, è per questo il nostro signore Dio lo ha voluto con lui. Il sottoscritto con tutta la sua famiglia porge un ultimo saluto a Giovanni Meola. Ciao Gianni.

BOLZANO / Un uomo di 54 anni è morto investito dal suo stesso pullman, di cui è l’autista. L’incidente dalla dinamica incredibile è avvenuto a Falzese, nella notte, in Alto Adige.

L’uomo, Giovanni Meola, Fratello di Antonio Meola ex infermiere, e di Nicola Meola (falegname) entrambi degni del defunto fratello stava probabilmente pulendo il pullman. Ad un certo punto, il mezzo per ragioni ancora da capire si è messo in movimento, andando a schiacciare Meola contro una parete.

L’intervento dei soccorritori della Croce Bianca purtroppo non è servito per salvare l’uomo.

Era originario di Triggiano nel Barese.

Della ricostruzione della dinamica se ne stanno occupando i carabinieri.

Porgiamo le nostre condoglianze ai suoi due figli e alla famiglia tutta.

Ciao Gianni sulla terra eri un signore, e tale rimarrai su nei cieli.

giovedì 3 maggio 2012

Le Iene Show, 29/03/2012: servizio shock sul prete che molesta i fedeli


A Le Iene Show, andato in onda ieri sera, 29/03/2012 è stato trasmesso un servizio shock su un prete che fa esplicite avance sessuali, delle vere e proprie molestie ai suoi fedeli. Immagini che turbano perché è davvero terribile vedere un sacerdote esprimersi in quel modo verso ragazzi andati in parrocchia a chiedere un aiuto. Per in inciso: sarebbe stato terribile anche se non si fosse trattato di un sacerdote, ma il fatto che lo sia aggrava ancora di più la cosa.

Giulio Golia storico inviato de Le Iene Show ha trattato un caso che ha dell’incredibile: con questo prete che non perde tempo e appena può molesta apertamente i suoi fedeli. Le immagini mostrano un ragazzo (inviato delle Iene) che va in parrocchia a chiedere aiuto al sacerdote: dice di avere bisogno di aiuto, di essere in difficoltà economiche. Il prete prima fa i suoi sermoni evangelici ma subito dopo comincia a parlare esplicitamente di sesso. Chiede particolari intimi ed estremamente volgari al ragazzo, puntando direttamente sul sessuale.

Lo stesso comportamento viene adottato anche con un ragazzino di soli 17 anni che dice di non andare d’accordo con i suoi genitori; il prete dopo aver parlato di Gesù e dell’amore cristiano inizia a chiedere particolari sull’anatomia del ragazzo. Chiede quali siano le pratiche sessuali del giovane e se mai abbia avuto rapporto sessuali. Poi si lancia nel raccontare le sue performance. Poi si spinge molto più avanti: chiede baci ed abbracci; chiede al ragazzino se gli voglia passare la gomma da masticare di bocca in bocca.




«Curia a luci rosse» indaga la Procura Potenza dopo la denuncia Claps

Il seminarista e la mamma. Il primo sostiene di essere una vittima degli abusi in seminario. La donna ha raccontato quello che sarebbe capitato a suo figlio, un ragazzo disabile durante gli incontri in parrocchia. Sono i testimoni di quanto ha denunciato in tv Filomena Iemma, la mamma di Elisa Claps. Sarà la Procura ad accertare se in quei due racconti si nascondano profili di natura penale. In Questura da qualche giorno c’è un fascicolo. Gli investigatori della Squadra mobile stanno cercando di ricostruire ciò che è accaduto.

La madre di Elisa aveva parlato di pedofilia negli ambienti della diocesi, attirando la reazione stizzita di molti ambienti cattolici del potentino. Ma cosa intendeva dire esattamente la signora Filomena? A quali episodi si riferiva?

Durante la trasmissione Rai «Chi l’ha visto?» andata in onda la scorsa settimana è stato spiegato: a Potenza un sacerdote, che avrebbe avuto un rapporto omosessuale con un ex seminarista, è accusato di aver molestato un ragazzo disabile. Sia la relazione gay, sia l’abuso, avvenuto all’interno di una parrocchia, sono stati segnalati da Gildo Claps, fratello di Elisa, al vescovo, monsignor Agostino Superbo. La comunicazione risale a qualche mese fa ed è stata trattata in modo «molto riservato» per evitare strumentalizzazioni.

La decisione di uscire allo scoperto è dettata dalla volontà di spiegare le accuse della signora Filomena che, impropriamente, ha parlato di pedofilia, in quanto il ragazzo disabile molestato è maggiorenne. Potrebbe trattarsi però di abusi su persona con problemi cognitivi e per questo «aggravati».

Le due vicende riguardano lo stesso sacerdote. Il processo di diritto canonico, avviato dopo la segnalazione al vescovo, pare si sia concluso con un trasferimento del sacerdote. Erano solo rapporti omosessuali quelli denunciati dall’ex seminarista (che per incastrare il sacerdote avrebbe addirittura scattato una foto)? E cosa è accaduto a messa finita nella parrocchia che amministrava il sacerdote?

Saranno gli investigatori ad accertare se durante gli incontri l’ex seminarista era consenziente e se il ragazzo disabile era capace di capire quello che stesse accadendo.