venerdì 30 luglio 2010

TRIGGIANO Crisi risolta nuova giunta


[vito mirizzi]

T R I G G I A N O. Il sindaco Michele Cassano ha ritrovato la maggioranza in consiglio comunale e ha scongiurato il commissariamento del comune a meno di un anno dalle elezioni. I numeri sono tornati positivi per il primo cittadino dopo la sottoscrizione di un documento, denominato «Intesa per Triggiano», da parte di undici consiglieri oltre allo stesso sindaco. A rientrare sono stati due dei quattro dissidenti (Messa e Francesco Battista) costituitisi nel nuovo gruppo dei «Moderati e Popolari», cui è andato un assessorato. Linea dura dei due consiglieri ex Pd Tarulli e Volpe che non hanno gradito la rottura del patto con gli altri dissenzienti tornati tra le braccia di Cassano. Il rapporto di forze, adesso, è di 12 a 9 per la maggioranza che sostiene il sindaco con un patto che dovrebbe durare fino al termine della legislatura. Dure le critiche dai banchi dell’opposizione che parla di fallimento del centrosinistra e di Cassano, bollando a più riprese come incoerenti i tanti uomini del centrodestra passati dall’altra parte. Scambio vivace di battute tra Sebastiano Carbonara (Udc), che ha parlato di «batosta» del centrodestra, e Vito Perrelli (Movimento Schittulli) il quale ha rispedito al mittente le ingiustificate accuse. La giunta è stata confermata per quattro assessori (Lasalandra, Caringella, Milillo e Diprizio), mentre Ismalia Simplico è stata sacrificata per far posto ai nuovi ingressi di Francesco De Francesco (Idv) e Vincenzo Rubino (Moderati e Popolari). Dunque, varato il Cassano ter sono state indicate anche le priorità del programma di fine legislatura: assunzione del personale, approvazione dei piani urbanistici, completamento delle opere pubbliche, impulso alle politiche femminili. La consigliera di maggioranza Patrizia Neglia (Sel) ha evidenziato la mancanza di rappresentanti femminili in giunta. Intanto, la campagna elettorale sembra ormai aperta. Il primo dei candidati sindaci Michele Difino, infatti, ha dichiarato di essere «contento per la conferma di Cassano, così potrò sfidarlo alle prossime elezioni».
Giovedì 29 Luglio 2010


AFGHANISTAN: POLI BORTONE(IO SUD), NOSTRI MILITARI SICURI?

"I nostri militari in missione in Afghanistan sono equipaggiati a tal punto da potersi ritenere adeguatamente sicuri?" Se lo chiede la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud, esprimendo il suo "personale cordoglio e quello dell'intero partito" ai familiari dei due genieri morti oggi, "in circostanza tutte ancora da chiarire".

"Ho presentato diverse interrogazioni al ministro La Russa - continua Poli Bortone - per conoscere le cause del ritardo con il quale stiamo inviando mezzi più sicuri degli attuali in dotazione alle nostre truppe. L'enorme tributo che stiamo pagando in termini di perdite di vite umane dovrebbe inoltre farci interrogare sulla necessità di andare avanti una missione discutibile, da rivedere, prendendo in considerazione l'ipotesi, più volte avanzata, di un ritiro delle nostre forze armate".

giovedì 29 luglio 2010

Mercoledì 28 Luglio 2010


LA SENATRICE POLI BORTONE INCONTRA IL PRESIDENTE DI UTELIT CONSUM SULLA QUESTIONE RAI E TV LOCALI.

Giovedì 22 luglio a Palazzo Madama si e’ tenuto l’incontro tra il Presidente Nazionale di Utelit Consum Rocco Monaco , L’associazione che conta oltre 34.000 soci su tutto il Territorio Nazionale e la Senatrice Adriana Poli Bortone al fine di fare il punto della situazione degli Utenti e dell’Emittenza radiotelevisiva locale .

Durante l’incontro Monaco si e’ soffermato sul ruolo dell’emittenza locale e sui rischi che la stessa sta attraversando a causa di un Monopolio sempre piu’ stringente di Rai , Mediaset, e Sky.

In modo particolare la Senatrice ha accettato di condividere la Battaglia di Utelit Consum, sull’abrogazione del canone Rai in quanto con la transizione al Digitale e con la moltiplicazione dei programmi il servizio pubblico non ha senso che possa disporre di ben 5 mux e quindi per un totale di 20 programmi televisivi considerato che gia’ oggi chiude con diverse centinaia di Milioni in rosso , nonostante il Canone della Pubblicita’ sia sempre più martellante a discapito del cittadino.

A settembre quindi inizieranno le grande battaglie compreso la presentazione di un proposta di legge da parte della Senatrice e del suo Gruppo per devolvere le risorse del Canone a Favore dell’emittenza locale che sono le strutture vitali per il Territorio e che effettivamente svolgono un ruolo importantissimo a favore degli Utenti.

Dello stesso parere e’ il Presidente della Regione Veneto Zaia che nelle scorse settimane si e’ espresso in tal senso.

martedì 27 luglio 2010

Lunedì 26 Luglio 2010


POLI BORTONE PRESENTA INTERROGAZIONE SU AGRICOLTURA PUGLIESE

La senatrice Adriana Poli Bortone ha presentato stamani un’interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per sollecitare con urgenza l’adozione di provvedimenti a sostegno dell’agricoltura pugliese. Ad esempio, il solo capitolo della fiscalizzazione degli oneri sociali, porterà ad un aumento del 50% dei contributi pagati dagli agricoltori a partire dal primo agosto, mettendo così fuori dal mercato le aziende agricole con gravi ripercussioni che si estenderanno a tutto l’indotto. La mancata previsione nella manovra finanziaria di provvedimenti molto attesi dagli agricoltori (come la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali, la regolarizzazione e la dilazione del debito sui contributi agricoli), a cui invece si è contrapposta l’agevolazione per gli agricoltori del Nord con la proroga per il pagamento delle quote latte, ha portato a far crescere le tensioni tra gli agricoltori del Mezzogiorno che ogi chiedono risposte ed interventi concreti del Governo. Da qui la necessità di una interrogazione perché è quanto mai urgente dar vita a misure ad hoc che possano evitare la crisi irreversibile del comparto agricolo.

Ecco l'interrogazione

Interrogazione a risposta scritta                              POLI BORTONE


               Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Premesso che:
- la manovra finanziaria del governo non ha previsto alcun tipo di misura a sostegno dell’agricoltura nazionale ed in particolare pugliese (proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali, mantenimento delle accise agevolate sui carburanti agricoli, fondi per il comparto bieticolo saccarifero e fondo di solidarietà nazionale, regolarizzazione e dilazione del debito sui Cau);

- il solo capitolo della fiscalizzazione degli oneri sociali, portando ad un aumento del 50% dei contributi pagati dagli agricoltori a partire dall’ 1 agosto, metterà fuori dal mercato le aziende agricole con gravi ripercussioni che si estenderanno a tutto l’indotto, al mercato del lavoro e di conseguenza alla coesione del tessuto sociale pugliese e non solo;

- Sono 130mila gli addetti al settore agricolo per un totale di giornate lavorative pari a circa 25 milioni in Puglia, per cui sarebbe altissimo il danno anche in termini occupazione e di PLV regionale (Produzione Lorda Vendibile);
- La proroga del pagamento delle multe latte, contenuta in un emendamento della manovra finanziaria ha fatto crescere il dissenso e le giuste tensioni degli agricoltori pugliesi, già provati e particolarmente preoccupati per il futuro del comparto;

Si interroga il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Per sapere quali provvedimenti intenda approvare e quali misure intenda adottare a sostegno dell’agricoltura pugliese. Sarebbe inoltre opportuno prevedere l’adozione urgente dei provvedimenti che dovevano essere contenuti nella manovra finanziaria, come la fiscalizzazione degli oneri sociali, la regolarizzazione e dilazione del debito sui Cau e il mantenimento delle accise agevolate sui carburanti agricoli, oltre all’ adozione di altre misure ad hoc urgenti per sostenere il comparto che rischia, soprattutto nel Mezzogiorno d’ Italia, un collasso irreversibile.

Sen. Adriana Poli Bortone

Oggi chiedono risposte serie e concrete al governo Nazionale. Per questo, l’interrogazione risulta quanto mai urgente ed essenziale, per evitare, che diventi irreversibile la crisi del comparto agricolo.

lunedì 26 luglio 2010

Sabato 24 Luglio 2010



POLI BORTONE: SUL NUCLEARE IN PUGLIA ORA IL GOVERNO RISPETTI LE PROMESSE ELETTORALI

Ora bisogna mobilitarsi in tutti i modi per far mantenere veramente i patti e le promesse fatte in campagna elettorale dal centrodestra. Dal piccolo Palese al Presidente del Consiglio Berlusconi, il Pdl in campagna elettorale ha più volte ribadito ai cittadini pugliesi che nessun impianto nucleare si sarebbe mai fatto in Puglia. Ora, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale sul nucleare, c’è da preoccuparsi e non poco, perché tutto è nelle mani del Governo.

Intanto, dopo aver appreso la notizia che la Corte Costituzionale ha rigettato il ricorso delle Regioni sul nucleare, perché l’impugnativa delle stesse Regioni sarebbe prematura, ho provveduto subito ad inviare una lettera al presidente della Regione Puglia Vendola esortandolo a non demordere e ad andare avanti con veemenza nell’ l’impegno dell’ente contro l’energia nucleare. E’ una volontà unanime che deve vedere unite tutte le istituzioni del territorio.

giovedì 22 luglio 2010




POLI BORTONE: NOVITA’ SU INCHIESTA RIFIUTI IN PUGLIA

Primi sviluppi sulla vicenda rifiuti in Puglia dopo la richiesta della senatrice Adriana Poli Bortone di sollecitare l’intervento della commissione d’ inchiesta. Come aveva annunciato la scorsa settimana, la senatrice Adriana Poli Bortone ha consegnato il dossier sui rifiuti in Puglia alla Commissione Speciale sui rifiuti al fine di far luce sul caso. A settembre, il relatore e vicepresidente della Commissione d’inchiesta Vincenzo De Luca, dovrà riferire in Commissione sulla situazione della Regione Puglia e procederà ad una serie di audizioni per verificare l’ evolversi della situazione di commissariamento che si protrae da ben 16 anni. Sarà interessante, afferma la senatrice Adriana Poli Bortone, verificare tutto quanto il sistema degli impianti approfondendo le procedure di appalto senza escludere l’aspetto dei controlli sull’efficienza ed efficacia dell’attuale sistema impiantistico.

mercoledì 21 luglio 2010

POLI BORTONE: POVERTA’ SUD; COLPA DEI GOVERNI AVVICENDATISI IN QUESTI ANNI. FITTO DA MINISTRO CONDANNA LE REGIONI, DA EX GOVERNATORE DOVREBBE FARE MEA CULPA

Il Nord avvantaggiato rispetto al Sud, e il Sud sempre più povero. A dirlo, non sono solo politici attenti alle problematiche del Mezzogiorno. La conferma purtroppo arriva dal rapporto Svimez, dal quale emerge un dato: non si è trattato solo di un problema gestionale delle Regioni; l’impoverimento del Sud è addebitabile anche e soprattutto a chi ha governato il Paese in questi ultimi anni. Viene da chiedersi a questo punto come mai i governi dal 2000 al 2008 hanno consentito che si verificasse qualcosa del genere. E’ necessario, intervenire tempestivamente e radicalmente, come ha detto il Presidente della Repubblica Napolitano, pensando a modalità diverse relative a interventi di sviluppo e politiche di coesione, che sono risultate sbagliate. Per questo, risulta più che fondamentale una Conferenza Nazionale per il Mezzogiorno. E’ la considerazione della senatrice Adriana Poli Bortone, presidente Nazionale di Io sud che continua- Fitto, non può pensare di sentirsi la coscienza a posto e adesso che è ministro, condannare le Regioni difendendo a spada tratta la Lega e Tremonti. Così facendo, il Ministro Fitto privilegia le ragioni e le regioni del Nord proprio nel momento in cui si dovrebbe intervenire a vantaggio del Sud. Eppure, ricordiamo che è proprio lui Ministro agli affari Regionali e alle politiche di coesione e sino a prova contraria, coesione non significa secessione. Tra l’altro anche lui, da governatore, dovrebbe rendere conto di comportamenti più o meno corretti e virtuosi in settori che sono stati e sono motivo di interventi finanziari sbagliati. Fitto la deve smettere di continuare a dire bugie, in particolare sui rifiuti e sulla sanità pugliese. Non parlo di corruzione, specifica la Presidente Nazionale di Io Sud, ma sicuramente di interventi sbagliati in settori fondamentali come rifiuti e sanità. Allora, proprio partendo da lui, si dovrebbe rendere conto di comportamenti che, a quel che si apprende dalla stampa, non evidenziano proprio in tali settori elementi di diversità tra il governo regionale del 2000- 2005 e quello del 2005- 2010 in Puglia.

martedì 20 luglio 2010

POLI BORTONE CHIEDE INDAGINE SUL SISTEMA INFRASTRUTTURALE NEL NORD e LANCIA PROPOSTA: CONFERENZA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO

La senatrice Adriana Poli Bortone, Presidente Nazionale di Io Sud, ha inviato una lettera al Presidente della Commissione Trasporti del Senato, in qualità di membro della stessa Commissione, chiedendo di avviare un’indagine conoscitiva al fine di far luce sul sistema infrastrutturale nel Nord Italia. Le notizie comparse in questi giorni sulla stampa, tra cui la presunta tangente per partecipare all’appalto per la riqualificazione delle stazione del Nord Milano, fanno emergere molte ombre sul sistema infrastrutturale riprodotto nel Nord Italia. L’indagine conoscitiva, specifica la senatrice Poli Bortone, nella lettera, servirà ad individuare sprechi ed eventuali sistemi di malaffare. Inciuci ed intrallazzi esistono dappertutto, ha affermato la senatrice, non c’è alcuna differenza tra Nord e Sud Italia, il problema di malaffare investe in toto l’ Italia, le tangenti tuttavia sono solo un modo più raffinato, ma sempre illegale, per definire l’attività delinquenziali e illecita che in altre parti d’ Italia ha assunto un nome preciso.

E intanto la senatrice Poli Bortone, manifesta la necessità di organizzare una Conferenza Nazionale per il Mezzogiorno, dalla quale venga fuori un preciso cronogramma per il Mezzogiorno.

La conferenza Nazionale per il Mezzogiorno sarà necessaria per disegnare in maniera condivisa lo sviluppo reale del Sud. Credo infatti, conclude la senatrice, che sia necessario fare lobby, tutti cioè devono fare la loro parte per lo sviluppo complessivo: Confindustria di concerto le tutte le altre istituzioni territoriali ed in tal senso si inquadra la Conferenza Nazionale sul Mezzogiorno.
Inchieste Bari, cominciati interrogatori garanzia arrestati


Nell'inchiesta coinvolto anche l'ex assessore sanita' Tedesco

(ANSA) - BARI, 20 LUG - Cominciati gli interrogatori di garanzia di due delle 5 persone ai domiciliari da sabato nell'ambito di una delle inchieste sulla sanità pugliese.

E' indagato anche l'ex assessore regionale alla Salute Alberto Tedesco. Il gip Fanizzi sta interrogando Nicola Del Re, dirigente della Asl di Bari e Antonio Colella, ex capo area gestione patrimonio della stessa Asl. Giovedì sara' la volta di Columella, rappresentante della società Viri di Altamura (smaltimento rifiuti), Petronella, titolare della società e l'altro dirigente Asl, Tragni.(ANSA).
Appalti Asl Bari I pm: 214mila euro a parenti Tedesco

di GIOVANNI LONGO e MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI - Un appalto aggiudicato dalla Asl di Bari per 4 milioni e mezzo di euro, e due fatture per 214.302 euro di provvigioni. Ad incassarle una società dei familiari di Alberto Tedesco, l’allora assessore regionale alla Salute che per quell’appalto - ritiene la Procura - aveva fatto pressioni sull’azienda sanitaria. E in questo passaggio di denaro, secondo i Pm Digeronimo, Bretone e Quercia, c’è la prova del malaffare intorno alla Asl di Bari: Tedesco (oggi senatore Pd) usava la sua influenza per vincere le gare e le aziende di famiglia ne traevano benefici economici.
L’episodio è ricostruito nelle 153 pagine dell’ordinanza che sabato ha portato ai domiciliari Francesco Petronella, titolare di fatto della società Viri (smaltimento rifiuti speciali), suo nipote Michele Columella, legale rappresentante della Viri, Anto - nio Colella, ex capo degli appalti della Asl di Bari, e i funzionari Asl Nicola Del Re e Filippo Tragni. Le accuse a vario titolo sono turbativa d’asta, corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e falsità materiale in atti pubblici: oggi è fissato l’interrogatorio di garanzia di Colella, giovedì toccherà a Columella e Petronella.

L’appalto nel mirino riguarda le sale operatorie del nuovo Oncologico di Bari, ed è stato vinto dall’associazione temporanea di imprese Salvatore Matarrese- Draeger. La Draeger è rappresentata dal genero di Tedesco, Elio Rubino (per lui il giudice Fanizzi non ha concesso l’ar resto chiesto dalla Procura): per far posto a Rubino, la Draeger fa fuori il vecchio rappresentante, che poi racconta tutto in un interrogatorio al Pm Digeronimo.

Ed è alla società Aesse Hospital, di cui - secondo gli investigatori - Rubino è «effettivo dirigente e responsabile », che la Draeger paga gli oltre 214mila euro di provvigioni. Ufficialmente, Rubino è solo un dipendente della Aesse, insieme a sua moglie (la figlia di Tedesco). Ma i carabinieri compiono un sopralluogo nella sede della Aesse, e scoprono che quello dei coniugi Tedesco-Rubino, «sia per arredamento che per grandezza, era da considerarsi l’ufficio dei respons abili». Il punto è un altro.

«Non è chiaro - scrivono gli investigatori - quale sia stato il contributo della Aesse Hospital per ottenere dalla Draeger il pagamento di quasi 215.000 euro».
Una risposta la fornisce Gianpi Tarantini, e gli investigatori ne fanno tesoro: «Era abitudine delle ditte esterne - scrive il giudice - servirsi di personaggi locali vicini ai funzionari di gara». Pagando qualcosa di simile a una tangente.
Ma su quella gara d’appalto, che il capo degli appalti Antonio Colella definisce al telefono «il lotto dell’assessore», le carte sono chiare: l’offerta tecnica della Draeger appare migliore rispetto a quella dell’unico altro concorrente (la cui offerta economica è pure superiore). Dov’è allora il problema? Mario Malcangi, segretario di Tedesco chiama Colella affinché incontri Rubino mentre la gara è ancora in corso. Ed è per questo che ai tre (Malcangi, Colella, Rubino) viene contestata la turbata libertà degli incanti.

Tedesco oggi è indagato, ma per il momento la Procura non ha fatto richieste di arresto a suo carico.

Nelle carte dell’inchiesta c’è poi una telefonata che riguarda i rapporti tra lui e i Columella di Altamura per le elezioni politiche del 2008. È l’8 marzo 2008, quando è ancora in ballo l’inserimento di Tedesco nelle liste per il Senato e (soprattutto) la sua collocazione. Quel giorno Petronella chiama Maria Cattaneo, moglie di Tedesco (estranea all’inchiesta) che racconta all’amico della trattativa per le liste.

CATTANEO: «Si è visto con D’Alema».

PETRONELLA : «Ah e beh? Notizie buone Mariella?».

C: «[D’Alema ha detto:] “E tu so... No tu solo potevi rischiare... Potevi andare a quel posto perché [chi] ha detto che non esca, e comunque tu hai un paracadute. Abbiamo tolto tanti dalla lista nostra per cambiare le cose... Tu sei un leader indiscusso in Puglia, sei il migliore, sei il più bravo, meglio di te non c’è nessuno perciò la devi prendere in quel posto».

P: «Avevamo visto bene, no non la prendiamo in quel posto».

C: «Secondo me la prendiamo a quel posto». (...)

P: «E viene eletto, viene elett o...». C: «Scatta il nono?» (...)

P: «Mariella io non voglio essere ottimista perché poi alla fine dici tu sei sempre ottimista, però vedendo le altre liste, vedendo lo squallore che c’è in giro (...) a questo punto ci spostiamo tutti su Alberto. (...) Dunque la partita secondo me non è persa... e poi con la telefonata di Franceschini che disse “non ti preoccupare” dobbiamo stare almeno relativamente tranquilli».

C: «Franceschini ieri provò di nuovo a insistere su Emiliano, ma Emiliano...».

P: «Emiliano...».

C: «”Non è possibile”».
POLI BORTONE; NO A PARTITI PER IL SUD “FOGLIE DI FICO” DEL GOVERNO NORDISTA.

Se nascono partiti e partitini che provvedono soltanto a supportare il Governo e dare una parvenza di interessamento per il Sud, non servono. Così la senatrice Adriana Poli Bortone, Presidente Nazionale di Io Sud, che da tempo sta portando ala ribalta i problemi e le necessità del Sud, commenta l’annuncio di Mastella di dar vita ai “Popolari per il Sud”.

Per cui, specifica la senatrice, se il disegno di Mastella è libero da vincoli, ben venga, se invece deve essere solo la foglia di fico per il Governo nordista non serve assolutamente al Mezzogiorno d’ Italia.
Quel che serve al sud, continua ancora la senatrice è che si crei una lobby del Sud alla quale partecipino economisti, artisti, scienziati, docenti universitari e anche politici che si sentano assolutamente liberi di giudizio, liberi di proposta e di aggregazione.
Ma deve trattarsi di una lobby di gente capace, intelligente, propositiva che sappia disegnare una sorta di “new deal”per il Mezzogiorno.
Ecco cosa serve. E tutto ciò che viaggia in tale direzione va bene, altrimenti è inutile.

lunedì 19 luglio 2010

L’INCHIESTA SULLA SANITÀ LE INDAGINI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI OSPEDALIERI PORTANO AGLI ARRESTI DOMICILIARI DUE IMPRENDITORI ALTAMURANI E TRE DIPENDENTI DELL’AZIENDA SANITARIA


«Quell’appalto è di Tedesco»

Ombre sulle gare per l’Oncologico. L’intercettazione: sono dell’assessore

Francesco Petronella e Michele Columella: zio e nipote sono legati da sport, affari e politica

• Gli appalti per il nuovo Oncologico di Bari erano «i lotti dell’assessore». L’assessore è Alberto Tedesco, oggi senatore Pd, l’uomo al centro dell’in - chiesta che ieri ha portato ai domiciliari cinque persone tra imprenditori e funzionari Asl. Nelle pagine dell’ordinanza del gip Vito Fanizzi, le confessioni telefoniche dell’ex capo degli appalti della Asl di Bari, Antonio Colella, arrestato a distanza di tre giorni dalla scarcerazione nell’ambito di un’al - tra inchiesta sulla sanità.
Ai domiciliari sono finiti anche gli altamurani Michele Columella e Francesco Petronella, zio e nipote, molto noti nella città murgiana per i loro interessi che spaziano dalla politica all’imprenditoria allo sport.

venerdì 16 luglio 2010















Intervento in senato sulla manovra finanziaria della Sen. Adriana Poli Bortone - 14 luglio 2010

Signora Presidente, intervengo come parlamentare cialtrone di «Io Sud», in difesa di un Mezzogiorno tagliato fuori dalla manovra. Come parlamentare eletta capolista del PdL nel 2008, quando ci si presentò agli italiani con un programma, con un patto, cioè con un foedus, con la scheda n. 5, che ho sempre qui con me presente nella quale si diceva: «Noi vogliamo un'Italia che finalmente superi attraverso un impegno straordinario il drammatico divario tra Nord e Sud, realizzando una politica che valorizzi la responsabilità dei territori e metta a frutto tutte le energie presenti nel Paese». E si declinava un piano decennale straordinario concordato con le Regioni per il potenziamento di porti, reti stradali ed autostradali, creazione di zone e porti franchi, addirittura leggi-obiettivo speciali, concentrate sul turismo, beni culturali, agroalimentare, risorse idriche, logistiche, infrastrutture, poli di eccellenza per la ricerca e l'innovazione, realizzazione di un piano strategico di riconversione dell'industria chimica pesante, pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari, realizzazione della Banca del Sud. Ma a questo dedicheremo poi un capitolo a parte se e quando dovesse arrivare.
Ebbene, questo patto avevo sottoscritto con gli italiani, con questa scheda n. 5 dell'obiettivo Mezzogiorno. Ho creduto all'epoca a quel patto, ma è stato tradito, non da me: è stato tradito da chi pensava di averlo sottoscritto con gli italiani. Quindi, se qualcuno si deve dimettere come qualche collega meridionale del PdL dice, non sono certamente io, che non ho tradito il patto, ma sono gli altri che non lo hanno rispettato.
È cominciata da subito l'espropriazione sistematica delle risorse per il Meridione, a partire dal decreto-legge n. 112 del 2008, dall'utilizzo dei FAS per le quote latte e per l'Alitalia, dal blocco di tutte le risorse presso il CIPE che avrebbero dovuto essere destinate al Mezzogiorno d'Italia. Oggi con questa manovra, che si continua a ripetere essere in linea con la volontà dell'Europa, di fatto si attua solo la volontà del Governo di dividere l'Italia, contro la volontà vera dell'Europa che, se ricordo bene da ex parlamentare europeo, è quella di finanziare le politiche di coesione, di raggiungere l'obiettivo convergenza, di consentire cioè che le regioni meno sviluppate si mettano al passo con quelle più avanzate. Con questo obiettivo la manovra in esame non ha nulla a che vedere. Ed è proprio per questo che la componente «Io Sud» del Gruppo delle Autonomie, con gli amici dell'UDC e gli altri colleghi che vorranno farlo insieme con noi, si rivolgerà proprio alle istituzioni europee, sollevando il problema dell'aumento del divario tra regioni italiane.
Partita questa manovra con la pretesa del rigore e dei sacrifici per tutti, alla fine ha rappresentato una sorta di cavallo di Troia per far passare con emendamenti blindati provvedimenti su cui il Parlamento avrebbe voluto semplicemente esprimersi. Penso al sistema pensionistico, piuttosto che alla riforma dell'autotrasporto. Questa manovra era partita con i grandi tagli che si sarebbero dovuti fare alla politica e si è immediatamente arresa alla richiesta - o meglio alla volontà determinata - della Lega di non tagliare neanche le province; altro che Carta delle autonomie! Ci si è bendati gli occhi di fronte alla nostra richiesta non tanto di sopprimere un Ministero dell'agricoltura, teoricamente già soppresso per referendum per tre volte dagli italiani, quanto piuttosto alcune delle tante società pullulate negli ultimi anni, circa una quindicina, con tanto di consigli di amministrazione e con la conseguente polverizzazione di centri di spesa assolutamente fuori controllo.

È una manovra che non esito a definire sprezzante anche solo nella forma. Penso all'articolo 4 intitolato impropriamente «Modernizzazione dei pagamenti effettuati dalle pubbliche amministrazioni», che contiene invece la mininaia e qualche milione di euro, non so se per le celebrazioni dell'unità d'Italia o per la secessione e la celebrazione della neonata Padania; o ancora l'articolo 15 nel quale sotto la voce «Pedaggiamento della rete autostradale ANAS», si prorogano le concessioni di grandi derivazioni d'acqua per ben sette anni e a condizioni assolutamente immutate.

E in tutto questo ed altro ancora il Mezzogiorno dov'è? Si prorogano pesantissimi sgravi alla città di Asti, (ma non è assistenzialismo, naturalmente!) per l'alluvione del 1994. E poi non si ha voglia neanche di riconoscere lo stato di crisi per calamità atmosferiche a qualche regione che ha il semplice torto di trovarsi nel Mezzogiorno d'Italia. E addirittura, da parte di Governo e maggioranza, si soffre tanto per concedere agli abruzzesi la sospensione, o meglio lo slittamento dei versamenti tributari solo fino al 31 dicembre 2010. È una manovra che rappresenta una vera e propria beffa per i meridionali, a meno che qualcuno non pensi di far passare per interventi di favore per il Mezzogiorno l'aver inserito - niente di meno - l'acquisto del famigerato termovalorizzatore di Acerra, concedendo di poterlo acquistare con fondi regionali FAS.

Poi qualcuno ci spiegherà che urgenza c'è di far acquistare alla Regione Campania il termovalorizzatore di un privato; o che senso ha aver scelto, tempo addietro, di concedere 500 milioni di euro per il dissesto di Catania senza avere pensato che forse un analogo provvedimento ci sarebbe potuto essere anche per il dissesto della città di Taranto.

Ma la beffa continua con l'articolo 40, intitolato «Fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno» dove, con un'ingerenza notevole dello Stato sulle autonomie, si concede, si fa per dire, alle Regioni del Sud di potere nientemeno azzerare l'IRAP con una legge regionale, bontà del Governo. Ma non sappiamo che ci sono i commissariamenti per la sanità e che almeno quattro Regioni sono obbligate per legge dello Stato ad aumentare le tasse? E laddove dovessero azzerare l'IRAP con quali entrate dovrebbero provvedere a tentare di garantire i servizi ai cittadini? Bene fanno le Regioni a protestare con decisione, ancor più le Regioni meridionali, penso alla mia Puglia, che ha una sola certezza: un taglio di 287 milioni nel 2011, di 422 nel 2012 e addirittura di 597 nel 2013; e dovrebbe anche, bontà vostra, azzerare l'IRAP? Così vivremmo, come si dice dalle mie parti, di sole, di mare e di vento.

L'articolo 46, intitolato «Rifinanziamento del fondo infrastrutture» mi aveva fatto sperare, perché pensavo si trattasse della famosa perequazione infrastrutturale del Mezzogiorno. Invece no, tutto e subito messo in chiaro: per i 635 milioni recuperati dai mutui della Cassa depositi e prestiti c'è una priorità chiaramente indicata con nome, cognome e indirizzo: 400 milioni di questo finanziamento sono per il MOSE, che notoriamente non è nel Mezzogiorno d'Italia ma nella laguna veneta, il resto chissà. Ma sì, tanto le imprese del Sud si dice che non funzionano, che non sanno andare avanti, che rubano, ed è noto, infatti, che il ponte sullo Stretto di Messina sarà realizzato da Impregilo, notoriamente con sede nel Mezzogiorno d'Italia. Così come meridionali sono certamente le imprese che da anni stanno tentando di costruire la Salerno-Reggio Calabria. Il Sud, quindi, non ha priorità.

L'articolo 41 è poi titolato: «Regime fiscale di attrazione europea»: una bella cosa veramente, investimenti nel Mezzogiorno. A fronte di piccole e medie imprese, di aziende agricole meridionali, dunque italiane, che chiudono, perché non riescono a sopportare un pesante regime di imposizioni fiscali, un costo del lavoro eccessivamente alto rispetto agli scarni profitti, o che vengono addirittura vendute all'asta dalla usuraia Equitalia, si prevede di applicare alle imprese residenti in uno Stato membro dell'Unione europea che, bontà loro, vogliono investire da noi, la normativa tributaria vigente in quegli Stati. Per cui loro pagheranno, se mai, il 9 per cento e le nostre aziende italiane e meridionali continueranno a pagare il 20, il 30 per cento, e naturalmente tutto quello che richiederà lo Stato italiano. Beh, nella mia lingua cialtrona questo si chiama concorrenza sleale; altro che attrazione di investimenti!

Ma il massimo della beffa o forse, diciamolo come va detto, del disprezzo nei riguardi del Mezzogiorno l'avete mostrato quando avete costretto il relatore, (perché mi rifiuto di credere che Azzollini, il mio amico molfettese, lo abbia potuto fare sua sponte visto che è dichiaratamente e orgogliosamente terrone come me) a presentare l'emendamento sulle quote‑latte, nientemeno che come articolo 40-bis, cioè quello che doveva venire a seguito degli interventi per il Mezzogiorno. Veramente un disprezzo totale: fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno ed emendamento per le quote-latte. Avete poi bocciato per un voto, colleghi meridionali di maggioranza, una richiesta sacrosanta e legittima degli agricoltori meridionali, che chiedono soltanto conteggi corretti e veritieri da parte della previdenza sociale per poter procedere alla rateizzazione del loro debito per il pagamento dei contributi agricoli unificati. (Applausi del Gruppo PD e del senatore D'Alia).

Ebbene, avete detto no a chi chiede di rientrare nella legalità. Avete detto un abbondante sì a chi continua ad evadere e a infischiarsene della legalità, dell'Europa, delle condizioni complessive dell'Italia. Ma certo: tutto regge, tutto ha una sua logica anche se, per me, è una logica perversa.

Il figlio del ministro Bossi, nel suo comizio, aveva reso nota la promessa del papà sulle quote latte. Pacta sunt servanda e, infatti, l'ex ministro Zaia si è precipitato in Senato per garantire che l'emendamento potesse passare. Avrà avuto certamente qualche sua buona ragione. Ieri sera un collega della Lega, nel suo intervento, è stato onesto e chiaro nel ricordare che la Lega è nata con una missione precisa, alla quale non intende rinunciare. Ho annotato le sue parole ed egli ribadiva che tale missione era di raggiungere la libertà e l'indipendenza della Padania. Egli ha ricordato, per analogia con il Nord Italia, le vicende della Scozia, ritenendo normale e legittimo l'insediamento dei Ministeri a Milano piuttosto che a Torino. E pacta sunt servanda. Dunque, se le parole hanno un senso, questa manovra è dichiaratamente secessionista perché rappresenta un percorso chiaramente tracciato dal Governo, dal decreto-legge n. 112 del 1998, già ricordato, alla legge n. 42 del 2009, fino all'esproprio delle risorse finalizzate al Sud e all'uso improprio dei fondi europei per le politiche di coesione. Tutto tiene, ma tiene in un disegno politico che nulla ha a che vedere con la tanto proclamata e celebrata unità d'Italia.

È proprio per tutto questo che è nata la componente «Io Sud»: non certo per agevolare la secessione ma per riacquistare, da italiani, l'orgoglio meridionale. Porteremo noi in Europa questo comportamento assurdo e antiunitario dell'Italia e lasceremo a voi la responsabilità, nei riguardi degli italiani tutti e degli italiani meridionali in particolare, di votare una manovra che, se avessi voluto usare un linguaggio pesante ma ormai in voga, avrei potuto definire cialtrona. Preferisco, però, definirla semplicemente secessionista e antitaliana e chiedere ai colleghi tutti di esercitare nel voto quella libertà ancora teoricamente consentita agli eletti. Sentitevi eletti e non nominati: rappresentiamo l'Italia e, nell'Italia, i nostri territori e le ansie delle nostre genti. Riacquistiamo, con un voto libero e onesto, la nostra dignità di parlamentari.

giovedì 15 luglio 2010

                                                                             

POLI BORTONE: GASPARRI PARLA DEL PARTITO DEL NORD E LEGITTIMA IN QUESTO MODO ANCHE IL PARTITO PER IL SUD
Gasparri ha riconosciuto che esiste un partito del Nord. E se lo dice il Presidente del gruppo parlamentare del Pdl significa che vuole legittimarne l’esistenza di un partito che ha battuto i pugni ottenendo, tra le alte cose provvedimenti a favore delle quote latte per gli agricoltori del Nord e che ora, forse otterrà anche il taglio delle ammissioni a medicina nelle università del Sud Italia, come sta chiedendo a gran voce l’assessore veneto Donazzan.
E’ la dichiarazione della senatrice Adriana Poli Bortone, Presidente nazionale di IO Sud, che sottolinea- Oggi, la solerte amministratrice, ha manifestato dissenso verso un numero di ammissioni maggiori alla facoltà di medicina del Sud rispetto al Nord, e allora la macchina organizzativa del Nord si metterà in moto per soddisfare le richieste.
Comunque sta di fatto che il riconoscimento dell’esistenza di un partito del Nord, vede comunque come risvolto positivo la legittimazione speculare della nascita di un partito per il Sud.
 
 
 
POLI BORTONE: LE AUDIZIONI CONFERMANO, NELLA SANITA’ PUGLIESE QUALCOSA NON QUADRA
Sono emersi elementi molto interessanti dall’audizione del Procuratore della Corte dei Conti davanti alla Commissione Speciale Sanità del Senato. Lo annuncia la senatrice Adriana Poli Bortone, membro della Commissione Parlamentare d’ Inchiesta sulla efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario Nazionale. Queste informazioni acquisite dal Procuratore, ha proseguito la senatrice, ci consentiranno di approfondire le problematiche del sistema sanitario pugliese dal 2000 ad oggi, soprattutto per quanto riguarda le consulenze, gli appalti di servizi, l’accreditamento. Il fatto poi, che il procuratore non abbia rilevato forme differenti di gestione tra il 2000- 2005 e il lasso di tempo che va dal 2005 al 2010, fa emergere un altro dato interessante: c’è qualcosa che non funziona nel sistema sanitario e questo qualcosa deve essere esaminato prima del taglio di 2200 posti nella sanità pubblica. Le audizioni della Commissione continueranno la prossima settimana quando, tra gli altri, probabilmente sarà ascoltato il presidente della Regione Puglia Vendola.
Mercoledì 14 Luglio 2010 


POLI BORTONE; MOBILITAZIONE RIUSCITISSIMA A ROMA. ORA LA PROTESTA SI SPOSTA NELLE SEDI ISTITUZIONALI EUROPEE
Da Roma l’azione e la mobilitazione di Io Sud si sposterà nelle istituzioni europee, al fine di mettere in evidenza come l’ Italia con questa manovra stia disattendendo i principi di politica di coesione europea.
Lo ha affermato la senatrice Adriana Poli Bortone, nel corso del suo intervento durante la massiccia mobilitazione di Io Sud nella capitale per protestare contro la manovra finanziaria messa in atto dal governo. Da tutta la Puglia, compattamente, diverse centinaia di persone, sono scese in piazza davanti la sede di Palazzo Madama per gridare il proprio dissenso alla finanziaria, considerata, ha detto ancora la senatrice Poli Bortone, Presidente Nazionale di Io Sud, una manovra cialtrona e secessionista nella quale non si trova neppure spazio (e non risorse) per gli agricoltori del Sud, mentre nel maxi emendamento si ribadisce l’intervento a favore delle quote late, nonostante l’ Unione Europea, abbia più volte chiarito che questa azione a sostegno delle multe latte costituisce una vera e propria infrazione.
Per questo, ora la protesta va avanti in modo ancora più forte, per portare le istanze del Mezzogiorno nelle sedi istituzionali europee.
L’ Europa, ha stanziato finanziamenti per l’attuazione delle politiche di coesione e per l’obiettivo convergenza che doveva portare a maggior equilibrio tra italiani del Sud e del Nord. Invece il governo continua spudoratamente a sottrarre persino quelle risorse non ottemperando così all’iter europeo. Il comportamento dell’ Italia, dunque andrà verificato nelle sedi opportune europee, perché è arrivato il momento di dire basta a soprusi ed azioni che stanno mettendo sempre più in ginocchio il Mezzogiorno.


lunedì 12 luglio 2010

• TRIGGIANO IL CONSIGLIO DEVE APPROVARLO ENTRO IL 29 ALTRIMENTI LA GIUNTA VA A CASA

Ultimatum del prefetto «Bilancio oppure dimissioni»

VITO MIRIZZI

• T R I G G I A N O. Venti giorni per decidere se continuare o lasciare. È iniziato il conto alla rovescia per il sindaco Michele Cassano e la sua Amministrazione, dopo che venerdì è stata notificata la diffida da parte della Prefettura, scattata secondo legge in conseguenza della mancata approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale a causa della crisi di maggioranza. Entro il 29 luglio, dunque, la telenovela «Cassano sì, Cassano no» dovrà concludersi. Se il primo cittadino non riuscirà a ritrovare una maggioranza e a fare approvare il bilancio, arriverà il commissario prefettizio a Palazzo Pontrelli, fino alle prossime elezioni della primavera 2011.

Intanto, si è celebrato il Consiglio comunale monotematico sulla verifica della situazione politica, convocato su richiesta della minoranza per fare chiarezza su quello che sta accadendo dall’altra parte. Cassano, contrariamente a qualche aspettativa, non si è dimesso, ha affrontato il Consiglio ribadendo la propria posizione: «Siamo venuti in Consiglio - ha affermato - per rispetto dell’opposizione. Ho preso atto dei nuovi gruppi consiliari che non hanno sfiduciato questo esecutivo. Ritengo che ci siano i margini per un accordo nei limiti della responsabilità. Sarebbe un peccato perdere finanziamenti e opere rilevanti».

Dall’opposizione, Pontrelli (Pdl) ha incalzato la maggioranza: «È chiaro - ha sostenuto - che non avete i numeri per governare. Mi aspettavo dal sindaco l’azzeramento della giunta. Vorremmo anche capire le ragioni di questa crisi». Perrelli (Movimento Schittulli) ha sottolineato come la minoranza abbia sempre dato il suo con tributo. Sempre per la minoranza, Difino si è chiesto come mai il sindaco resti in sella nonostante sia evidente che non abbia i numeri per governare. A questo punto, la maggioranza ha compiuto un tentativo di abbandonare l’aula, ritenendo esaurito il dibattito, ma Sebastiano Carbonara (Udc) è rimasto al suo posto consentendo di mantenere il numero legale. Quindi, tre dei quattro «dissenzienti» (Messa era assente), hanno spiegato le loro ragioni. Tarulli (ex Pd), Volpe (ex Pd) e Francesco Battista (Moderati e Popolari) hanno sciorinato alla maggioranza una serie di atteggiamenti e provvedimenti che li ha, sostanzialmente, esclusi dalla vita politica ed amministrativa.

martedì 6 luglio 2010

Al Sindaco del Comune di Triggiano


Al Presidente del Consiglio Comunale

Al Dirigente della Polizia Municipale

Al Dirigente Ufficio Gara e Appalti

Triggiano, 6 luglio 2010

Oggetto: Illuminazione pubblica largo San Vito.


Il sottoscritto Michele Difino, in qualità di Consigliere Comunale, al fine di garantire la sicurezza e la viabilità della zona pedonale ubicata in largo San Vito, chiede che nella stessa zona venga assicurata, nel più breve tempo possibile, la pubblica illuminazione, verificando e/o ripristinando l’impianto attualmente esistente.

Con osservanza


Il Consigliere Comunale  Michele Difino
Al Sindaco del Comune di Triggiano

Al Presidente del Consiglio Comunale


All’Assessore Isidoro Milillo


Al Dirigente Ufficio Gara e Appalti


Alla Giunta Comunale


A tutti i Consiglieri Comunali


Al Comando dei Carabinieri


                                                                                                                     Triggiano, 6 luglio 2010

Oggetto: Apertura e chiusura Parchi.

Il sottoscritto Michele Difino, in qualità di Consigliere Comunale, ormai stanco ed esasperato dai solleciti ricevuti dai numerosi concittadini che portano a giocare i propri figli nel parco Marcovaldo, nonché preoccupato dall’insensibilità dell’assessore Isidoro Milillo per la sua incapacità di svolgere il suo ruolo istituzionale e di controllo riguardante Parco Marcovaldo e Parco Nassirya nonostante le tantissime segnalazioni effettuate sia telefonicamente che personalmente, denuncia quanto segue:
1. in merito agli orari di apertura e chiusura dei parchi, l'assegnatario del servizio non garantisce l'apertura e chiusura al pubblico dei Parchi ne’ nei giorni festivi, ne’ nei prefestivi sulla base del programma firmato in sede di offerta come previsto dal contratto;
2. in merito agli obblighi contrattuali tra Amministrazione comunale e ditta appaltatrice, si rileva l’assoluta incapacità nel controllo di quanto previsto da parte del primo soggetto e la mancanza di volontà di ottemperare a quanto disposto da parte del secondo.
Il sottoscritto chiede pertanto la pronta sostituzione dell’assessore Milillo e la rescissione immediata del contratto con la ditta appaltatrice.
Il sottoscritto precisa, altresì, che lo stato di cose sopra sinteticamente descritto e documentato dalle allegate fotografie (con le quali si evidenzia, in particolare, come alle ore 19.26 del 01.07.2010 gli accessi ai parchi erano ancora chiusi) , non è mai minimamente mutato nemmeno dopo i personali solleciti ai dipendenti della ditta appaltatrice incaricati dell’apertura e chiusura dei parchi in questione.

In fede
Il Consigliere Comunale   Michele Difino