giovedì 30 settembre 2010

DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 30/09/2010

La Regione spende 110mila euro per i mobili degli assessori

Cambiano gli arredi negli uffici degli assessori alla Regione Puglia. Il nuovo look era giustificato dalla vetustà dei mobili. C’è chi ha scelto il ciliegio (più una centrale telefonica con 4 linee riservate) e chi la formica, c’è chi ha optato per gli armadi di metallo, e chi ha indicato il noce massello. Spesa complessiva: 110.000 euro, non senza qualche sotterranea goccia polemica. Per per il nuovo ufficio di Guglielmo Minervini, passato ai Trasporti, sono bastati 3.300 euro, per quello di Lorenzo Nicastro (Ambiente) ne sono serviti cinque volte di più. E così, tra colleghi di giunta, qualcuno ha bonfonchiato: «Ma era proprio necessario?».

Lo studio del neo-assessore all’Ambiente in quota Idv, magistrato in aspettativa, è infatti costato 15.996 euro. L’economato della Regione ha provveduto all’ordine: «Scrivania legno noce modello IT 23 C», 2.081 euro più Iva; «Cassettiera portante legno», 1.331 euro più Iva, «Tavolo riunioni in legno noce 320x100» 2.850 euro più Iva, «Allungo collegato in legno noce», 1.300 euro più Iva. E ancora due poltrone in pelle nera, otto sedie per tavolo riunione, e una libreria 243x44x165, anche questa in noce, che costa 3.000 euro più Iva.
Il collega Michele Pelillo, che pure ha fatto spendere alla Regione altri 15.456 euro, con questa cifra ha comprato più materiale: scrivania, mobile di servizio, poltrona presidenziale (scontata), divanetti, tavolo da riunione con ripiano in vetro e quattro poltroncine, e una parete attrezzata «composta da due librerie 90x45x207» da 2.550 euro più Iva. Mobilio che è servito anche per la segreteria.

Più risparmioso Minervini. Che passando ai Trasporti si è tenuto l’ufficio di Mario Loizzo, ma ha chiesto di acquistare un po’ di mobili per la segreteria particolare (3.393 euro). E tutto sommato ci è andata piano pure l’assessore Elena Gentile, che con 6.900 euro si è rifatta lo studio, la sala riunioni e la segreteria particolare: ma ha chiesto anche una , tre postazioni informatiche, fax, fotocopiatore e pure «4 bandiere per interno, con base e asta».

E i mobili vecchi? Sono stati distribuiti a dirigenti e funzionari. Alcuni dei quali devono tirare la cinghia: la Protezione civile ha chiesto un monitor 42 pollici per la sala operativa, l’avvocatura ha chiesto di attivare una convenzione con una copisteria esterna. Ma non ci sono soldi.
[m.scagl.]

martedì 28 settembre 2010

Le false promesse.


                                                   1 + 1 = Fallimento
                                                                                                                                

Le false promesse. 

Il Presidente del Consiglio comunale Adolfo Schiraldi in una intervista al giornale Triggiano democratica ha fatto delle dichiarazioni che mi hanno stravolto, parla proprio lui che è stato uno degli artefici del fallimento della loro scellerata amministrazione, fatta di interessi personali e di richiesta con prezzo a rialzo. La cosa che mi da più fastidio credetemi è quando si vuol fare il moralizzatore del c....o, criticando la modalità di fare politica dei candidati sindaci. A pochi mesi dalla scadenza del mandato di questa scellerata amministrazione Cassano, il presidente del consiglio comunale Schiraldi dice che, questi ultimi mesi servono per portare a termine il lavoro che in 5 anni non hanno fatto, portando sul lastrico il paese,sollevando polemiche e ritardi,e portando all’esasperazione i concittadini tanto da far salire sul palazzo comunale un giovane disoccupato sposato con figli che ha tentato il suicidio,ed e’ stato accontentato, ora gia’ si propongono file di poveri giovani senza lavoro che rischierebbero anche la vita per poter essere finalmente sistemati….se l’amministrazione fosse stata piu’ attenta alle politiche sociali…questi tragici avvenimenti non sarebbero mai accaduti…e non sarebbe successo se si sarebbe lavorato diversamente sbloccando l'edilizia privata, o altri modi per creare altri posti di lavoro e tenendo conto che l'unica approvazione che hanno fatto e che tutti hanno approvato escluso il sottoscritto e la B/6 della famiglia Cacucciolo - Neglia arricchendo le loro tasche e di qualche altro scellerato che ha giocato a rialzo.

Perchè Schiraldi scende in campo oggi a fine mandato e non due o tre anni addietro dicendo o facendo approvare il regolamento per le cooperative?Perche’ vuole che la sua corrente vinca ancora le elezioni per poter mettere mani ovunque e riempirsi come al solito il portafogli…suo e dei suoi sostenitori…penso che sia chiaro altrimenti oggi Triggiano avrebbe portato a termine tutti i progetti che si erano ventilati nella scorsa campagna elettorale vincente quella vera e non fatta di new entry di personaggi candidati sindaci e opposti alla sua candidatura purche’ spartissero la torta…inoltre ha voluto sciogliere il primo e il secondo e oggi siamo al terzo consiglio comunale per scremare le persone indesiderate e mettere le sue al posto giusto!!!….E addirittura oggi a quelli che ha buttato fuori chiede l’alleanza alla sua candidatura….e’ il colmo dell’ipocrisia e della meschinita’!!!!…..lo ha fatto solo per mantenere sino all’ultimo il suo mandato…poi attenzione perche’ saranno questi personaggi che alla fine lo pugnaleranno come gia’ successo in passato!!!…..E’inutile che si illuda sulle false amicizie e alleanze….

Caro Presidente questa non è campagna elettorale? Ognuno fa la sua campagna elettorale con modi e mezzi propri, ma sicuramente non siete voi a dettar legge di come si dovrà fare politica, voi che avete portato il paese sul lastrico.

Tutti sappiamo qual'è l'interesse che avete su questo regolamento, perchè non spiega alla gente, no in 4 anni di mandato, a fine mandato si, tutti sappiamo quanto interesse e arricchimento da parte di qualcuno c’e’ intorno a questo regolamento delle cooperative. Concludendo caro Presidente, dico basta, nel prendere in giro i nostri concittadini, soltanto per il vostro interesse personale, tanto la verita’ e l’evidenza dei fatti e’ sotto gli occhi di tutti i concittadini che sicuramente non sosterranno chi li ha buttati in fondo al precipizio….solo per ingrossare il conto in banca!!!
SONO PORCI QUESTI ROMANI ovvero LA FOLLIA DILAGA!!!


ROMA! Quella che “tutte le strade portavano a LEI”; quella dei re e dei consoli, dei tribuni e dei pretoriani, dei generali e dei poeti, dei senatori e degli imperatori, degli oratori e dei triumviri, dei progettisti e dei legionari, delle vestali e degli architetti militari. Per secoli Roma ha rappresentato un modello per tutto il mondo conosciuto… anche senza l’aiuto dei media che ne pompassero l’alone. A testimoniare la grandezza di Roma bastano le stesse pietre ancora visibili incastrate nei lastricati delle strade per migliaia e migliaia di chilometri. Quelle vie di comunicazione che raggiungessero gli angoli più disparati del mondo, documentando tutta la potenza e grandiosità riassunta in un labaro: SPQR.

Oggi, a distanza di venti secoli, un Ministro della Repubblica di stanza in Roma, Umberto Bossi, nell’ebbrezza comiziale di una inopportuna ed impropria catilinaria, traduce cosi l’acronimo SPQR: Sono Porci Questi Romani. E tutto perché è sempre alla ricerca di un qualsiasi pretesto per scatenare il rigurgito viscerale di secessione. Rigurgiti a volte latenti a volte affioranti, periodicamente dirompenti. Questa è stata la volta dell’ipotesi di organizzare un gran premio di F1 a Roma. Dunque “Sono Porci Questi Romani, che corrano con le bighe” !!Offesa alla buona educazione, offesa ai cittadini capitolini, offesa alla stessa dignità del suo Dicastero, ma soprattutto offesa alla storia, quella con tanto di ESSE maiuscola. Prima di stigmatizzare le mire secessioniste, prima ancora di condannare le reiterate provocazioni, IO SUD chiede, esige e pretende che il capo del Governo induca – se ne ha facoltà - il suo Ministro Bossi a chiedere all’intera città di Roma di essere perdonato per quella infelice traduzione. Quanto alla esclamazione “che corrano con le bighe”, riteniamo che proprio il tono denigratorio ed intenzionalmente diffamatorio del Ministro esprima tutta la sua ignoranza storica, perché bighe e quadrighe erano le formula uno dell’epoca, altro che minimizzarle. A meno che il buon Ministro padano non sia convinto che le bighe servissero per accompagnare al trotto le mondine alle risaie.

Signor Presidente Berlusconi, Lei è con Bossi o con Roma? Ponga rimedio, almeno qui.

Rosario A.Polizzi Coordinatore Regionale IO SUD

venerdì 24 settembre 2010

QUESTA INSIEME ALLE ALTRE!

                                                  AL SIG. SINDACO DI TRIGGIANO

QUESTA INSIEME ALLE ALTRE!

Il pagamento della causa affidata da Cassano all’avvocato Gagliardi La Gala, rischia di confondersi con il resto delle parcelle dovute al professionista da parte dell’Amministrazione Comunale Triggianese.
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Il ricorso avente come oggetto le quote rosa in Giunta Comunale, presentato dal Movimento Schittulli, probabilmente non ha avuto un riscontro mediatico all’altezza, tanto da consentire al Sindaco Cassano di avvalersi del supporto dell’Avvocato Franco Gagliardi La Gala sbandierando ai quattro venti il pagamento delle spese a proprio carico.

E’ cosa risaputa che l’avvocato Franco Gagliardi La Gala sia il professionista utilizzato in tutte le occasioni dall’Amministrazione comunale di Triggiano in qualità di proprio difensore, sarebbe quindi opportuno che il primo cittadino documentasse con tanto di ricevuta di parcella, che il pagamento della stessa sia stato effettuato a sue spese e senza alcun beneficio. Il fatto che l’avvocato Gagliardi La Gala è il professionista che si occupa di gran parte delle cause del Comune di Triggiano è elemento sufficiente a fare sorgere più di un sospetto.

Quanto sopra proprio a causa delle continue dichiarazioni ostentate da parte del Sindaco Cassano che, riconoscendo la responsabilità personale in merito all’ordinanza con cui il TAR Puglia rende nota l’istanza di sospensiva, aveva dichiarato di ritenere giusto l’addebito delle spese legali a suo carico. .

Il mio è solo un lecito dubbio che sono certo verrà al più presto soddisfatto dal protagonista della vicenda che mi auguro possa dimostrare di non avere beneficiato del rapporto professionale tra l’avvocato e l’Amministrazione triggianese, imboscando la propria causa tra le altre.

In assenza di riscontro da parte del Sindaco Cassano, vorrà dire che ho fatto bene a pensare male, perché come dice la famosa massima: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.


Prot. n. 24921 del 24/09/2010                            Consigliere Comunale Michele Difino

E NON FINISCE QUI.

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 24/09/2010

Ospedali e posti letto da tagliare tensioni in Puglia

Nel piano di rientro sanitario della Regione Puglia rientra anche la riorganizzazione delle strutture ospedaliere che prevede chiusure e accorpamenti. Tutto ciò sta creando preoccupazione nei paesi che dovrebbero essere interessati dai provvedimenti.
BARI
Undici ospedali e 283 posti letto in meno, azzerati presidi storici come Bitonto e Triggiano, riconvertiti Ruvo e Noci, ridimensionato Terlizzi, una pesante cura dimagrante anche per i due ospedali del capoluogo (San Paolo e Di Venere). Il piano dei tagli previsti per la Asl Bari, la più grande azienda sanitaria locale della Puglia, dovrebbe, secondo i calcoli effettuati dagli esperi, permettere di ridurre di un terzo il deficit annuale (che si aggira sui 330 milioni di euro). E alcune delle misure predisposte dal direttore generale della Asl Nicola Pansini sono già operative, scatenando le proteste dei sindaci. I cittadini di Rutigliano, Gravina, Grumo e Santeramo perdono l’ospedale sotto casa, sostituito da servizi ambulatoriali o di lungodegenza. A regime la rete ospedaliera della provincia di Bari sarà composta da 7 plessi rispetto agli iniziali 18: ma per l’apertura dell’unica struttura nuova, l’ospedale Della Murgia, serviranno almeno due anni. La proroga a 67 anni del limite dell’età pensionabile per il personale medico della Asl di Bari, viene chiesto dal capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro che ha inviato una lettera all’assessore alla Sanità, Tommaso Fiore, e al dirigente della Asl Bari, Nicola Pansini.

giovedì 23 settembre 2010

Regioni:Puglia;dopo minacce tutela ps e cc a capogruppo Pdl Aveva ricevuto intimidazioni da lavoratori precari sanita'

(ANSA) - BARI, 23 SET - Il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, e' da ieri accompagnato negli spostamenti da agenti di polizia e carabinieri. Ieri aveva ricevuto minacce di morte in una riunione con lavoratori precari della sanita'. Aveva poi riferito l'episodio nell'Aula del Consiglio regionale dove in serata sono stati approvati provvedimenti propedeutici al Piano di rientro del deficit sanitario. Prevedono lo stop all'internalizzazione dei lavoratori precari, blocco dei turn over del personale sanitario e dei rimborsi extra-tetto alle cliniche private.(ANSA).
Le ultime notiziePuglia: Cera (Udc), Vendola ammazza il GarganoRoma, 23 set. (Adnkronos) - ''Mentre il governatore della Puglia Nichi Vendola e' impegnato a girare l'Italia in lungo e in largo, i suoi maggiori collaboratori indeboliscono la provincia di Foggia e il Gargano''. Angelo Cera, deputato Udc, lancia l'allarme sulla scelta dell'assessore Godelli a modificare la L.R. n.1/02. ''Continua la politica di Vendola a rendere sempre piu' debole un pezzo della Puglia, il Gargano -prosegue l'esponente centrista- La scelta di portare la sede dell'ATP da Vieste a Bari e' una scelta chiara di come Vendola non consideri questa terra e decida di portarla allo sbando''. ''Questa -rimarca Cera- e' la chiara risposta a chi si domanda se Vendola possa essere un bravo presidente del Consiglio. A volte si puo' essere ottimi oratori, incantare la gente con le parole ma alla prova dei fatti si e' deludenti. La terra del Gargano, un angolo di paradiso e simbolo da anni della Puglia, grazie alla politica del centrosinistra pugliese rischia di diventare terra di nessuno''. ''La chiusura di alcuni ospedali importanti del Gargano -sottolinea ancora Cera- dovuta non ad un basso utilizzo ma solo a scelte sbagliate di una politica sanitaria di Vendola, la volonta' di installare su questa terra degli inceneritori a partire da Manfredonia e la chiusura dell'ATP di Vieste sono chiari messaggi di un totale abbandono da parte delle istituzioni verso questa terra. Non so quali dati abbiano preso in considerazione per aver fatto tali scelte -conclude- ma di sicuro il Gargano ospita ogni anno piu' del 50% delle presenze turistiche in Puglia''.


(23 settembre 2010 ore 17.16)
Al Sindaco di Triggiano

Al Presidente del Consiglio Comunale

Al Segretario Generale

Alla Giunta Comunale

Al Consiglio Comunale

Oggetto: interrogazione urgente Bariblu.

A seguito delle notizie riportate dal quotidiano Il Levante in merito alle vicende del Centro Commerciale Bariblu, il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere con risposta scritta:


1) E’ stato pubblicato un documento relativo ad una variante presentata dalla Sangiorgio dove risultava affissa all’albo pretorio in data 23 agosto 2004, mentre l’ultima pagina della stessa determina riportava la data del 5 aprile dell’anno successivo in cui avveniva il passaggio di proprietà dalla Sangiorgio alla Tricenter

2) La pubblica amministrazione era a conoscenza che la Sangiorgio era detenuta dalla Eurofip International SA società lussemburghese di proprietà degli imprenditori Putignano?


3) A seguito di quelle notizie lo scrivente intende sapere se questa amministrazione al fine di auto tutela, intende o meno informare le Autorità competenti se c’è stata o meno una fuga di capitali nei paradisi fiscali. Fatto rilevante se è vero che il Comune di Triggiano avrebbe dovuto sapere di chi era la proprietà ed in ogni caso avendone avuto conoscenza sia pure a mezzo stampa, deve informare Guardia di Finanza ed Agenzia delle Entrate per le opportune verifiche.


4) Lo scrivente intende sapere se questa pubblica amministrazione intenda o meno capire se i commercianti del Centro Commerciale La Piramide, siano stati danneggiati dal mancato controllo pubblico ed in ogni caso ritengo urgente convocare un consiglio comunale per discutere sulle possibili responsabilità di questo Comune e predisporre le dovute precauzioni.


Il Consigliere Comunale  Michele Difino


Visto la gravità si prega l’amministrazione di consegnare nelle mani di ognuno di coloro elencati sopra all’indirizzo copia della suddetta interrogazione, e non come in passato ove non è mai stata recapitata nessuna richiesta agli indirizzi indicati.

martedì 21 settembre 2010

EMAIL INVIATA DA UN CITTADINO ATTENDO ALLE PROBLEMATICHE DEL SUO, MIO, NOSTRO PAESE, L'UNICO A NON ACCORGERSI E' IL SINDACO MICHELE CASSANO

 CARISSIMO MICHELE

MI COMPLIMENTO CON TE PER LE DENUNCE PUNTUALI CHE IN QUESTI ANNI

HAI FATTO!!!

PER IL BENE DEL NOSTRO PAESE E DI TUTTI I CITTADINI TRIGGIANESI

TU SEI COME IL GRILLO PARLANTE NELLA FIABA DI PINOCCHIO, AVVOLTE

PINOCCHIO LO SCACCIA PERCHE' LO INFASTIDISCE, AVVOLTE LO CERCA

PERCHE' NE HA BISOGNO.

NOI NELLA NOSTRA COMUNITA' ABBIAMO BISOGNO DI UNA POLITICA DEL

FARE E NON DEL DIRE ANCHE SE ULTIMAMENTE ABBIAMO VISTO SOLO

QUEST'ULTIMA.

MI SONO PERMESSO DI SCRIVERTI QUESTE DUE RIGHE PER SEGNALARTI 

DUE SITUAZIONI INCRESCIOSE DEL NOSTRO PAESE:

1)   NELLA SCUOLA GIOVANNI XXIII DI VIA SAN PIETRO MOLTE CASSETTE

      DI ISPEZIONE COLLOCATE LUNGO IL MURO PERIMETRALE DELLA STESSA

      SCUOLA SONO APERTE ED I FILI ELETTRICI SONO ALLA PORTATA DI

      BAMBINO.

      IO HO SEGNALATO CIO' SIA AD UN VIGILE CHE ERA IN SERVIZIO FUORI

      DALLA SCUOLA E SIA ALLA DIREZIONE DIDATTICA (UN ANNO FA) MA SONO

      ANCORA COSI'

 2) GLI IPOGEI DELLA NOSTRA CHIESA MATRICE SONO ORMAI AL BUIO DA

     DIVERSI ANNI E NON POSSONO PIU' ESSERE VISITATI (SEMBRA PRORIO

    CHE VOGLIAMO TENERE NEL BUIO TUTTO ANCHE LE NOSTRE ORIGINI)

    SO CHE GLI IPOGEI SONO DI PERTINENZA DELLA CHIESA MATRICE MA LA

    STORIA DI TRIGGIANO APPARTIENE AI TRIGGIANESI E

    UN' AMMINISTRAZIONE ATTENTA NON PUO IGNORARE)

    TI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER L'ATTENZIONE CHE PORRAI ALLE MIE

     SEGNALAZIONI E TI AUGURO BUON LAVORO.


    Firmato:          N.  D.

lunedì 20 settembre 2010

Baratro Sanità «Vendola scarica incapacità su altri»

• Bimba non si può curare da Taranto a Matera e la piccola regredisce nella sua malattia

La sanità pugliese continua a tenere alta la tensione negli schieramenti contrapposti ed anche all’interno della stessa maggioranza dove sta provocando qualche fibrillazione. «Vendola scarica su altri le sue inadempienze e le sue incapacità nel settore della sanità», dice l’on. Luigi Vitali, parlamentare pugliese del Pdl. «Leggendo le dichiarazioni di questi giorni del governatore Vendola, a proposito del piano di rientro per la sanità pugliese - afferma Vitali - sembra di trovarsi di fronte ad una persona completamente diversa da quella che nel 2005 infiammò le piazze attaccando ferocemente il piano di riordino ospedaliero dell’allora presidente Fitto, a tal punto da vincere inaspettatamente quelle elezioni regionali».

«Ora - afferma Vitali - se la prende con le regole del patto di stabilità, dando il meglio di se stesso nello scaricare agli altri le sue inadempienze ed incapacità. La verità è che l’ave r barato illudendo i pugliesi che si poteva continuare ad avere l’ospedale sotto casa, oggi porta la regione a patire più sacrifici di allora. E di questo mi auguro che i pugliesi non perdano memoria».

«L’ospedale di Terlizzi, la città di Vendola, con il reparto di ginecologia sia stimolo di riflessione per la Puglia e i Pugliesi sul senso di responsabilità del pubblico amministratore - afferma poi il consigliere regionale del Pdl, Ignazio Zullo - colui che da parlamentare si adoperava in una contestazione violenta fatta di aggressioni e di lancio di uova marce contro la persona dell’allora presidente Fitto, strumentalizzando le gioie e le speranze di mamme in gravidanza, ora da presidente della Giunta regionale, dopo aver sforato il Patto di stabilità assume gli stessi identici provvedimenti ritenuti necessari fin dal 2002 e da egli stesso avversati».

«Troppi scempi si sono addensati sulla sanità regionale ed i cittadini li hanno percepiti come danni alla salute e si sono sentiti abbandonati proprio in quei momenti in cui c’è più bisogno di essere tutelati», dichiara dal canto suo il coordinatore regionale di «Io Sud», Rosario Polizzi. «Il deficit sanitario talvolta è figlio dello spreco e della corruzione, ma è frutto anche della necessità di modernizzare il sistema dell’offerta sanitaria. È il frutto anche del fatto che un farmaco oncologico, nel giro di 12 mesi, può lievitare di prezzo del 500 per cento», commenta il governatore Nichi Vendola. «Siamo di fronte a un passaggio assolutamente doloroso per la Puglia, frutto delle demenzialità dei criteri che regolano il Patto di stabilità e che ci penalizzano nonostante il fatto che siamo l’unica Regione del Sud a non essere mai stata

giovedì 16 settembre 2010


Scontro sulla Sanità  in Regione Puglia Addio a 18 ospedali

BARI - Crescono le polemiche nei territori sulle riconversioni dei piccoli ospedali previste dai Pal (piani attuativi locali) predisposti dalle Asl e sui tagli dei posti letto stabiliti dal piano di rientro della giunta Vendola. L’operazione taglia-costi avviata dalla Regione, onde non subire la sanzione di 500 milioni per lo sforamento del Patto di Stabilità nel 2006 e nel 2009, non piace al centrodestra - pronto ad aizzare i territori contro il governatore - ma anche a pezzi del centrosinistra, preoccupati della «rivolta » nelle proprie amministrazioni.
«Bloccare le assunzioni nelle Asl e negli enti del servizio sanitario insieme agli effetti della legge sulle internalizzazioni, oggetto di verifica della Corte Costituzionale, fare divieto agli erogatori privati di superare il budget assegnato e tagliare irrazionalmente i posti letto - attacca Gianmarco Surico, consigliere Pdl ed esponente di Futuro e Libertà - altro non è che l’indiretta ammissione di Vendola di aver governato fino ad oggi la sanità pugliese sulla base di una politica clientelare e votata agli sprechi ».

Le risorse erogate dal governo nazionale, puntualmente attaccato da Vendola, sono state «nel 2009 addirittura in misura maggiore con 500 milioni di euro in più». «Basta farsi un giro nei reparti - aggiunge Giovanni Alfarano, consigliere Pdl - per avere contezza delle precarie condizioni strutturali». Mentre «la cancellazione di numerosi nosocomi, il taglio di posti letto, i 700 milioni di euro (tasse regionali) rastrellati dalle tasche dei cittadini pugliesi, i continui disservizi, la carenza di personale medico e assistenziale» raccontano di «un sistema praticamente incontrollato. Oggi Vendola si nasconde dietro il Piano di Rientro, che non è un'imposizione del Governo Berlusconi ma una grossa possibilità che si dà alle Regioni per risanare i propri debiti. La sinistra al governo della Puglia non avendo rispettato il Patto di Stabilità, non avendo recepito le intese sottoscritte col governo ed avendo accumulato circa 1 miliardo di euro di debiti, è palesemente in difficoltà».

Si muove come un ciclone anche il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, già sceso in campo a difesa del «Fallacara» di Triggiano, oggetto di ridimensionamento nel Pal della Asl barese. E attacca il piano di rientro giudicandolo «inaccettabile, nato dal mancato confronto e dalla concertazione con gli Enti Locali, che sono, di fatto, le Istituzioni più vicine ai territori e più in grado di interpretare le esigenze e i bisogni reali dei cittadini». «Per questo - aggiunge la vicepresidente del Consiglio provinciale di Bari, Anita Maurodinoia, - lancio un appello affinchè si riveda l’approvazione del piano ».
Protesta più inusuale, invece, quella del sindaco di Terlizzi, Vincenzo Di Tria (Pd), assai vicino a Vendola ma preoccupato per le sorti del «Sarcone» di Terlizzi. Il sindaco, in una lettera al governatore concittadino, invita a rivedere il Piano di assetto strutturale dell’assistenza ospedaliera nella Asl di Bari «che vede fortemente ridimensionato il “Sarcone”» e ricorda le «ingenti risorse» investite sulla struttura terlizzese, che ha «beneficiato in questi ultimi anni dell’attenzione regionale con interventi di adeguamento e riqualificazione per oltre 10 milioni di euro e con l'attivazione di importanti progetti come il “Centro di medicina fetale” e la “Chirurgia del Pavimento Pelvico”».

Alza il velo, invece, sui finanziamenti al S. Raffaele (compari dell'assessore al bilancio della Regione Puglia) di Taranto la Destra di Storace. Il segretario provinciale di Bari, Daniele Milella chiede spiegazioni sulla velocità dei 60 milioni anticipati ad un ospedale privato «in un momento di totale mancanza di risorse come quello attuale, la chiusura di 18 ospedali pubblici e la riduzione di 2200 posti letto». Tali risorse vengono assegnate «senza regolare gara d’appalto sebbene la Fondazione San Raffaele non sia un'organizzazione senza scopo di lucro - dice - bensì, come sentenziato dal Consiglio di Stato, un Ente che svolge attività imprenditoriale in ambito sanitario».

Alcuna spiegazione viene data, anche dai consiglieri regionali, sull’«oscenità di questa delibera» che rischia di rinviare a sine die il completamento dell’ospedale della Murgia: «lì saranno necessari altri 10 milioni di euro che non si sa come reperire. Cosa ha impedito che 10 milioni di euro non fossero assegnati al completamento di un ospedale pubblico quando poi se ne sono assegnati 60 ad uno privato?».

ENTRO DUE ANNI 2.200 POSTI LETTO IN MENO E BLOCCO DEL TURN-OVER DEL PERSONALE

18 ospedali da dismettere e tutti quelli con meno di 50 posti letto da riconvertire, assorbendoli in strutture di livello superiore: passa dalla revisione della rete ospedaliera buona parte del piano di rientro che la prossima settimana approderà in consiglio regionale dopo aver passato l’esame delle commissioni. Per quanto riguarda i nosocomi, vengono anche previsti gli accorpamenti dei reparti «doppione» e la riduzione dei ricoveri inappropriati.

Nella manovra la giunta regionale prevede 2.200 posti-letto da tagliare entro il 2012, abbassando il rapporto posti letto- abitante da 4 a 3 ogni mille. In pratica, ora in Puglia ci sono 215 ricoveri ogni mille abitanti, mentre bisognerà portarli a quota 170. Dei 2.200 letti, oltre 1.400 saranno tagliati quest’anno (1.224 per acuti e 197 per post-acuti) e saranno tutti di strutture pubbliche. I restanti 800 posti saranno tagliati entro il 2012: 370 saranno ancora nel pubblico, altri 300 nelle cliniche privato e 130 nelle strutture ecclesiastiche convenzionate.

Risparmi arriveranno anche dal contenimento della spesa per il personale. La Regione, infatti, intende instaurare il blocco del turn-over (la non sostituzione del personale in uscita) per tutto il triennio. I risparmi potrebbero aggirarsi sui 18 milioni nel 2010, 32 milioni nel 2011 e 52 milioni nel 2012. Inoltre, viene inserito il ticket di 1 euro su ogni ricetta per disincentivare il ricorso all’acquisto di farmaci non indispensabili.

La Puglia primeggia nella spesa farmaceutica non ospedaliera (medici di famiglia e, soprattutto, guardie mediche): dovrebbe attestarsi su 40 milioni di ricette l’anno, ma il trend è superiore (45 milioni), con uno sforamento rispetto ai parametri delle regioni più virtuose tra i 101 e i 204 milioni di euro. Di qui la scelta da un lato di incentivare i farmaci equivalenti (meno costosi a parità di molecola) e, dall’altro, di disicentivare il ricorso alle prescrizioni «facili» con il ticket. Il risparmio complessivo dovrebbe aggirarsi sugli 88 milioni.
Giovedì 16 Settembre 2010


POLI BORTONE, LE RADIO DEL SUD FACCIANO RICHIESTA PER TRASMETTERE AL NORD.

E’ giusto che si conoscano le realtà di altre regioni d’ Italia ed è per questo che invito le emittenti radiofoniche locali a far richiesta per diffondere nel Nord Italia la cultura del nostro Mezzogiorno. La proposta viene lanciata dalla senatrice Adriana Poli Bortone, Presidente Nazionale di Io Sud, che replica in questo modo alla richiesta di radio Padania di trasmettere dal Sud Salento ed incita le emittenti locali del nostro territorio a riaccendere gli animi dei tanti meridionali che si trovano nel Nord Italia, per rinvigorire l’orgoglio della loro appartenenza e contemporaneamente far conoscere agli stessi settentrionali la realtà di chi si sente orgogliosamente terrone. Perché la cultura meridionale potrebbe sorprendere i settentrionali sempre e solo proiettati nelle loro cose e pronti a denigrare il Sud.
Una polemica precede l'uscita di "Left 2007" di Massimo Fagioli


La replica di Fagioli (che nel nuovo libro "Left 2007: Il movimento invisibile del pensiero" racconta il suo allontanamento da Bertinotti) a Telese: "E' assolutamente falso che abbia rifiutato Vendola per la sua omosessualità. La sessualità è un fatto privato e ognuno fa quello che gli pare"

Mercoledí 15.09.2010 10:40

E' accompagnato da una polemica che riguarda Vendola l'arrivo in libreria di "Left 2007: Il movimento invisibile del pensiero", il decimo libro di Massimo Fagioli, per le edizioni 'L'asino d'oro'. Lo psichiatra dell’Analisi Collettiva nei 49 articoli apparsi nel corso del 2007 nella rubrica ‘Trasformazione’ del settimanale ‘Left’ , nel proporre un nuovo socialismo, “la possibilita’ di ricreare il socialismo sta nell’identita’ irrazionale dell’essere umano”, accusa i “cattivi maestri” Spinoza, Heidegger e racconta del rapporto intrattenuto dal 2004 con Fausto Bertinotti. Nel suo decimo libro Fagioli sta dietro all’evoluzione del rapporto che dal 2004 al 2007, lo ha visto vicino nella ricerca di nuove strade per la sinistra, a Bertinotti, all’epoca segretario di Rifondazione Comunista. Fino all’epilogo, alla separazione definitiva. Fagioli non lesina le critiche a quella parte politica, a cui riconosce l’esclusiva storica dell’utopia del cambiamento, ma le contesta di non essere riuscita ad andare oltre l’idea di “trasformare del mondo”, Marx, il comunismo.

In un articolo pubblicato ieri su 'Il Fatto Quotidiano', Luca Telese scrive: "(...) Come è noto Fagioli era stato un fan accanito di Bertinotti, fino a che non era apparsa sulla scena Nichi Vendola. Dopo di allora lo psichiatra non aveva fatto mistero di considerarlo “deviante” per la sua omosessualità. Ora Fagioli spiega la sua nuova predilezione per Bersani: “È il solo in grado di provare a rimettere insieme la sinistra, l’unico che ancora mantiene laicità e saggezza”. Ma davvero c’è una crisi di identità nel Pd?".

Oggi arriva la replica di Fagioli: “E’ assolutamente falso che abbia rifiutato Vendola per la sua omosessualità. La sessualità è un fatto privato e ognuno fa quello che gli pare. Quello che ognuno fa a casa propria a me non interessa affatto. L’ho ripetuto all’infinito. Quello che rifiuto - afferma lo psichiatra - è che un leader della sinistra sia contemporaneamente cattolico e comunista, sono due ideologie inconciliabili, e questo è assolutamente inaccettabile”. Aggiunge Fagioli: “Bersani (e non il Pd) non mi dispiace per niente, in particolare, per il suo tentativo di ricostruire questa sinistra, che poi è quello che aveva fatto a suo tempo Bertinotti”, nel quale aveva visto nel 2004 “un’immagine di politico paragonabile a quella di Riccardo Lombardi e a quel suo interesse di portare il socialismo alla realtà umana”.

Poi il noto psichiatra dell’Analisi Collettiva argomenta: “Se Bersani riesce a non essere comunista tradizionale, è il solo in grado di provare sul serio a rimettere insieme la sinistra: l’unico che ancora mantiene un po’ di laicità e un po’ di saggezza, rispetto a Vendola che invece straparla”. Insomma, Fagioli “guarda con favore all’azione dell’attuale segretario del Pd, e di tutta quell’area bersaniana”, anche in considerazione della “magnifica accoglienza” che gli è stata riservata il 2 luglio 2010, quando è stato invitato alla Festa Democratica di Roma, alle Terme di Caracalla, per presentare la nuova edizione, con L’Asino d’oro, del suo primo libro “Istinto di morte e conoscenza”.

giovedì 9 settembre 2010

Cassano come gli involtini di Bitritto, tutto fumo niente arrosto.


L’ Ecomostro e sempre lì.

Malgrado le ripetute segnalazioni e relative solite promesse da parte del primo cittadino di Triggiano Cassano, l’emergenza riguardante l’edificio pericolante ubicato nel centro storico della città non è stata ancora risolta. Lo stato a dir poco pericolante dell’abitazione sita ad angolo tra Via Ponte angolo Via Scalella continua ad aggravarsi e costituisce un serio pericolo per l’incolumità dei cittadini soprattutto per l’aggravarsi delle condizioni meteorologiche con l’arrivo dell’inverno.

La petizione popolare trasmessa dai residenti, corredata dalle foto dello “scempio” (protocollata in data 26 aprile 2010 presso l’Amministrazione comunale di Triggiano) nei fatti non ha avuto riscontro alcuno se non le solite promesse da marinaio del Sindaco Cassano alle quali, come sempre accade, non sono seguiti fatti concreti.

Il Sig. Sindaco nell’ormai lontano maggio 2010 aveva già chiesto al Tribunale informazioni circa il comportamento da adottare riguardo alla situazione creatasi e se fosse imputabile all’Amministrazione o ai proprietari dell’immobile la soluzione del problema.

Che risposte ha avuto il primo cittadino di Triggiano? Perché procrastinare una situazione di grave pericolo senza badare alle gravi conseguenze che potrebbero derivare da questo stato di cose?

L’orgoglio ostentato dal sindaco in occasione del restyling del centro storico cittadino, mal si sposa con la grave dimenticanza di Via Ponte angolo Via Scalella.

I 15 giorni previsti come termine ultimo a carico del signor Mastrolonardo Michele Libero, amministratore unico della società “ Immobilfin Aura s.r.l.” con sede in Bari, proprietario dell’immobile suddetto per provvedere alla risoluzione definitiva della problematica sono trascorsi. Cosa intende fare il Comune di Triggiano e soprattutto quando lo farà? Il tempo trascorre invano e si spera che lo stesso non causi disgrazie perché questo Paese si muove solo dopo che avviene il peggio. Le responsabilità ci sono ed hanno un nome ed un cognome: Michele Cassano, l’esponente dell’opposizione, il Consigliere Michele Difino ha già esposto per tempo i pericoli che rischiano di minare la serenità di un’intera comunità. Chi ha tempo…

Michele Difino

martedì 7 settembre 2010

Cassano diventera' papa', Carolina attende


E' al secondo mese gravidanza. La notizia da ambienti Sampdoria

(ANSA) - GENOVA, 6 SET - Antonio Cassano diventera' papa'. La conferma delle voci che circolavano da giorni e' giunta in serata in ambienti della Sampdoria. Carolina Marcialis, sposata da Fantantonio il 19 giugno scorso a Portofino, e' al secondo mese di gravidanza e gli dara' un figlio entro la prossima primavera. Gia' ieri, nella conferenza stampa a Coverciano, il fantasista barese aveva scoperto le proprie carte dicendo ''saro' un bravo padre''.(ANSA).

venerdì 3 settembre 2010

Stangata di settembre, più caro il bus


Aumenti anche per treni e pullmanI biglietti dei bus urbani costeranno 10 centesimi in più, gli abbonamenti base aumenteranno di 4 euro, con punte di 10 o 12 euro. E gli aumenti interesseranno anche treni e autobus extraurbani. Per i pendolari pugliesi si preannuncia un brutto autunno: la Regione ha infatti dato il via libera all´adeguamento Istat delle tariffe del trasporto pubblico, ferme al palo da cinque anni. Viaggiare sui mezzi pubblici costerà il 13 per cento in più. A stabilirlo è delibera 1882 approvata dalla giunta Vendola lo scorso 6 agosto.I biglietti dei bus urbani costeranno 10 centesimi in più, gli abbonamenti base aumenteranno di 4 euro, con punte di 10 o 12 euro. E gli aumenti interesseranno anche treni e autobus extraurbani. Per i pendolari pugliesi si preannuncia un brutto autunno: la Regione ha infatti dato il via libera all´adeguamento Istat delle tariffe del trasporto pubblico, ferme al palo da cinque anni. Viaggiare sui mezzi pubblici costerà il 13 per cento in più. A stabilirlo è delibera 1882 approvata dalla giunta Vendola lo scorso 6 agosto.

«Non si tratta di un aumento ma di un semplice adeguamento all´inflazione – precisa l´assessore ai Trasporti Guglielmo Minervini – le tariffe erano congelate dal 2005 e sarebbe stata nostra intenzione non adeguarle neanche quest´anno. Ma era in piedi un contenzioso con le società di trasporto il cui esito avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori per i cittadini pugliesi».
Le società di trasporto su ferro e gomma, infatti, pretendevano di recuperare tutto il terreno perduto a causa dell´inflazione negli ultimi 5 anni. La richiesta formulata era di un aumento medio delle tariffe del 25 per cento. Da questa base la Regione è partita per mediare una soluzione meno brusca: l´accordo è stato raggiunto dall´ex assessore ai Trasporti Mario Loizzo a quota 13 per cento. Ma è stato ratificato soltanto il mese scorso, nell´ultima seduta di giunta prima della pausa ferragostana.
A lanciare l´allarme è stata ieri l´opposizione di centrodestra: «Con una delibera approvata mentre tutti erano praticamente già in ferie la giunta regionale ha aumentato del 13 per cento le tariffe del trasporto pubblico regionale locale, con gravi conseguenze per le tasche dei cittadini, soprattutto lavoratori e studenti pendolari – ha accusato il consigliere regionale della Puglia prima di Tutto, Andrea Caroppo – comprendiamo le legittime istanze delle aziende che dal 2004 non vedevano adeguate le tariffe, ma chiediamo all´assessore Minervini che sia la Regione ad assumersi l´onere finanziario dei maggiori costi e che sia la Regione a pagare alle aziende un prezzo maggiore».
Secondo l´accusa del centrodestra gli aumenti per i pendolari possono arrivare anche a 30 o 40 euro al mese. Una cifra che l´assessore Minervini definisce "esagerata". Ma i calcoli della Regione sono diversi: l´adeguamento agli indici Istat delle tariffe provocherà un aumento che può variare da dieci centesimi di euro per i biglietti urbani ordinari a 10 euro per gli abbonamenti più costosi. «Ma l´adeguamento – spiega Minervini – interesserà solo le società di trasporto che applicano la tariffa minima».
Gli effetti reali dell´adeguamento delle tariffe saranno visibili solo nelle prossimi settimane. A cominciare proprio da Bari. I biglietti dell´Amtab potrebbero essere tra i primi ad aumentare. «Ho già predisposto l‘atto aziendale e formulato la richiesta all´amministrazione comunale – spiega il general manager della società di trasporti, Nunzio Lozito – appena il Comune darà il via libera i biglietti aumenteranno da 80 a 90 centesimi mentre per gli abbonamenti è previsto un incremento medio di 4 euro: passeranno dagli attuali 31 a 35 euro».

giovedì 2 settembre 2010

Triggiano, ricorso al Tar per salvare l'ospedale


TRIGGIANO non molla. Dopo l'occupazione simbolica dell'ospedale per protesta contro il ridimensionamento del "Fallacara", il sindaco Michele Cassano, esponente del Pd, alza il livello dello scontro con la direzione generale della Asl Bari e prepara una nuova offensiva in due mosse( Cassano come Santa Chiara, prima si fa rubare è poi si fa le porte in ferro): l'ordinanza sindacale per impedire che il pronto soccorso si trasformi in punto di prima intervento e un ricorso al Tar per impugnare l'atto aziendale del direttore generale, Nicola Pansini, per salvare l'intero ospedale. Il Comune di Triggiano si prepara perché nelle prossime ore, l'atto aziendale potrebbe diventare operativo se la giunta regionale dovesse approvarlo così com'è. «L'ordinanza la firmerò a tutela della salute dei cittadini di Triggiano», promette il sindaco. «Non posso consentire che in caso di emergenza, le ambulanze vadano in giro per gli ospedali di Bari ad elemosinare un posto-letto», aggiunge Cassano che si prepara alle elezioni comunali dell'anno prossimo. Il "declassamento" del pronto soccorso di Triggiano, secondo il sindaco,è la prova che la Asl sul "Fallacara" ha usato la mano pesante(se ne accorto solo adesso, è evidente che Cassano dormiva quando l'attuale minoranza ha chiesto l'intervenzo delle istituzioni regionali): si fanno trentamila interventi all'anno e di questi solo il 20 per cento riguarda casi semplici che possono essere trattati in un punto di primo intervento. L'altra nota dolente per i triggianesi che si sono molbiltati con una petizione che ha già raccolto quattromila firme e una fiaccolata, è la cancellazione dell'area chirurgica. Quel che restava dei posti-letto (quattro di oftalmologia, uno di ortopedia, due di chirurgia generale, due di ginecologia, quattro di pediatria) non ci sarà più (grazie alle incapacità del sindaco). Si sono ridottii posti-letto anche dell'area medica, da 93 a 76 coi tagli a geriatria e dermatologia. «Non so quale sia stata la logica - attacca il sindaco - non mi sembra che sulle aree chirurgiche i dati dell'appropriatezza siano peggiore di qualche altro ospedale, anche del capoluogo». Ma c'è anche un'altra ragione che spingerà il Comune a presentare ricorso(con quali soldi sarà pagato il ricorso, con quelli dei nostri concittadini, mi sembra più giusto che a pagare sia chi ha sbagliato, in questo caso il sindaco): la mancata consultazione dei sindaci. «Anche l'atto di indirizzo è un provvedimento di programmazione - osserva Cassano-e come tale, secondo la legge regionale, va sottoposto all'attenzione dei Comuni».
Ma l'atto più giusto  sarebbe  le dimissioni in blocco del sindaco, giunta e consiglio comunale, ma non credo che il sindaco abbia tutto quel coraggio, la poltrona vale più della salute della cittadinanza triggianese.