giovedì 30 dicembre 2010

RICEVO E PUBBLICO INTEGRALMENTE.

Il bluff dei concorsi inutili. Speranze deluse.

PROVA N. 1 : PRESELETTIVA

GRADUATORIA IN CHIARO IN ORDINE DI MERITO

CONCORSO A N. 4 POSTI DI ASSISTENTE AMMINISTRATIVO - CAT. C

CODICE CONCORSO : 10065001

ENTE GESTORE : COMUNE DI TRIGGIANO

INDIRIZZO : PIAZZA V. VENETO, 46

C.A.P. : 70019

LOCALITÁ : TRIGGIANO

PROVINCIA : BA

Le storie sono le più disparate. E alcune vanno raccontate e denunciate.


Per esempio quella di:

MIRIZZI VITO 29/05/1971 NATO BARI-CARBONARA PUNTEGGIO DELLO SCRITTO 23,250 n. posizionato 133 su 175 "AMMESSO";


GRADUATORIA FINALE


N. Candidato Titoli 1ª prova scritta; 2ª prova scritta
prova orale
Totale

1 MIRIZZI Vito 9,30/30 22/30 23/30 28/30 82,30/120

2 RE Salvatore 9,15/30 23/30 21/30 28/30 81,15/120

3 PETILLO Biagio Francesco 9,00/30 22/30 21/30 28/30 80,00/120

4 BIANCO Margherita Maria 8,90/30 21/30 21/30 28/30 78,90/120

5 MANCINI Rosa 9,05/30 23/30 22/30 24/30 78,05/120

6 DIVITOFRANCESCO Michele 5,80/30 24/30 24/30 24/30 77,80/120

7 LORUSSO Leonarda 8,70/30 25/30 22/30 22/30 77,70/120

8 LOPASSO Leonardo 10,40/30 21/30 21/30 25/30 77,40/120

9 PERRONE KARUSIO Pietro 9,25/30 21/30 21/30 26/30 77,25/120

10 SIGNORILE Vito 7,80/30 23/30 22/30 24/30 76,80/120

11 MARIANI Monica 10,50/30 21/30 21/30 24/30 76,50/120

12 IMPEDOVO Luigi 8,40/30 21/30 25/30 21/30 75,40/120

13 AMORUSO Valentina 9,00/30 21/30 21/30 22/30 73,00/120

14 PICCARRETA Daniela 6,50/30 21/30 21/30 22/30 70,50/120

15 DENTAMARO Giuseppe 6,00/30 21/30 21/30 22/30 70,00/120

16 MARZOCCA Domenico 4,80/30 21/30 21/30 22/30 68,80/120

Lui "1 classificato", il sottoscritto escluso

Triggiano, 27 dicembre 2010

venerdì 24 dicembre 2010


AUGURO A TUTTI UN BUON NATALE E UN FELICISSIMO ANNO NUOVO

giovedì 23 dicembre 2010


Assunzioni senza concorso


assalto alle municipalizzate dall'Amgas all'Amiu fino ai vigili urbani: tutti i trucchi per vincere il posto tramite le agenzie interinali. Senza una selezione o un concorso. Centinaia i casi: "Stabilizzati dopo un periodo a tempo".

Le situazioni più delicate alla Multiservizi

di GIULIANO FOSCHINI

Operatori dell'Amiu

A Bari esiste un modo per lavorare in un’azienda pubblica senza passare un concorso o una prova: basta conoscere qualcuno in un’agenzia interinale e nel giro di 24 ore si può indossare la divisa di una delle ditte comunali. E’ così che centinaia di persone hanno fatto in questi anni per lavorare sia all’Amiu, sia all’Amtab sia alla Multiservizi: nei momenti di emergenza (cioè praticamente sempre) le aziende partecipate dal Comune hanno sempre chiamato lavoratori selezionati appunto da un’agenzia privata alla quale affidavano un appalto. Nessuna selezione, quindi. Ma soprattutto un meccanismo che si presta facilmente al clientelismo, come denunciato più volte dai sindacati e dalla politica. «È accaduto troppo volte» dice oggi il presidente della commissione comunale sul controllo delle Municipalizzate, Marco Emiliano, che ha chiesto ufficialmente a tutte le aziende di non ricorrere più (se non nei casi strettamente necessari) alle agenzie interinali.

La situazione più delicata è sicuramente quella della Multiservizi. La municipalizzata commissariata nei mesi scorsi dal sindaco Michele Emiliano ha una convenzione da anni con la società interinale Ethica: così come raccontano a Repubblica alcune fonti, scaduti i contratti trimestrali o comunque a tempo l’agenzia selezionava sempre le stesse persone. «Io non so questi chi sono spiegava uno dei dipendenti Io conosco bene Vito Ferrara», cioè l’ex amministratore delegato. Dopo essere venuto a conoscenza della situazione, Emiliano aveva deciso di congelare il consiglio di amministrazione nominando un ex prefetto, Giovanni D’Onofrio, come commissario. Oggi Ethica continua a fornire personale: in questo momento lavorano circa 30 persone mentre contemporaneamente è in corso un concorso. Bandito nel luglio del 2008, è ancora in piedi e nelle speranze del direttore del personale, Onofrio Cascione, dovrebbe concludersi entro marzo aprile del 2011. «Ci sono delle quote per chi ha lavorato con noi negli ultimi cinque anni» spiega Cascione. Non sono mancate però le polemiche: è un fatto, infatti, che uno dei vigilantes scelto dalla Multiservizi per controllare il corretto svolgimento delle prove scritte fosse un dipendente e sindacalista dell’azienda. Che faceva attenzione che non copiassero anche due suoi parenti stretti. Un caso, chiaramente, che proprio i due cugini siano risultati ai primi posti della graduatoria e ora attendono la prova orale.

Il problema interinali si è posto anche all’Amiu. «Al momento non abbiamo nessun lavoratore che non abbia un contratto con noi» è orgoglioso il presidente Savino. Ma questo perché sono appena stati stabilizzati 160 operai. Molti dei quali erano entrati in azienda proprio tramite le interinali. «È vero, ma c’è stata una selezione pubblica spiega Savino all’interno della quale avevamo riservato un punteggio extra per chi aveva lavorato con noi. Sinceramente non potevamo fare altrimenti». Tra l’altro non è finita qui: la graduatoria scadrà a giugno ma «sicuramente la rinnoveremo conclude il presidente perché non ci sono i tempi tecnici per farne una nuova: per la nostra azienda è sicuramente un merito però avere in questo momento 820 lavoratori a tempo indeterminato con il contratto nazionale».

Lo stesso problema vale all’Amtab dove tra il 2009 e il 2010 il consiglio di amministrazione un più occasione ha infornato interinali, nonostante i concorsi aperti e un turn over per legge bloccato. Fatto questo che è valso le bacchettate dei funzionari comunali deputati al controllo di gestione: «La società scrivono nel 2009 ha fatto ricorso a lavoratori interinali, al posto delle assuzioni previste a tempo determinato: gli importi registrati nel 2009 sono stati assai rilevanti, nonostante tale modalità di acquisizione della forza lavoro non fosse stata prevista se non per importi più ridotti nella relazione previsionale che ha carattere autorizzatorio».
Consiglieri da 70 a 78 in Regione Puglia, Pdl ricorre a Consulta

BARI – Il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, e gli altri consiglieri regionali di centrodestra che si erano già costituiti dinanzi al Tar contro l'aumento del numero dei consiglieri regionali pugliesi da 70 a 78, si sono costituiti anche dinanzi alla Corte Costituzionale. La suprema Corte, interpellata dal Tar della Puglia, dovrà decidere sul numero dei consiglieri calcolato sulla base dei risultati delle ultime elezioni regionali.
Lo Statuto regionale fissa in 70 il numero dei consiglieri. La legge elettorale regionale, invece, oltre ad un premio di maggioranza, prevede l’attribuzione di un premio di governabilità che assicuri a chi ha vinto una proporzione di seggi di 60 a 40 rispetto all’opposizione. Applicato ai risultati delle ultime elezioni, il premio porterebbe a 78 il numero dei consiglieri. Al momento della proclamazione, però, l'ufficio elettorale della Corte d’Appello ritenne prevalente il tetto massimo di 70 consiglieri fissato dallo Statuto.

In una nota del Pdl è precisato, inoltre, che “le memorie di costituzione sono state depositate ieri presso la cancelleria della Corte e i consiglieri sono difesi dagli avv.ti Roberto Marra e Luciano Ancora nel giudizio di legittimità costituzionale promosso dal Tar Bari nei ricorsi di chi intendeva allargare a settantotto il numero dei consiglieri regionali”.

“Intendiamo far valere – ha detto Palese – la piena rispondenza della legge elettorale allo Statuto regionale ed alla Costituzione, sicchè il numero dei consiglieri regionali non può valicare il limite di settanta”.

“La politica non può tollerare ulteriori spese di funzionamento – ha detto ancora - specie in momenti di crisi economica come gli attuali. La nostra scelta è stata chiara sin dall’inizio, l’abbiamo sostenuta innanzi al Tar ed ora la confermiamo innanzi alla Corte Costituzionale”.

mercoledì 15 dicembre 2010


IO SONO MICHELE CASSANO IN QUESTI 5 ANNI HO FATTO TANTO PER LA NOSTRA CITTA', HO PREDICATO BENE E RAZZOLATO MALE, NON PER NIENTE DURANTE LE CERIMONIE HO FATTO PRESENTE A VOI CITTADINI  DI QUANTO  E' STATO FATTO DAL SOTTOSCRITTO, HO FATTO QUESTO, HO FATTO QUELLO,  MA HO FATTO ANCHE QUANTO SEGUE:


14 DICEMBRE 2010 ORE 18, 00 PRIMA E DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE SOTTO GLI OCCHI DELL'AMMINISTRAZIONE CASSANO  "BAGNO PUBBLICO VILLA COMUNALE" DELLA NOSTRA CITTA' , SIGNORI E SIGNORE, CITTADINI E CITTADINE  DI TRIGGIANO, NELL' AUGURARVI UN BUON NATALE  VI LASCIO :

  DAL VOSTRO AMATISSIMO SINDACO MICHELE CASSANO

SATIRICA - DAL PROGRAMMA STRISCIA LA NOTIZIA ARRIVANO:

                          I NUOVI MOSTRI
                                         CHE COSA HANNO IN COMUNE




martedì 14 dicembre 2010

La Storia Infinita targata “Via Carlo Alberto – Strada Statale 100”: più che una strada di collegamento, un’opera incompleta e pericolosa farcita del peggiore dei clientelismi.

Sono trascorsi più di due anni e la strada di collegamento Statale 100 – Via Carlo Alberto (ex macello comunale) ancora non esiste.

I `tombini' ancora non a livello con il piano stradale, una vera e propria mulattiera innanzi alla quale impallidirebbe anche un carro trainato da buoi volenterosi. Per non parlare dei danni arrecati alle autovetture o motocicli che si avventurano nel Camel Trophy triggianese. L'illuminazione? Ci si rifà all'ottocento italiano emulando l'uomo in frack.

Una situazione grave con disagi anche per gli operatori economici.


Il sottoscritto, allertato da parecchi cittadini, annuncia la presentazione di una interrogazione allo scopo di puntare il dito contro l'amministrazione comunale e il Sindaco Michele Cassano sempre più traballante “che dai Triggianesi pretende, peraltro con sollecitudine, il pagamento dei tributi comunali : una politica dei pesi e dei contrappesi, con le attività produttive messe sempre in secondo piano, tranne che per le tariffe tributarie comunali” .

Per questa Amministrazione l’importante è iniziare i lavori, dipingendo Triggiano come se si trattasse della nuova Beirut. Il Libano è lontano ma i Triggianesi vivono in un perenne stato di precarietà con cantieri aperti in ogni dove. Almeno i risultati fossero lusinghieri! Allora si potrebbe dire anche un “grazie” al primo cittadino. Ma gli obbrobri procurati al territorio parlano più chiaro di ogni parola. I cartelli posti in prossimità dei cantieri parlano di fantomatiche tempistiche mai rispettate: inizio del lavori...? Fine degli stessi...? Ed i Triggianesi ...” stanno come color che son sospesi...” Fatti? Zero assoluto (e non si tratta del famoso gruppo musicale)!

E il sindaco coglie tutte le occasioni per mettere in evidenza di quanto bene abbia fatto questa amministrazione tra i quali la succitata strada di collegamento, il restyling del centro storico, l’interramento della ferrovia sud – est. Tutti progetti della vecchia amministrazione De Nicolò applicati pessimamente dalla premiata ditta Cassano & C.

L’unico progetto vantaggioso dell’amministrazione camaleontica e più somigliante ad un “puzzle” di Cassano, è l’approvazione della B/6, dei consiglieri Neglia la cui famiglia ha incassato un fiume di soldi (circa di tre milioni di euro) per un pezzo di terreno abbandonato. Chiamateli successi...!!!

I miei personali complimenti al primo cittadino che a ragion veduta potrà candidarsi per le nominations del Grande Fratello 2011. La Marcuzzi è già sulle sue tracce per progettare il nuovo “tugurio” e partecipare al più famoso dei reality come attore protagonista.

Per fortuna che il naso non cresce alla stessa stregua di quello di Pinocchio, altrimenti: povera fatina! Un vero e proprio professionista del falso.

Perché Cassano non dice la verità spiegando ai nostri concittadini il perché da oltre un anno dalla scadenza per la consegna dei lavori della strada di collegamento non è stata ancora consegnata ?

Il vero obbiettivo di Cassano è approvare il regolamento delle cooperative, per favorirle e alimentare clientelismi compositi, tutto a favore delle vecchie cooperative che hanno spadroneggiato e realizzato appartamenti negli ultimi 20/30 anni.

Nulla contro le cooperative, ma queste ultime non possono lavorare a discapito delle nuove e giovani cooperative, che secondo il regolamento dell’amministrazione Cassano o per meglio dire dell’ingegnere Carbonara... Presidente della commissione lavori pubblici, verranno penalizzati. Qualche Ingegnere si arricchirà sempre di più.

Egregi cittadini questo è Cassano. “Provare per credere” diceva qualcuno durante famosi spot pubblicitari. Noi, purtroppo ed a nostre spese abbiamo provato, ma neanche il peggiore dei pessimisti si sarebbe aspettato tanto sconquasso.

                                       Consigliere Comunale Michele Difino

lunedì 13 dicembre 2010

EFFETTO TRUFFA SANITA' PUGLIESE - UN RINGRAZIAMENTO AL PRESIDENTE VENDOLA, ALL'EX ASSESSORE ALLA SANITA' TEDESCO E AL SUO STAFF INDAGATI DALLA PROCURA, ALLA COSENTINO E A TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO A PORTARE SUL LASTRICO LA SANITA' PUGLIESE. GRAZIE PRESIDENTE VENDOLA AL MOMENTO OPPORTUNO CI RICORDEREMO DI LEI.

Sanità Puglia: via  ai tagli negli ospedali.
Sfuma abolizione Irap

BARI - Arriva la scure sui costi della sanità prevista dal piano di rientro sanitario sottoscritto tra Regione e governo. Domani, infatti, l’assessore alla Salute Tommaso Fiore porterà in giunta il piano di riordino della rete ospedaliera, che prevede la riconversione di 18 ospedali e la sforbiciata a 1.400 posti letto (1.224 per acuti e 197 per post-acuti, sui complessivi 2.200 da tagliare nel triennio) già entro dicembre. La delibera sarà, così, consegnata il giorno dopo (mercoledì 15) al governo, come previsto dall’art. 1 dell’accordo sottoscritto sui tagli.

Tutte le sei Asl provinciali saranno toccate dalla scure, con la riconversione delle strutture con meno di 50 posti letto e l’accorpamento o chiusura dei reparti. Nel Foggiano nuova vita per i presìdi di Torremaggiore, S. Marco in Lamis e Monte S. Angelo; nella Bat Minervino e Spinazzola; nell’Asl di Bari Ruvo, Bitonto, Santeramo, Grumo, con Rutigliano e Noci che diventano poli riabilitativi; in quella di Lecce S. Cesario (polo riabilitativo), Maglie, Gagliano del Capo, Poggiardo; nel Brindisino l’ospedale di Cisternino; nell’Asl di Taranto i noscomi di Mottola e Massafra.

Nel frattempo, Fiore ha anche completato il quadro del Dief, il Documento di indirizzo economico-finanziario della sanità, che sarà discusso domani in giunta. Tra le maglie strette dei conti, nel Dief verranno rastrellate le risorse con cui «bypassare» un altro vincolo posto dal piano di rientro sanitario: il blocco del turn-over del personale. «Non solo prevediamo come ogni anno un capitolo di fondi destinati agli imprevisti - spiega l’assessore - ma conto di poter individuare un percorso di implementazione del personale su determinati progetti». Risorse («dai 2 ai 4 milioni di euro») utilizzabili per il personale sanitario solo se erogate su progetti ad hoc e, in tal modo, non in contrasto con l’accordo raggiunto col governo.

Resta, intanto, nell’agenda politica la questione del Bilancio. E, viste le reazioni di sindacati e parti datoriali sulla possibile abolizione dell’Irap per le nuove imprese, col capogruppo Pd Antonio Decaro a premere invece per l’aumento dell’addizionale Irpef sui redditi più alti onde coprire i mancati finanziamenti del Welfare, è molto probabile che la misura sfumi prima ancora di nascere. «Invece che affrontare con calma e serietà una situazione che è decisamente grave - atttacca Giulio Colecchia, segretario regionale Cisl - riemergono tatticismi e spaccature tra i partiti. Non comprendo la scelta della Cgil di vanificare il tavolo che avevamo conquistato sul bilancio, inseguendo l’assessore Pelillo ed i suoi inopportuni annunci, contrapponendogli, a mezzo stampa, proposte». Si riprenda, questo l’appello, «il dialogo sociale sia sul bilancio che sulla sanità, entrambe questioni su cui bisogna smetterla di giocare ed alimentare improbabili aspettative». Infine, l’affondo contro Vendola: «Vorremmo rappresentargli tutto il disappunto di essere chiamati a “validare” decisioni già prese ed annunciate ai giornali. Ma le nostre richieste d’incontro vengono rinviate, affidate ad altri e quindi evitate».

venerdì 3 dicembre 2010

Vitalizi ai consiglieri pugliesi con i soldi dei libri di testo

di MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI - Sarà un ricco Natale per i poveri consiglieri regionali che ad aprile non sono stati rieletti, e che - legge alla mano - hanno diritto ad un assegno di fine mandato e ad un vitalizio. Parliamo di una liquidazione a tutti gli effetti e di una pensione che per i politici pugliesi è la più alta d’Italia. Bene: siccome quest’anno il turn over è stato incredibilmente alto, le casse di via Capruzzi non ce la facevano a pagare. E dunque martedì alla giunta è toccato aprire i cordoni della borsa, raschiando il fondo del barile: due milioni e seicentomila euro attinti dal fondo di riserva, ma azzerando la disponibilità «di competenza» del capitolo dedicato all’acquisto dei libri di testo per gli studenti.

Certo, è solo un passaggio tecnico. Ma il segnale è quello che è: i comuni mortali (chi ha un’impresa, chi aspetta una borsa di studio) possono aspettare, gli ex consiglieri no. Nell’assestamento di bilancio, in agosto, la Regione riconobbe al Consiglio (cioé a se stessa) altri 4,5 milioni per spese di funzionamento, soldi che però non erano mai stati erogati. Il 23 novembre, la Ragioneria ha messo a disposizione di via Capruzzi i primi 2,8 milioni. Per trovare il resto, è invece stata necessaria la variazione di bilancio.

Così, con due delibere consecutive, martedì la giunta ha autorizzato il prelievo di 900mila euro da ciascuno dei fondi di riserva (quello per le spese obbligatorie e quello per le spese impreviste). Per effettuare il riequilibrio in termini di competenza, è stata azzerata la disponibilità del capitolo dedicato al contributo ai Comuni per la fornitura dei libri di testo.

«A fine anno - spiega l’assessore regionale al Bilancio, Michele Pelillo - si rastrella tutto quello che è possibile, quindi si vanno a individuare tutti i soldi che non sono stati spesi». Però quello di impadronirsi pure dei pochi spiccioli destinati ai libri di testo non è un bel segnale. «Attenzione - precisa Pelillo - perché si tratta solo di un adempimento tecnico. Avevamo in bilancio una certa cifra iscritta solo come competenza (cioè riferita all’anno in corso, ndr), perché i fondi del ministero per il contributo ai libri transitavano da noi: su quel capitolo non c’è mai stata alcuna disponibilità di cassa. Poi ad agosto abbiamo fatto un accordo con il ministero per l’erogazione diretta del contributo ai Comuni, quindi quella partita non aveva più ragione d’essere in bilancio e l’abbiamo azzerata».

Nel frattempo, il 22 settembre, il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna ha scritto a Pelillo per chiedere altri 3 milioni necessari - guarda un po’ - a pagare vitalizi e gli assegni di fine mandato. Dagli uffici del Bilancio fanno sapere che per il momento non se ne parla. Così come non si parla dell’annunciato taglio del 10% delle retribuzioni e delle indennità dei consiglieri.
Il disegno di legge che lo prevede, intitolato «Norme in materia di ottimizzazione e valutazione della produttività del lavoro pubblico e di contenimento dei costi degli apparati amministrativi nella Regione Puglia», è stato rinviato dalla giunta per la seconda volta. Ma non - spiegano i bene informati - per quel taglio del 10%: in quel disegno di legge c’è un articoletto che renderebbe impossibili certe nuove stabilizzazioni...

QUESTA E' UNA DELLE TANTE MOTIVAZIONI DEL FALLIMENTO DELLA SANITA' PUGLIESE, I PUGLIESI MUOIONO PER LA CHIUSURA DI 18 OSPEDALI E LA MANCANZA DI POSTI LETTO PER QUELLI CHE RIMANGONO APERTI. IN POCHE PAROLE NON SI PUO' MORIRE IN PACE.

Inchiesta Sanità, i pm

tornano all'attacco della Viri I magistrati che indagano sullo scandalo degli appalti tornano a chiedere l'interdizione dall'attività per la società di Altamura coinvolta nell'indagine in cui è indagato anche l'ex assessore regionale pugliese alla sanità Alberto Tedesco, ora senatore del Pd


La procura di Bari ha chiesto di nuovo l'interdizione dall'attività per la società Viri di Altamura (Bari) coinvolta in una delle indagini sulla gestione della sanità in Puglia. La società è risultata vincitrice di uno degli appalti oggetto dell'indagine in cui è indagato anche l'ex assessore regionale pugliese alla sanità Alberto Tedesco, ora senatore del Pd. L'udienza al termine della quale sarà decisa l'eventuale applicazione della misura cautelare si terrà domattina dinanzi al gip Vito Fanizzi, che ha già respinto una prima volta la domanda della procura, che, a sua volta, l'ha riformulata sulla base di una nuova contestazione.

Gli appalti su cui indaga la procura sono quello da 5 milioni di euro per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali prodotti nelle strutture sanitarie. Le altre due gare che - secondo le indagini - sarebbero truccate, sono da 4 milioni 600.000 euro ciascuna e riguardano il completamento delle attrezzature e degli arredi di laboratorio dell'Oncologico di Bari. Alla Viri viene contestata la violazione della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

Nell'ambito delle indagini furono arrestati nel luglio scorso Michele Columella, legale rappresentante della società Viri di Altamura, Francesco Petronella, titolare di fatto della stessa società, il dirigente della Asl di Bari Filippo Tragni, Antonio Colella, ex capo area gestione patrimonio della Asl di Bari, e Nicola Del Re, dirigente della stessa Asl. I cinque sono accusati, a vario titolo, di turbativa d'asta, corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio e falso materiale in atto pubblico.

Il gip respinse la richiesta di misura cautelare avanzata dalla procura per il genero del senatore Tedesco, Elio Rubino, e per Mario Malcangi, ex collaboratore di Tedesco. Contro il rigetto della misura cautelare la procura ha fatto ricorso al tribunale del Riesame.

mercoledì 1 dicembre 2010

LA POLEMICA


“I consiglieri fannulloni si dimettano”

Il sindaco contro le assenze della maggioranza per lo stop al bilancio

di PAOLO RUSSO

Michele Emiliano

«Irresponsabili. Superficiali. Stanchi dopo appena due ore di lavoro». In una parola fannulloni. Per i consiglieri comunali di centrosinistra che con la loro assenza dall’aula hanno provocato la caduta del consiglio comunale sull’assestamento del bilancio, il sindaco Michele Emiliano chiede: «Dimissioni immediate».

L’edito polacco è arrivato via Facebook. La notizia del secondo flop consecutivo della maggioranza ha colto il primo cittadino durante la sua visita a Stettino per un gemellaggio con la città di Bari. Emiliano già furibondo per il passo falso sull’Urbanistica che ha costretto la giunta a ritirare, forse definitivamente, il progetto sull’housing sociale, non è riuscito a digerire l’ennesimo passaggio a vuoto del centrosinistra barese.

Il sindaco prima di partire per la Polonia aveva ricevuto ampie rassicurazioni. E infatti il consiglio si era aperto sotto i migliori auspici. Prima di discutere il bilancio un ordine del giorno di Marco Bronzini, aveva impegnato il consiglio in una lunga discussione che si era conclusa con una votazione a sostegno della protesta degli studenti contro il ddl Gelmini. Prima di passare alla delibera dell’assessore al Bilancio Gianni Giannini, però è caduto il numero legale. Fuori dall’aula al momento della conta lanciata dal Pdl, lo stesso Bronzini, il capogruppo dell’Italia dei Valori Angelo Tomasicchio, Michele Durante (lista Emiliano) e Francesco De Carne (Pd).

«La loro superficialità nell'uscire dall'aula per rilassarsi dopo appena due ore di lavoro d'aula, provocherà agli uffici comunali un enorme aggravio di lavoro per far funzionare il comune senza interrompere l'erogazione dei servizi sociali. Se il loro lavoro non li appassiona, è meglio che rinuncino al mandato ricevuto» ha tuonato il primo cittadino sulla sua frequentatissima bacheca del social network.

Ma i consiglieri accusati si difendono. «A dimettersi dovrebbero essere quelli che in consiglio non vengono mai ha replicato il capogruppo Idv Tomasicchio ieri anche il sindaco era assente. E non certo per la prima volta. Per quel che mi riguarda ero fuori dall’aula per coordinare la protesta contro il ddl Gelmini». Seccato delle accuse anche il capogruppo della Lista Emiliano Marco Bronzini: «L’affermazione del sindaco non mi coinvolge, io ero fuori dall’aula per ascoltare gli studenti. Ma sarebbero problemi per molti se pubblicassimo con evidenza le statistiche delle presenze».

Ieri la giunta riunita in seduta straordinaria è riuscita a coprire la mancata approvazione del bilancio di assestamento con due delibere urgenti: «Abbiamo mantenuto l’erogazione di 3,4 milioni di euro aggiuntivi ai servizi sociali e i 500mila euro per la fondazione Petruzzelli spiega l’assessore Giannini un’operazione possibile grazie all’arrivo di 7 milioni di entrate non previste». Ma il super lavoro che ha salvato il bilancio almeno nella sostanza non ha placato l’ira di Emiliano: «Tentare di dare dignità al centrosinistra barese è stata una missione finora piena di amarezze e delusioni».

martedì 30 novembre 2010

DALL'EFFETTO TRUFFA E FURTI ALLA SANITA' PUGLIESE - CHE IL PRESIDENTE VENDOLA CON I SUOI EX ASSESSORI OGGI SENATORI DELLA REPUBBLICA, DIRETTORI GENERALI HANNO VOLUTAMENTE PORTARE SULL'ASTRICO LA "SANITA' PUGLIESE" - INTERVISTA TRATTA DALLA DAL GIORNALE " LA REPUBBLICA" DEL 30/11/2010



Fiore: “Non c’è una ricetta miracolosa ora la gente dovrà accettare i sacrifici”L’assessore: “Situazione difficile, risparmi per 350 milioni”

di LELLO PARISE

L'assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore

Non sarà una passeggiata di salute. Il piano di rientro a cui il governo Berlusconi ieri sera dà il via e che costringerà la Puglia a stringere i cordoni della borsa lungo il fronte dell’assistenza pubblica, non è facile da mandare giù: dovranno essere riconvertiti — o, meglio, chiusi — diciotto ospedali, i posti letto subiranno un taglio drastico, ne mancheranno all’appello qualcosa come 2mila 200, spunterà il ticket di 1 euro per ogni ricetta, mentre la ciliegina sulla torta prevede il blocco del turn over. E’ inevitabile, come stanno le cose, immaginare che questi sacrifici scateneranno odio e rancori. «Ne sono certo» conferma l’assessore alla Sanità, Tommaso Fiore, che pure da sette mesi gira come una trottola da un capo all’altro del tacco d’Italia per «parlare, ascoltare, invocare soluzioni alternative».

Nonostante questo, professore, forse sarebbe meno pericoloso attraversare un campo minato che dovere fronteggiare un vero e proprio esercito di scontenti o delusi.
«Mi aspetto di tutto. Tuttavia ho stabilito un buon rapporto con l’Anci, l’associazione dei comuni».

Basterà a calmare gli animi?

«Io non ho ricette miracolose. Mi auguro che la gente si renda conto della situazione».

Qual è la situazione, scusi?

«Quello della sanità è solo uno dei capitoli legati alla ristrutturazione del welfare che da gennaio andrà in scena dappertutto nel Belpaese, non esclusivamente da queste parti».
Dunque, lacrime e sangue.

«Ai funzionari del ministero interessa il saldo, e basta».

Cioè?

«Dovremo risparmiare almeno 350 milioni di euro. Ma non potremmo raggiungere questo obiettivo se, per esempio, congelassimo il turn over e allo stesso tempo continuassero a restare aperti alcuni servizi. Dobbiamo piuttosto muoverci contemporaneamente in più di una direzione».
Il piano di rientro passerà per le forche caudine del consiglio regionale. In aula cascherà l’asino? Sì, insomma, ci sarà l’assalto alla diligenza da parte delle forze politiche di maggioranza e dell’opposizione per salvare questo o quel nosocomio?

«Fino ad ora non c’è stato, quello che chiamate assalto alla diligenza. Eppure ho incontrato moltissime persone».

I nodi, però, cominciano a venire al pettine: nella Asl di Bari ci sono circa 500 contratti a termine, sottoscritti da medici e infermieri, che scadono alla fine dell’anno e che nella stragrande maggioranza dei casi rischiano di diventare carta straccia.

«Rimarranno in piedi unicamente quelli che sono indispensabili per fare funzionare le cose essenziali, come il 118. A tutti i direttori generali delle Asl, non soltanto a quello di Bari, ho impartito l’ordine di salvaguardare tanto le emergenze quanto le urgenze: non possono essere accusati di avere interrotto un servizio pubblico».

L’altra faccia della medaglia riguarda i precari, soprattutto ausiliari, che dovrebbero essere “internalizzati”, ma Palazzo Chigi chiede e ottiene lo stop di queste assunzioni. Diversamente non sarebbero finiti nelle casse della Regione, 500 milioni di euro. Una partita persa?

«Con Roma abbiamo siglato una tregua: aspetteremo quello che succederà a febbraio, quando verosimilmente si pronuncerà la Corte costituzionale a proposito di queste “internalizzazioni”. Io penso che il verdetto sarà favorevole alla Puglia: non verranno gettate alle ortiche le agenzie in house destinate ad accoglierli, gli ausiliari».

Professor Fiore, vede il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto?

«Sarà importante fissare criteri chiari, non applicare il metodo del colpo al cerchio e dell’altro alla botte. Se seguissimo questa strada non faremmo economie, ma uno spezzatino. Indigesto per tutti».

giovedì 25 novembre 2010

EFFETTO TRUFFE SANITA'


Sanità, la Consulta boccia la legge


"Illegittime le nuove assunzioni"

Per la Corte costituzionale, la legge della Regione Puglia "non rispetta i principi fondamentali stabiliti dalla legislazione statale in materia di coordinamento della finanza pubblica"

Una seduta del consiglio regionale

E' illegittima, in quanto "non rispetta i principi fondamentali stabiliti dalla legislazione statale in materia di coordinamento della finanza pubblica", la legge della Regione Puglia che un anno fa ha previsto che i minori costi derivanti dalle cessazioni dal servizio sanitario negli anni 2009 e 2010 venissero integralmente impiegati per nuove assunzioni del personale sanitario. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che, con la sentenza n.333 scritta dal giudice Sabino Cassese, ha bocciato l'art.1 commi 1,2,3 e 4 della legge regionale n. 27 del 2009.

La Consulta ricorda che in base ai principi concordati in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni e province autonome, "gli enti del servizio sanitario concorrono agli obiettivi di finanza pubblica, adottando le misure necessarie a garantire che le spese del personale non superino il corrispondente ammontare dell'anno 2004 diminuito dell'1,4 per cento per ciascuno degli anni" che vanno dal 2007 al 2012.

La legge regionale impugnata dal governo dinanzi alla Corte Costituzionale, invece, "pur richiamando i principi stabiliti dalla legislazione dello Stato, prevede, mediante la riutilizzazione integrale dei minori costi derivanti dalle cessazioni, un meccanismo che - sottolinea la Consulta - con essi è in contrasto". La circostanza poi che la Regione Puglia - aggiunge la Corte - abbia modificato per ben due volte la disciplina censurata (dapprima prevedendo una decurtazione delle dotazioni organiche e, successivamente, introducendo il cosiddetto blocco del 'turn-over' per il triennio 2010-2012) costituisce una ulteriore prova che la disposizione impugnata non diminuisce la spesa".

DAL QUOTIDIANO LA " REPUBBLICA" DEL 25/11/2010

L´ira di Emiliano "Sì, votatemi la sfiducia"

Il sindaco anche contro il Pd: "Ha perso la bussola, mi ricandido da solo" ."Il centrodestra ha ragione a chiedere le mie dimissioni, se se la sente le voti il centrosinistra"

di GABRIELLA DE MATTEIS

Michele Emiliano in Consiglio comunale

Michele Emiliano è un fiume in piena. E non nasconde la sua rabbia dopo la seduta del consiglio comunale di martedì. La delibera sull´housing sociale, portata dalla giunta, non è stata discussa e ad imporre un rinvio è stata anche e soprattutto la maggioranza di centrosinistra. Ora l´opposizione, con Ninni Cea, è pronta a presentare una mozione di sfiducia per il sindaco che risponde puntando l´indice contro la sua coalizione. «E´ stato un atteggiamento demenziale. Il partito democratico è in stato confusionale. I consiglieri avrebbero dovuto votare la delibera elaborata sulla base di una legge votata a livello regionale». Michele Emiliano parla davanti ad una platea di giornalisti. Ma più che una conferenza stampa, il suo è uno sfogo, ma soprattutto un messaggio.

«Il centrodestra - dice - ha ragione a chiedere le mie dimissioni se il Pd, il più grande partito di questa maggioranza, e l´intero centrosinistra perdono la bussola e la strada del programma peraltro in piena campagna elettorale». Emiliano non è spaventato dalla mozione di sfiducia. «Se hanno il coraggio, la votino anche quelli del centrosinistrra». E sul futuro ha comunque le idee chiare: «Io comunque sono pronto a ricandidarmi, anche da solo perché il sindaco risponde al popolo». E sul provvedimento, snobbato dal consiglio aggiunge «La delibera riguardava la definizione dei suoli su cui realizzare case nei quartieri Carrassi e San Pasquale secondo la legge regionale n.12 di edilizia sociale, che prevede il coinvolgimento dei privati. Il bando regionale scade il prossimo 2 dicembre e se il centrosinistra non chiederà nuovamente di portare in consiglio la delibera andrà persa una opportunità che in tutta la Regione ha già avuto ottimi riscontri dopo essere stata approvata dal governo nazionale».

Ma la questione è anche un´altra. La mancata approvazione della delibera che, tra Poggiofranco e Carrassi, prevedeva una lottizzazione di edilizia sociale, quindi, pone un problema politico. Almeno secondo la chiave di lettura offerta dal primo cittadino e presidente regionale del Pd che infatti chiede la convocazione degli stati generali del centrosinistrra. Poi l´affondo: «Da mesi mi stanno torturando Partito Democratico, Sel, Italia dei Valori per assessorati e società del Comune. Hanno sottratto ore al mio lavoro». Ed ancora: «Hanno sfasciato Napoli, l´Abruzzo, Ancona, mi chiedo se vogliono farlo anche con Bari che è l´unica città del Mezzogiorno che ha i conti in ordine».

Emiliano, dopo la seduta del consiglio comunale che di fatto ha visto un´intesa tra opposizione e maggioranza (Sel ieri ha ribadito con un comunicato la sua contrarietà alla delibera) difende la bontà della delibera e restituisce una sua interpretazione più squisitamente politica. «Qualche pazzo vuole creare un caso Puglia per danneggiare Vendola. Molte pecorelle si fanno strumenti dei lupi» si sfoga Emiliano che chiede a Bersani di intervenire. E intanto mentre l´opposizione insiste, chiedendo le dimissioni del sindaco: «Questa città – accusa il coordinatore Ninni Cea – è ormai allo sbando. Emiliano che non è il padrone della città non ha più i numeri della sua maggioranza», il capogruppo del Pd Emanuele Martinelli getta acqua sul fuoco e ridimensiona il caso. «Avevamo chiesto soltanto tempo per esaminare la delibera e magari per proporre alcune modifiche perché, ad esempio, il piano d´ambito scelto per l´intervento di edilizia sociale e cioè il quartiere Poggiofranco non ci convince» dice Martinelli che però ammette: «Che ci possa essere qualche malumore, come dice il sindaco, legato agli assessorati è vero, ma solo in riferimento alla mancata rotazione della delega di Decaro».

martedì 23 novembre 2010

Dal Giornale la Repubblica

"Emiliano peggio di Brunetta"

dipendenti comunali in rivoltaInfuocata assemblea nell'aula consiliare con centinaia di vigili urbani, maestre, impiegati contro la delibera che prevede controlli sulle presenze. Scatta lo stato di agitazione

di PAOLO RUSSO

Un momento dell'assemblea

«Emiliano anticipa Brunetta»: i dipendenti comunali di Bari si fermano dal lavoro per un giorno e dichiarano lo stato di agitazione. L’assemblea indetta ieri dalla Funzione pubblica Cgil ha gremito l’aula del consiglio comunale. Vigili urbani, maestre d’asilo, impiegati e uscieri: in centinaia hanno contestato la gestione del personale attuata dal Comune.

Molti i problemi messi sul tappeto dal segretario provinciale del sindacato Pino Gesmundo. Ma sono due le questioni che hanno agitato di più i dipendenti comunali: l’applicazione anzitempo del decreto Brunetta e la stretta imposta dall’amministrazione comunale sulla rilevazione delle presenze e degli orari di servizio. La prima questione è la più spinosa. Con una recente delibera la giunta Emiliano ha affidato ai dirigenti comunali il compito di redigere il piano delle performance. In pratica i capi ufficio daranno i voti a tutti gli impiegati su una base di criteri individuati dall’amministrazione comunale senza consultare i sindacati. «La cosa stupefacente — accusa Gesmundo — è che da una giunta di centrosinistra non ci saremmo aspettati questa solerzia nell’applicare con un anno d’anticipo le discutibili novità imposte dal ministro della Funzione pubblica che se ne infischiano delle giuste esigenze di flessibilità e tolleranza applicabili nei confronti dei lavoratori».

A proposito di controlli sulla forza lavoro il Comune ha intenzione di estendere l’utilizzo del cartellino segnatempo a tutti i dipendenti. «I controlli non ci fanno paura ma il rischio è che un vigili urbano che deve prendere servizio ad Enziteto o al San paolo sia obbligato a inizio e fine turno a passare dal comando di Japigia per timbrare il cartellino. Un’assurdità».

Su questa e altre iniziative assunte dall’amministrazione comunale i lavoratori in assemblea hanno rivendicato il proprio diritto a concertare le decisioni con i vertici del Comune. «Se prima di firmare l’ordinanza sulla sicurezza a Bari vecchia o quella che ha disposto la chiusura del lungomare alle auto il sindaco avesse consultato i rappresentati della polizia municipale — accusa la Cgil — probabilmente la loro applicazione si sarebbe dimostrata più efficace».
Al termine dell’infocata assemblea che ha visto la defilata partecipazione dell’ex vicesindaco Emanuele Martinelli (delegato alla polizia municipale), i lavoratori hanno dichiarato lo stato di agitazione. «Se il sindaco Emiliano non darà risposte ai problemi sollevati dai lavoratori a dicembre organizzeremo una grande manifestazione di protesta in piazza Prefettura» ha annunciato Gesmundo.

EFFETTO VENDOLA - EFFETTO TRUFFA SANITA' PUGLIESE

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 23/11/2010

Ospedale «Di Venere» arriva lo stop ai ricoveri 
di ROBERTO CALPISTA

BARI - Sospensione di tutti i ricoveri di elezione (quelli programmati) fino a nuovo ordine. È la scure che si abbatte sull’ospedale «Di Venere» di Carbonara. Ieri la «sorpresa» in una circolare a firma del direttore medico facente funzione, Luigi Lestingi. Una lettera inviata a tutti i direttori delle unità ospedaliere dell’area Bari Sud e, per conoscenza, ai dirigenti dei pronto soccorso del «Di Venere » e del «Fallacara» di Triggiano. Si legge: «A seguito di saturazione dei posti letto disponibili presso le unità operative di degenza dell’ospedale Di Venere, i ricoveri d’urgenza in sovrannumero vengono conseguentemente sistemati su barelle del pronto soccorso - giustificati dal criterio delle eccezionalità - non rappresentando uno standard di accoglienza e di sicurezza dei pazienti. Tale situazione è ulteriormente aggravata dai ricoveri di “pazienti critici”, non programmabili né evitabili, trasportati dal sistema “118” presso questo ospedale ad alto livello di complessità assistenziale».
E continua: «Considerando che la persistenza di questo fenomeno determina disservizio organizzativo e rischioso per l’assistenza alla popolazione, si dispone con effetto immediato la sospensione e la riduzione dei ricoveri in elezione fino al rientro del numero dei posti letto funzionalmente attivi per ciascuno unità operativa, tenendo conto anche della percentuale del 10 per cento da riservare ai ricoveri in emergenza/urgenza. Il monitoraggio dell’andamento dei ricoveri in elezione avverrà a cura della stessa direzione medica ». Che vuol dire? Niente più ricoveri programmati fino a nuovo ordine perché è necessario riservare i posti letto ai casi più gravi che accedono tramite il pronto soccorso, dove finora - a causa della cronica carenza di posti letto nei reparti - molti pazienti anche in condizioni gravi, sono stati trattenuti sistemati in maniera provvisoria e precaria sulle barelle.

«La situazione è questa, non potevamo fare altro - spiega il direttore generale della Asl Bari, Nicola Pansini -. Il nostro dovere principale è quello di assicurare la massima assistenza alle urgenze e alle emergenze. Né possiamo rischiare una sistemazione provvisoria e pericolosa, per esempio, a gravi politraumatizzati e infartuati che accedono al pronto soccorso. Anche se per la “tipolo gia” dei ricoveri si inciderà solo su alcuni reparti, quali quelli chirurgici, neurologici, cardiologici e di medicina».
Certo i disagi saranno inevitabili e ancora più gravi con la riduzione dei posti letto prevista nel piano di rientro sanitario (che al momento è fermo). Ancora Pansini: «Non ci sono alternative, se non si rafforza il territorio il futuro sarà realmente traumatico. Bisogna dislocare, medici e strutture in modo assicurare una reale “rete” sanitaria che possa garantire almeno l’assistenza di base, riservando agli ospedali di eccellenza di svolgere appunto il proprio compito. Ripeto, la strada è obbligata». E proprio il «Di Venere» di Carbonara è tra gli ospedali maggiormente colpiti dal taglio dei posti letto. In ballo ci sono oltre 1.400 posti letto da ridurre in tutta la Puglia. Trecento di questi letti toccano alla Asl della provincia di Bari, guidata da Nicola Pansini. 71 sono invece quelli che, nella sostanza, perderà il «Di Venere».

venerdì 19 novembre 2010

AL. SINDACO PRO – TEMPORE - COMUNE DI TRIGGIANO

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

AL SEGRETARIO GENERALE

AL DIRIGENTE LAVORI PUBBLICI ING. FELICE RUBINO

Oggetto: Lavori di riqualificazione del centro storico. Autorizzazione subappalto. Determinazione n.506 del 08/10/2010. 

Con la presente io sottoscritto Michele Difino, in qualità di Consigliere Comunale di codesta amministrazione, sono qui a chiederVi quanto segue:

Verifica dei requisiti allo svolgimento dei lavori quanto previsto dalla determina in oggetto della ditta sub-appaltratrice “Restauri Meda s.r.l” con sede in Trani alla Via Città di Milano 34/36.

 Blocco dei lavori per mancanza dei requisiti di legge previsti dall'appalto. 

Si prega di poter inviare una immediata risposta, al fine di evitare denunce presso sedi opportune.


Triggiano, lì 19/11/2010.                                      Con osservanza delle mie funzioni
                                                                                 Rag. Michele Difino





CON CASSANO SINDACO

sabato 13 novembre 2010

In riferimento all'articolo pubblicato sulla gazzetta del mezzogiorno, ho ritenuto che questa scandalosa storia sia a conoscenza del Ministro Maroni garante della legge sulla sicurezza e delle prostitute.

Sicurezza: il governo prova a togliere le prostitute dalla strada col “foglio di via”

Egregio Ministro Maroni in riferimento al pacchetto sicurezza come sopra da lei emanata sono dispiaciuto nel comunicarla che la legge è valida in e per tutta l'Italia, ma non è valida per la nostra città Triggiano in provincia di Bari e per lo squilibrato e pro-tempore sindaco Cassano.

Il nostro tanto amato(?) sindaco Michele Cassano non rispetta il decreto legge sulle sicurezza - prostitute, ed oltre a non rispettarla, si comporta in modo  contrario alla sua legge, cioè dando rifugio e posti di lavoro a 10 euro all'ora, togliendo lavoro ai nostri concittadini, avendo inoltre  la bella faccia (non è che sia tanto bella, anzi a me mi fa schifo) di pubblicare il tutto in un articolo sulla gazzetta del mezzogiorno di martedì 09 novembre 2010,  sig . Ministro la persona in questione di cui mi vergogna soltanto nel fare il suo nome, crede di aver fatto una bravata, e non rendendosi conto di aver fatto soltanto una delle le sue tantissime Cassanate, offendendo e izzando i nostri concittadini, sapendo, che la nostra città è in  forte crisi di lavoro,  ci sono tantissimi nostri concittadini che stanno veramente facendo la fame, tanto da  spingersi anche al suicidio buttandosi nientemeno dal terrazzo del nostro palazzo comunale, dove siede comodamente sulla sua poltrana il sindaco, il tutto avvenendo  proprio sotto gli occhi del nostro amatissimo (?) sindaco Cassano.

Sig. Ministro la gente è sfiduciata, non vogliono presentarsi ai seggi elettorali, la percentualità dei non votanti aumenta, alle ultime elezione abbiamo avuto quasi il 70% di gente che non ha votato, soltanto per delle pazzie di questo sindaco.

Vi sembra una cosa normale? Vi sembra una persona normale, francamente al sottoscritto e a tutta la gente della nostra città sembra uno squilibrato.

Al sig. Ministro chiedo il suo intervento istituzionale e disciplinare nei confronti di questo sindaco, pur essendo il primo cittadino non da un buon esempio nel rispetto delle leggi della Costituzione Italiana.

Rimango alla sua completa disposizione allegando in calce il mio numero telefonico e email, per altri chiarimenti.

                Distinti saluti.                                           Michele Difino



  tel.3383440964

email : michele.difino@virgilio.it

venerdì 12 novembre 2010







Sicurezza: il governo prova a togliere le prostitute dalla strada col “foglio di via”
Il governo, approvando il pacchetto sicurezza presentato dal ministro degli Interni Roberto Maroni, prova a togliere le prostitute dalla strada. Un giro di vite in cui molte teste cadranno. Sarà infatti applicata la misura del foglio di via per chi esercita la prostituzione su strada violando le ordinanze dei sindaci in materia, ha precisato Maroni.

Inoltre il prefetto disporrà del concorso delle forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana. In questo modo, ha spiegato il ministro, “si rafforza il ruolo dei sindaci: le ordinanze comunali, infatti, si sono spesso rivelate poco efficaci perché non c’era collegamento con le forze di polizia che dovevano attuarle. Si aumenterà così il livello di sicurezza nelle città”.

Se le prostitute dunque non dovessero rispettare le norme presentate dal sindaco della città in cui esercitano, saranno mandate via. Espulse le straniere, a casa le italiane. Per il momento della riapertura delle case chiuse nessuna traccia.




giovedì 11 novembre 2010

Riceviamo e pubblichiamo

Critiche al sindaco: cittadini contro Cassano


Messaggio di un gruppo di cittadini: «Cassano attacca i Triggianesi e non li difende; si è costruito la propria fine politica con le sue mani»; –

I cittadini e Cassano.

Un rapporto che secondo il sindaco deve essere diretto, di fiducia, senza il “tramite” della politica e quindi dei partiti. E così capita che un gruppo di cittadini di Triggiano, forse sollecitati da questa voglia di sincerità, di trasparenza e di schiettezza, che contraddistingue spesso e volentieri le parole di Cassano, abbia voluto in modo diretto far conoscere la propria opinione sul suo operato e sulla crisi istituzionale che sta interessando il nostro comune.

Alla nostra redazione, è arrivata una lunga lettera con la quale viene attaccato il sindaco Michele Cassano e nella quale si contesta qualche suo atteggiamento ultima sulla questione della prostituta. Lettera nella quale si boccia l’operato del primo cittadino e nella quale si dichiara apertamente che la soluzione finale, quella della sfiducia, del commissariamento non sia poi così male per comune e cittadini.

ELETTI ED ELEZIONI – Le elezioni Michele Cassano le ha vinte non c’è dubbio, ma le hanno vinte anche coloro che siedono in consiglio comunale. “Gli ricordiamo” che tutto il Consiglio Comunale eletto lo è direttamente; chi ha votato Cassano ha espresso anche le preferenze per i Consiglieri Comunali che come tali sono i rappresentanti dei cittadini nell’amministrazione del Comune».

LE PROVOCAZIONI - Gli atti di Michele Cassano sono stati provocatori, il

                              “ Caso della prostituta Anita”.

«Imprudente – è stato Cassano che non ha valutato le conseguenze di attenzioni per altrui così provocatori (o forse il suo intento era proprio l’ennesima provocazione, come nel suo stile ?) .

IL SINDACO E I SINDACI - Che sindaco è stato in questi anni di legislatura Cassano? «L’impulsività, l’arroganza, la non moderatezza – non sono certo prerogative che si adattano ad un Sindaco.

Se a questo si aggiunge la brama di rivalsa e di contrapposizione verso i consiglieri e verso la precedente Amministrazione quella vincente, appare chiaro con quale totale assenza di lucidità ed obbiettività Cassano ha amministrato in questi cinque anni!

Triggiano con Cassano non potrà purtroppo più dire di aver sempre espresso Sindaci di grande qualità, i quali nel corso degli anni hanno contribuito prima a condurre questo territorio in una posizione di rispetto ed attenzione nel panorama della provincia di Bari e della Puglia ed anche oltre, e a farlo poi uscire, anche con grande fatica ma con vitalità, originalità , orgoglio di appartenenza e prospettive future, dalle criticità economiche, sociali, ed ambientali che avevano seguito la chiusura della Superga.

Cassano purtroppo non incarna, neanche in minima parte, questo tipo di amministratori».

« Cassano – si è costruito la propria fine politica con le sue mani.

Protagonista di esternazioni plateali e chiaramente prive di fondamento, ma non demordiamo, senza Cassano ci potrà essere una ripresa con fiducia, senza paura:

                                    Triggiano merita questo».


Un gruppo di cittadini giovani e meno giovani.

mercoledì 10 novembre 2010

IL SOTTOSCRITTO DA CITTADINO TRIGGIANESE MI VERGOGNO DI QUESTO SINDACO, NEL SOLO PENSARE CHE NON FA NIENTE PER I NOSTRI CONCITTADINI, QUANTO PER LE PROSTITUTE

Risposta all’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 09/11/2010 a firma del dott. Vito Mirizzi.

Prostituta “salvata “ dai Vigili Urbani.

Apprendo con entusiasmo dell’immediato intervento del Sindaco Cassano e dell’Assessore Isidoro Milillo in favore della prostituta rumena “Anita”.

A quanto pare le vicende della prostituzione in terra di Bari attraggono molto, in questo periodo storico, l’Amministrazione comunale di Triggiano, che tanto si è prodigata per offrire un posto di lavoro ed un reintegro in società della “bella Anita”.

Premesso che il sottoscritto non nutre alcun sentimento di rifiuto o di fastidio nei confronti di queste donne sfortunate, gradirei, però, una maggiore attenzione ed un più serio impegno da parte dell’amministrazione Cassano verso le innumerevoli e quotidiane problematiche che i nostri cittadini devono affrontare, nel trovare lavoro, nel non perderlo, con tanta gente in cassa integrazione e con la crisi che fa chiudere tante aziende un tempo floride! Non deve arrivare all’esasperazione rischiando il suicidio dal tetto del Comune!!

Credo di interpretare l’idea ed il desiderio della maggior parte dei nostri concittadini che pretendono il rispetto ed il soddisfacimento dei bisogni primari di ognuno di noi.

La provocazione posta in essere dall’attuale Sindaco Cassano nei confronti della cittadinanza evidenzia il menefreghismo dell’amministrazione nei confronti delle problematiche concrete e perennemente irrisolte, e rappresenta una presa in giro nei confronti di chi si aspetta da una pubblica amministrazione interventi seri e socialmente efficaci.

Offrire e addirittura mercanteggiare la paga giornaliera di una prostituta (10 euro piuttosto che 7), e dimenticare chi ha una famiglia da sfamare, da parte di chi deve tutelare la serenita’ dei suoi concittadini e’ vergognoso! Tutto questo verra’ tenuto in conto sicuramente nel momento in cui nelle urne si decidera’ del suo destino, visto che a quanto pare i suoi concittadini sono stati trattati come persone di serie B persone oneste e persone non oneste a quanto pare sono di serie A.

Triggiano; 09/11/2010 Consigliere Comunale Michele Difino

venerdì 5 novembre 2010

AL COMUNE DI TRIGGIANO
Al Sig. Sindaco Michele Cassano
Al Presidente del Consiglio Comunale Sig. Adolfo Schiraldi

Al Segretario Generale Dott.ssa Annamaria Guglielmi


OGGETTO: Richiesta rescissione contrattuale in merito alla gara d’appalto vinta dalla Ditta                       
Giovanni   Putignano & Figli S.r.l.

Il sottoscritto Difino Michele, in qualità di Consigliere Comunale di codesto Comune, essendo venuto a conoscenza dei noti fatti di cronaca giudiziaria riguardanti la Società denominata “Giovanni Putignano & Figli S.r.l.”, stante anche il risalto mediatico che gli stessi accadimenti hanno avuto su tutto il territorio nazionale, con la presente

                                           CHIEDE FORMALMENTE

che l’Amministrazione Comunale rendiconti nelle sedi opportune i criteri di assegnazione ed il relativo affidamento dei lavori riguardanti la realizzazione delle rete di fognatura pluviale nell’abitato di Triggiano; lavori che, come ben noto a tutta la cittadinanza, sono stati assegnati dopo apposita gara di appalto integrato per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di adeguamento della rete fognante dell’abitato (CIG 318948436), alla su richiamata Società.

Questa richiesta viene formulata dopo aver appreso che, in data 29 ottobre 2010, il gip Sergio Di Paola su richiesta del pm Isabella Ginefra, ha firmato un’ordinanza di sequestro cautelare dei beni della predetta Società.

Tale stato di cose, validato da una serie di inequivocabili intercettazioni telefoniche e ambientali che non lasciano adito a dubbi, impongono che questa Amministrazione valuti seriamente l’opportunità di rescindere il contratto in essere, prendendo così le distanze da quanto sta accadendo.

Chi scrive, ritiene che un tale atto sia dovuto oltre che per ragioni di opportunità, non potendo di fatto la predetta Società continuare la propria attività in favore di codesta amministrazione dato il sequestro subito, anche da un mero principio di trasparenza che la stessa legge prevede in questi casi, ma sia dovuto soprattutto per conservare integra la credibilità dell’intero Consiglio Comunale.

Giova ricordare che la Ditta Giovanni Putignano & Figli S.r.l., veniva puntualmente denunciata dalla testata giornalistica locale “Il Levante”, e che il sottoscritto già in passato aveva sottoposto una missiva di denuncia alla Vostra cortese attenzione in data 23/09/2010, senza peraltro ottenere, aggiungo inspiegabilmente, risposta alcuna. Tale omissione, viene ritenuta ancor più grave dalla circostanza che tale documento, nonostante le mie reiterate richieste, non è stato messo a disposizione dei membri della Giunta e del Consiglio Comunale.

Per tale motivo sono qui a chiedere un sollecito riscontro a quanto da me richiesto, riservandomi, qualora non ottenessi risposte, di trasmettere la presente alle autorità competenti.

Con osservanza

IL CONSIGLIERE COMUNALE
       Michele Difino

giovedì 28 ottobre 2010

DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Liste d'attesa ko
allarme nelle Asl

di BEPI MARTELLOTTA

BARI - Ci sarà nei prossimi giorni il «briefing» tra l’assessore alla Salute Tommaso Fiore e i direttori generali delle Asl, alle prese con l’immediata esecuzione della delibera - approvata nella giunta di martedì - che rinvia al 2011 tutte le prenotazioni di visite non urgenti e assegna priorità massima alle patologie oncologiche, cardiovascolari, materno-infantile e geriatrica con tempi di attesa stringati (da 15 a 60 giorni).

La norma ha, infatti, fatto saltare sulla sedia tutti gli uffici delle Asl e delle aziende ospedaliere alle prese, in questi giorni, con il «sovraffollamento» di prenotazioni da parte dei pazienti che vengono dirottati dalle cliniche private, per le quali è scattato lo stop ai rimborsi per le prestazioni che superano il budget assegnato. In pratica, i primi effetti del famigerato piano di rientro sanitario su cui la Regione è ancora in attesa della firma da parte del governo. Dalla Regione minimizzano, ricordando che si tratta semplicemente di dare seguito alle linee guida sul potenziamento dei Cup, approvate in Puglia sulla scorta delle norme nazionali, e di «ritarare» il sistema informatico che gestisce le prenotazioni. Ma un fatto è certo: il tempo è poco, anzi pochissimo per ridisegnare la tela delle attese e partorire la nuova «graduatoria» dei pazienti, molti dei quali si ritroveranno slittati di qualche mese per far posto alle «urgenze».

A soffiare sul fuoco, poi, ci si mette il centrodestra. Il capogruppo Pdl Rocco Palese sottolinea che questo tipo di operazioni, in Toscana, sono state fatte dopo 6 mesi di sperimentazione e che ora, in Puglia, ci sarà solo l’«uragano», ovvero «un caos totale che si abbatte sui medici, sui pazienti, su strutture ospedaliere e sanitarie già disastrate». Intanto, spiega, la norma è anticostituzionale perché «limita la libera scelta degli ammalati» e poi «ci chiediamo cosa accade per quegli incolpevoli pazienti che hanno già delle prenotazioni per esami da eseguire entro dicembre 2010: saranno chiamati tutti dai Cup e rimandati dai medici che dovranno stabilire l’urgenza o meno?».

Soprattutto, rimarca il senatore Pdl Luigi D’Ambrosio Lettieri, «le urgenze sono prioritarie per legge» e la delibera-«mostro giuridico» taglierà fuori lista esami diagnostici che «possono salvare una vita». Oltre al danno, sottolinea Ignazio Zullo (Pdl), ci sarà la beffa di «aggravi di spesa il Servizio sanitario regionale, che si troverà ad affrontare patologie accertate in fase conclamata».

È la conseguenza della delibera 1500 di giugno scorso, sottolinea il parlamentare Pdl Ugo Lisi, la Regione aveva già imposto alle Asl pugliesi di «ridistribuire in modo uniforme le risorse» da assegnare ai privati: ora strutture di eccellenze di «oculisti, dentisti, laboratori di analisi, studi radiologici, centri di terapia riabilitativa» sono costretti a tagli del personale e al rifiuto di «prestazioni salva-vita».

Dalla maggioranza regna il silenzio, mentre è l’Udc a rompere gli indugi di fronte all’allarme sanitario: fatto l’ulteriore ritocco al piano di rientro sulla nomina dei manager Asl, «chiediamo che la Giunta - dice il capogruppo Salvatore Negro - limiti i processi di internalizzazione ai servizi, specie di tipo sanitario, essenziali».

giovedì 21 ottobre 2010


Riesame, Tedesco e i Columella

BARI – “Ciò che di certo si rileva in questa sede è la spendita personale dell’ (ex) assessore alla Sanità Alberto Tedesco in favore della famiglia proprietaria della Vi.Ri. esattamente nello stesso periodo di tempo in cui quest’ultima era in gara per l’acquisizione dell’appalto di raccolta rifiuti”.


Così il Tribunale del Riesame (giudici La Malfa, Mastrorilli e Abbattista) che accoglie in pieno le ipotesi investigative dei pm Desirèe Digeronimo, Francesco Bretone e Marcello Quercia, nella richiesta di revoca della misura cautelare per Nicola Del Re, funzionario Asl Bari (per il quale sono scaduti i termini custodiali la scorsa settimana). Il collegio del Riesame, a suo tempo, rigettò la richiesta difensiva. Ma è nelle motivazioni che spiega il perché di quella scelta. Queste motivazioni, dunque, sono molto importanti, perché si tratta di un primo giudicato sulla vicenda che coinvolge Michele Columella e Francesco Petronella della Vi.Ri. (raccolta rifiuti), Alberto Tedesco, attuale senatore del Pd, Filippo Tragni, Del Re e Antonio Colella funzionari Asl; Mario Malcangi, segretario particolare di Tedesco, ed Elio Rubino, genero del senatore.

Il Riesame ha deciso sui fatti relativi alla gara del 15 novembre 2007 per la durata triennale della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali prodotti nelle strutture sanitarie ed amministrative, per un importo complessivo di 1.800.000 euro.

Le motivazioni

Il Riesame, dunque, conferma “il sostegno politico elettorale assicurato al Tedesco dal gruppo Columella nella zona di Altamura, in occasione delle politiche del 2008”, e che “Petronella (…) si sta attivando unitamente a Malcangi presso una serie di personaggi quale il senatore uscente Donato Piglionica, il quale a sua volta ha contatti diretti con la senatrice Finocchiaro”. Per il collegio giudicante, “i vincoli d’interesse che legano il Tedesco alla famiglia Columella sono cristallizzati”.

“Attendibile”, per il collegio, risulta essere Lea Cosentino, ex direttore generale dell’Asl, indagata in diverse indagini della Procura sulla presunta corruzione nella Sanità regionale. “Le dichiarazioni della Cosentini – secondo il Tribunale del Riesame – risultano attendibili per la conoscenza diretta di atti di amministrazione riferibili al suo ufficio di Direttore generale dell’Asl e hanno trovato riscontro”.

Il collegio, inoltre, continua a ritenere fondate le indagini della Procura, affermando che “le continue interferenze del Tedesco sono state infatti riferite anche dal Direttore sanitario Alessandro Calasso, il quale ha dichiarato non solo che ‘la Cosentino subiva pressioni da Tedesco, moltissime’, ma che lui stesso personalmente era stato vittima di interferenze di Tedesco”, tanto da definirle “veramente asfissianti”

Il Riesame, inoltre, continua a ritenere le dichiarazioni di Giampaolo Tarantini, anche lui indagato in svariati procedimenti sulla Sanità, “particolarmente significative”.

EFFETTO VENDOLA - SANITA' PUGLIESE

Policlinico di Bari 32 «baroni» in pensione • ECCO TUTTI I NOMI

Fine corsa fissata il 1° novembre per 32 tra professori di prima e seconda fascia che hanno raggiunto la fatidica quota 70 anni. Lo impongono una legge nazionale varata nel 2008 e le ristrettezze di bilancio dell’Ateneo barese che, nonostante un salutare largo ai giovani, rischiano di mettere in naftalina eccellenze e competenze storiche a beneficio del settore privato della sanità destinato ad accogliere grossa parte di questi luminari in fuga forzata.
Molti i nomi illustri - tra cui almeno 16 primari universitari - che rischiano di appendere il camice al chiodo o di essere (forzatamente) dirottati verso strutture private dal prof. Aristide Carella al prof. Antonio Francavilla, al prof. Francesco D’Ammacco al prof. Fernando Prete (che sembra già destinato al Miulli di Acquaviva, di proprietà ecclesiastica, pronto ad accoglierlo a braccia aperte con un contratto di due anni).

Una sorta di scappatoia sarebbe consentita da una norma datata 2004 che prevede la conferma per un biennio (su richiesta dell’interessato) per chi raggiunge la soglia dei 70 anni. Due anni fa però, in virtù del decreto anticrisi, la «libera scelta» per il pensionando, si è trasformata in una scelta condizionata al nulla osta dell’Università. Che non viene concesso. Infatti, l’Ateneo, che ha i conti in rosso, non può permettersi di stipulare ulteriori contratti. Primo: non ha i soldi. Secondo: ha deciso di non fare più assunzioni (l’equivalente di una proroga del contratto con i primari) fino a ottobre dell’anno prossimo.

A meno di cambiamenti imposti da sentenze del Tribunale amministrativo, già adito da qualcuno degli interessati, tra cui l’urologo Francesco Paolo Selvaggi, in relazione all’istanza di proroga per un biennio. Lo stesso Tar - dopo due rinvii, uno dei quali finalizzato a un’istruttoria - si esprimerà oggi in seguito alla ventilata possibilità di un accordo in grado di superare gli ostacoli della legge ovvero ottenere l’autorizzazione a proseguire l’attività didattica dall’Ateneo. Cardine dell’intesa, il falso convincimento di poter ottenere un pezzo di carta utile per indurre il Policlinico a siglare un contratto privato con i pensionandi primari. Ogni aspettativa, però è stata delusa da Vitangelo Dattoli, direttore generale della più grande azienda ospedaliera di Puglia, che ha ricordato il dettato della legge «che vieta di stipulare ogni tipo di contratti nei cinque anni dal pensionamento».

Molti dubbi anche sull’alternativa proposta da senato accademico e consiglio di amministrazione per permettere il rientro in servizio in corsia: la prosecuzione dell’attività didattica a costo zero.

Sono 16 le istanze finora presentate al preside di Medicina, Antonio Quaranta in attesa di valutazione del Dipartimento, il cui parere dovrà superare quello del consiglio di facoltà.

Determinante, ai fini della decisione, la dimostrazione che i docenti a disposizione garantiscano la prosecuzione dell’attività di didattica e ricerca, anche se i docenti non mancano e l’insegnamento è più che garantito (anche se le statistiche non superano il 40%).
Infine vanno aggiunte le valutazioni degli studenti sull’attività dei docenti. La partita è aperta.
 
Al Sindaco di Triggiano
Al Presidente del Consiglio Comunale

Al Dirigente Ufficio Tecnico

Cassano Sindaco non vedente.

Che le scuole triggianesi versino in condizioni pessime non è una novità, ma che nelle stesse sia quotidianamente a messa a rischio l’incolumità di alunni, insegnanti e operatori è una notizia da incubo: l’ennesima che si aggiunge all’ormai lunghissima sfilza di negligenze della disgraziata giunta Cassano.

A rischiare grosso, stavolta, sono i bambini che frequentano la scuola elementare “Montessori”, nel quartiere Casalino. Qui le infiltrazioni di acqua dal soffitto hanno ormai compromesso il funzionamento di gran parte dell’impianto elettrico e in particolar modo delle plafoniere per l’illuminazione di aule e corridoi. Le chiazze di umidità, visibili a tutti nella loro preoccupante estensione, oltre ad aver scrostato buona parte dell’intonaco, rischiano di danneggiare anche travi e tramezzi dell’edificio. La situazione è stata già segnalata dai genitori al dirigente scolastico che pare abbia già comunicato il tutto al sindaco Cassano. Ma questo pare sia molto più occupato a distribuire incarichi, lavori e prebende per la sua campagna elettorale anticipate, piuttosto che ascoltare le giuste rimostranze di genitori e cittadini, figurarsi  poi dove potrà mai trovare il tempo per risolvere i problemi che gli vengono rappresentati.
Nel frattempo a rischiare l’elettroconduzione e i crolli sono gli unici incolpevoli di tutta questa situazione: i bambini.
Dopo la segnalazione delle cassette aperte con fili elettrici scoperti nella scuola “Giovanni XXIII”, questo è l’ennesimo episodio di mala amministrazione della giunta Cassano anche perché il cattivo stato di manutenzione delle scuole in questione, come in altre di Triggiano, è ormai cronicizzato come testimoniano finestre e porte rotte, le pitturazioni mai fatte e tanti altri malfunzionamenti.

Cosa aspetta il sindaco Cassano a provvedere? Personalmente mi auguro non succeda nulla a nessuno, ma l’amministrazione ha il dovere di intervenire, se non altro per rispetto di quei cittadini più deboli e indifesi che sono il futuro della nostra comunità e cioè gli alunni delle scuole triggianesi!
Triggiano 21/10/2010 Consigliere Comunale Michele Difino

venerdì 8 ottobre 2010

Al Sindaco pro – tempore di Triggiano

Al Responsabile del Settore Assetto del Territorio Ing. Felice Rubino


Oggetto: determinazione n.303 del 03/06/2010 provvedimento n. 76 del 03/06/2010 assetto del territori, ord. N. 153/2009, 154/2009, 165/209, segnalazioni del Comando di P.M. prot. n. 1443, 1459, 1513, 1584, 1663, 1664, 1735, 1749 del 2009 con la specifica del significato di quel ecc. alla fine dei protocolli del Comando P.M.



Il sottoscritto Michele Difino in qualità di consigliere comunale chiedo di ottenere l’elenco specifico di tutte le ordinanze e segnalazioni da parte del Comando di P.M. come da protocolli in oggetto compreso quel ecc. che non capisco il significato ma potrebbe averne.

 

Triggiano 08/10/2010                              Consigliere Comunale Michele Difino
Al Sindaco pro – tempore di Triggiano

Al Presidente del Consiglio Comunale Adolfo Schiraldi

Al Responsabile del Settore  Dott.ssa Guglielmi Anna Maria


Oggetto: determinazione n.324 del 15/06/2010 liquidazione personale dipendente di compensi per obiettivi strategici anno 2009.

Il sottoscritto Michele Difino in qualità di consigliere comunale chiedo di ottenere i nominativi del personale, il grado di livello e gli obbiettivi strategici raggiunti dal personale come da  determina in oggetto, inoltre si fa presente  ai nominativi sopra elencati, del perchè le richieste chiarimenti di tutti i consiglieri comunali non vengono messi in rete da codesta amministrazione visto  l'alto costo per l'installazione del nuovo programma on- line, sperando e dando una motivazione a questo spreco di denaro pubblico. 

Triggiano 08/10/2010                          Consigliere Comunale Michele Difino

mercoledì 6 ottobre 2010

La "figuraccia" non essendo ne la prima e neanche l'ultima di Cassano e della sua maggioranza.

Ennessima figuraccia del Sindaco Cassano ormai sempre più pro-tempore.
Il consiglio comunale di ieri sera 05/10/2010 per colpa di una scellerata iniziativa del sindaco e della sua maggioranza è andata deserta, in aula erano presente soltato i nove della minoranza.

Perchè il consiglio comunale è andato deserto? Sembrerebbe che l' ormai lontano onesto Sindaco Cassano di cui fu votato per la sua trasparenza e onestà, ha firmato un decreto di nomina a consigliere dell'Opera Pia a favore del suo amico di merenda l'ingegner Sebastiano Carbonara , il tutto tenendo all'oscuro tutta la maggioranza "se esiste" colabrodo.

Per fortuna qualcuno della maggioranza in questo caso il Presidente del Consiglio Comunale Schiraldi si è opposto a questa decisione scellerata del sindaco, facendo mancare il numero dei presenti nella maggioranza, evidenziando che l' iniziativa del Presidente è più che giusta.

Tutto questo ci fa capire sempre di più che la campagna elettorale all'interno del PD è iniziata con il calciomercato di consiglieri, elargendo incarichi e sottobanchi ad amici e compari, con una enorme voragine sempre più grossa fra i due gruppi storici del PD Schiraldi - Cassano.

Nell'ultimo consiglio comunale il quale ha permesso di rimanere in sella lo stesso Cassano, ci furono delle dichiarazioni da parte di alcuni consiglieri comunali fra cui Ciccio Battista, dichiarando che con il suo gruppo politico dava fiducia a Cassano con la promessa da parte del sindaco che tutte le decisione venivano prese all'interno di tutta la maggioranza colabrodo.

In questo caso mi viene da chiedermi è un bugiardo il Sindaco o il consigliere?

La mia esperienza personale e considerazione, per il solo fatto che conosco come le mie tasche per una ex amicizia ventennale il consigliere il quale mi vergogno soltanto nel pronunciare il suo nome, scusatemi ma è più forte di me, e per quello che ho conosciuto il sindaco in questi anni sono entrambi falsi, bugiardi e fannulloni, il primo perchè non ha mai fatto niente per niente, pensando soltanto ai suoi interessi personali e non per il bene del paese, come del resto è stato pubblicamente scritto nel numero di settembre dal giornale "LA TRIBUNA" con una intervista dalla ex assessore dott.ssa Ismalia Simplicio, evidenziando il suo persiero non favorevole nei confronti del consigliere, nonchè ex compagno di partito e di merenda, il secondo per le sue promesse da marinaio che il sottoscritto ha evidenziato largamente in tutti questi anni di questa scellerata amministrazione Cassano.

Per concludere questo capitolo l'amministrazione Cassano ha le ore contate, e spero che mai più, dico mai più, il popolo triggianese compreso il sottoscritto non farà lo stesso errore, come nell'aver dato fiducia a questo scellerato sindaco con la sua nomina a primo cittadino.

Michele Difino

martedì 5 ottobre 2010

Vendola manda La Russa a quel paese in diretta Tv

Sono scoccate scintille, ier isera, nella trasmissione Annozero, tra Nichi Vendola e Ignazio La Russa. Vendola si è vantato di aver dimezzato un debito ereditato nella Regione di tre miliardi di euro. Al ministro che lo contestava ha risposto: “non parlare di economia, perchè non capisci niente. Occupati del tricolore e della scuola di Adro”. Ma il clou della polemica è stato raggiunto quando Vendola ha cercato di zittire La Russa dicendo: “io sono stato votato dal popolo pugliese”. “E perchè – gli ha replicato La Russa – Silvio Berlusconi no? Hai capito, lui l’hanno votato in Puglia e Berlusconi invece no...”. A questo punto si è sentito un chiaro “vaffa...” da parte di Vendola.

venerdì 1 ottobre 2010

UN CITTADINO ATTENTO

CARISSIMO MICHELE TI RINGRAZIO PER IL LAVORO CHE HAI SVOLTO SULLA SCUOLA GIOVANNI XXIII, IL TUO CONTRIBUTO INSIEME A QUELLO DELL DOTT. MIRIZZI CON IL SUO ARTICOLO SULLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO OGGI CI HA PERMESSO DI TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO SU QUELLA SITUAZIONE DI GRAVE PERICOLO.

HO SENTITO VOCI IN GIRO DI ALCUNI PERSONAGGI DELLA POLITICA TRIGGIANESE CHE SMINUIVANO TALE PERICOLOSITA' DICHIARANDO CHE SI TRATTASSE DI  SOLO MESSA A TERRA E CHE ERA TUTTO UN POLVERONE INUTILE!!!!!!
1) NON SI TRATTAVA DI SOLA MESSA A TERRA

2) ANCHE SE FOSSE SOLO TERRA VANNO IN OGNI CASO PROTETTE! PERCHE' SONO  FONTE DI PERICOLO IN CASO DI SCARICHE A TERRA.

3) LE CASSETTE IN QUESTIONE NON CONTENEVANO SOLO CAVI DI TERRA MA BENSI' ANCHE LA FASE E IL NEUTRO.

SE QUALCUNO NON NE FOSSE CONVINTO POSSIAMO METTERLO NELLE CONDIZIONI DI SINCERARSI DI PERSONA FACENDOGLIELI TOCCARE !!!!!

PURTROPPO CARO MIO I PROBLEMI IN QUELLA SCUOLA NON SONO SOLO QUELLI TI INVITO AL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE DI FARTI PORTAVOCE DI ALTRE PROBLEMATICHE SERIE INVITANDO SINDACO E ASSESSORE A FARE UN SOPRALUOGO.

I BAGNI SONO IN PESSIMO STATO, LE PORTE DEGLI STESSI NON POSSONO ESSERE CHIUSE E I BAMBINI SONO COSTRETTI A FARE I LORO BISOGNI A PORTE APERTE.

LA CLASSE 3 A E UN EX CORRIDOIO E NON CI SONO LE DIMENSIONI CHE LA LEGGE PREVEDE DEBBANO ESSERE RISPETTATE PER BAMBINO.......

NELLA STESSA CLASSE NEL CASO DI FOLATE DI VENTO LE FINESTRE SE APERTE SI INFRANGEREBBERO NELLE FACCE DEI BAMBINI............, I BANCHI SONO

ATTACCATI AI TERMOSIFONI.......DA QUANDO NON SI EFFETTUA UNA PITTURAZIONE??

MA QUESTA E UNA SCUOLA DI UN PAESE CIVILIZZATO!!!!!!

E' UNO SCANDALO CHE ANCORA NEL 2010 CI SONO SITUAZIONI DI QUESTO DEGRADO IN UNA SCUOLA!!

NEL NOSTRO PAESE NON RIUSCIAMO A DARE AI NOSTRI FIGLI UN PARCO SERIO DOVE GIOCARE QUANTOMENO DIAMOGLI UN POSTO SICURO DOVE STUDIARE!!!

SCUSAMI SE E' POCO.

UN ABBRACCIO E BUON LAVORO

UN CITTADINO ATTENTO  NICOLA DE CARNE

giovedì 30 settembre 2010

DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 30/09/2010

La Regione spende 110mila euro per i mobili degli assessori

Cambiano gli arredi negli uffici degli assessori alla Regione Puglia. Il nuovo look era giustificato dalla vetustà dei mobili. C’è chi ha scelto il ciliegio (più una centrale telefonica con 4 linee riservate) e chi la formica, c’è chi ha optato per gli armadi di metallo, e chi ha indicato il noce massello. Spesa complessiva: 110.000 euro, non senza qualche sotterranea goccia polemica. Per per il nuovo ufficio di Guglielmo Minervini, passato ai Trasporti, sono bastati 3.300 euro, per quello di Lorenzo Nicastro (Ambiente) ne sono serviti cinque volte di più. E così, tra colleghi di giunta, qualcuno ha bonfonchiato: «Ma era proprio necessario?».

Lo studio del neo-assessore all’Ambiente in quota Idv, magistrato in aspettativa, è infatti costato 15.996 euro. L’economato della Regione ha provveduto all’ordine: «Scrivania legno noce modello IT 23 C», 2.081 euro più Iva; «Cassettiera portante legno», 1.331 euro più Iva, «Tavolo riunioni in legno noce 320x100» 2.850 euro più Iva, «Allungo collegato in legno noce», 1.300 euro più Iva. E ancora due poltrone in pelle nera, otto sedie per tavolo riunione, e una libreria 243x44x165, anche questa in noce, che costa 3.000 euro più Iva.
Il collega Michele Pelillo, che pure ha fatto spendere alla Regione altri 15.456 euro, con questa cifra ha comprato più materiale: scrivania, mobile di servizio, poltrona presidenziale (scontata), divanetti, tavolo da riunione con ripiano in vetro e quattro poltroncine, e una parete attrezzata «composta da due librerie 90x45x207» da 2.550 euro più Iva. Mobilio che è servito anche per la segreteria.

Più risparmioso Minervini. Che passando ai Trasporti si è tenuto l’ufficio di Mario Loizzo, ma ha chiesto di acquistare un po’ di mobili per la segreteria particolare (3.393 euro). E tutto sommato ci è andata piano pure l’assessore Elena Gentile, che con 6.900 euro si è rifatta lo studio, la sala riunioni e la segreteria particolare: ma ha chiesto anche una , tre postazioni informatiche, fax, fotocopiatore e pure «4 bandiere per interno, con base e asta».

E i mobili vecchi? Sono stati distribuiti a dirigenti e funzionari. Alcuni dei quali devono tirare la cinghia: la Protezione civile ha chiesto un monitor 42 pollici per la sala operativa, l’avvocatura ha chiesto di attivare una convenzione con una copisteria esterna. Ma non ci sono soldi.
[m.scagl.]