BARI – Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, è indagato per concorso in abuso d’ufficio per aver favorito la nomina di un primario. Lo ha reso noto poco fa lo stesso Vendola che ha convocato una conferenza stampa d’urgenza.La nomina in questione è quella che riguarda il prof.Paolo Sardelli, primario di chirurgia toracica all’ospedale 'San Paolò di Bari. Vendola ha detto ai giornalisti di aver ricevuto oggi dalla procura, tramite i militari della Guardia di finanza, un avviso di conclusione delle indagini. Nella stessa indagine figura anche la ex dirigente dell’Asl di Bari Lea Cosentino, divenuta nota come Lady Asl in inchieste riguardanti l’imprenditore 'Gianpì Tarantini, ma sinora rinviata a giudizio in un solo procedimento. Il reato contestato a Vendola e Cosentino è il concorso in abuso d’ufficio continuato. Tre i pm inquirenti: il procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno e i pm Desirè Digeronimo e Francesco Bretone.
Secondo la procura, Vendola e Cosentino sono indagati per aver dal 25 settembre 2008 al 19 aprile 2009 “Cosentino Lea, nella qualità di direttore generale della Asl Bari, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, su istigazione e determinazione di Vendola Nicola, presidente della Regione Puglia, in violazione dei principi costituzionali di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione, dell’art.15 d.leg.vo 30 dicembre 1992 n.502, dell’art.15-ter d.leg.vo 19 giugno 1999 n.229 e dell’art.10 della legge regionale 3 agosto 2006 n.25, intenzionalmente procurato a Sardelli Paolo un ingiusto vantaggio patrimoniale”, favorendolo per “l'incarico quinquennale di Direttore medico della Struttura complessa di chirurgia toracica del presidio ospedaliero San Paolo”.
VENDOLA: MI DICHIARO ASSOLUTAMENTE SERENO
“Mi dichiaro assolutamente sereno, come sempre in passato. Perchè ogni mia azione è stata sempre improntata a garantire la trasparenza”. Lo ha detto poco fa il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nella conferenza stampa nella quale ha dato notizia di essere indagato.
“Credo che se c'è un tratto che ha contraddistinto in tutti questi anni la mia azione, – ha detto Vendola – è stata sempre quella di garantire la tutela dell’interesse pubblico, del diritto alla salute, la tutela della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione”.
“Da questo punto di vista – ha aggiunto il presidente della Regione Puglia – consideravo importante, essendo stato depositario di questo atto, darne conto alla stampa”.
«SONO ACCUSATO SOLO DA LEA COSENTINO»
Nella conferenza stampa Vendola ha spiegato che «l'accusa nasce solo e soltanto dalle dichiarazioni della dottoressa Lea Cosentino». Quest’ultima, ha spiegato il presidente della Regione Puglia, «asserisce che all’origine di questa mia veemente interferenza ci sarebbe la mia amicizia con il professor Paolo Sardelli, elemento questo che è stato già autorevolmente smentito nei mesi scorsi dal professor Sardelli che ho conosciuto per essere una vera promessa della scienza medica». Ma «io – ha precisato Vendola - a questo concorso, come a tutti i concorsi, mi sono interessato nella misura di chiedere che fossero concorsi veri, che avessero una platea credibile di partecipanti e che potesse vincere il migliore».
“Chiunque, qualunque direttore generale sa che i miei unici interventi, rari, relativamente ai concorsi sono stati sempre mirati alla raccomandazione che potesse vincere il migliore”, ha continuato Vendola. E nell’ambito di questa indagine – ha ribadito – “si appura che effettivamente il professor Sardelli era comunque il migliore”.
“Cioè non viene messa in dubbio la qualità. Chi mi accusa? Mi accusa – ha proseguito Vendola – la dottressa Cosentino sulla base di sue dichiarazioni rese tre mesi fa, non suffragate da nessuna altra prova, nessuna altra documentazione”. “Mi accusa - ha detto ancora – una persona animata da forte risentimento nei miei confronti, avendola io licenziata al momento del suo coinvolgimento nelle inchieste sulla malasanità”. “La dottoressa Cosentino – ha detto Vendola – è comprensibilmente animata da rancore nei miei confronti, tanto animata da rancore che ha fatto causa recentemente alla Regione chiedendo un risarcimento di tre milioni di euro”.
VENDOLA, IN ATTO VIRGOLETTATI RIFERITI DA LADY ASL
“Nell’atto di chiusura delle indagini ci sono dei virgolettati che più o meno sono questi: 'Non preoccuparti ti copro iò e 'Questa cosa la devi fare a tutti i costi... deve vincere per forza Sardellì. Questi virgolettati non sono attribuibili a me, ma sono attribuibili alla dottoressa Cosentino che liberamente descrive i fatti secondo la sua memoria”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti.
“Non sono intercettazioni, sono frasi – dice Vendola – che la Cosentino dice nell’interrogatorio reso a gennaio scorso. Due, tre mesi fa”. A chi gli ha chiesto se ci sono altri indagati, Vendola ha poi risposto: “Siamo soltanto io e la Cosentino. La Cosentino come autrice di un abuso d’ufficio e io come istigatore dell’abuso d’ufficio. Senza le frasi specifiche che pronuncia la Cosentino nell’interrogatorio non si sarebbe potuto prefigurare un capo di imputazione nei miei confronti”.
VENDOLA CITA FRASI GIP E TARANTINI
“Permettete – ha detto Vendola ai giornalisti – che io legga quello che scriveva un gip in una richiesta di archiviazione: 'Quanto alla posizione del presidente Vendola, gli stessi commenti che formulano i soggetti interessati, Tedesco e Lea Cosentino, dimostrano l’assenza non solo di condotte, ma ancor prima di finalità e obiettivi dell’azione politica che possano in qualche modo dimostrare l’esercizio di pressioni e condizionamenti dell’attività istituzionalè”.
“Ricordo – ha aggiunto – una frase molto significativa pronunciata, confermata, dal principale imputato nelle indagini sulla malasanità, Giampaolo Tarantini. La frase diceva così: 'La dottoressa Cosentino era terrorizzata dal fatto che Vendola potesse sapere che commetteva illecitì”. “Questo è il quadro reale. Sono anni – ha detto Vendola – di attività investigative, di ascolto di intercettazioni”.
VENDOLA: RINGRAZIO SARDELLI PER SUO CONTRIBUTO
“Vorrei ringraziare il professore Sardelli, non solo per essere una delle più autorevoli eccellenze sanitarie nella nostra Regione, ma per aver portato nell’ospedale San Paolo, territorio di frontiera, il suo talento, per aver sperimentato tecnologie di avanguardia, per essere diventato un punto di riferimento internazionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che proprio per la nomina di Paolo Sardelli a primario di chirurgia toracica nell’ospedale San Paolo di Bari, è indagato per concorso in abuso d’ufficio.
Vendola ha poi ribadito “che conoscevo per chiara fama” il professor Sardelli, “per essere una vera promessa nell’ambito della scienza medica”.
LEGALE COSENTINO: FIDUCIA IN PROCURA
“Assoluta fiducia nell’attività della magistratura acchè venga chiarita ogni circostanza relativa ai fatti contestati alla dottoressa Cosentino, nella consapevolezza che la stessa ha sempre avuto un atteggiamento leale e sincero nei confronti degli inquirenti”: è quanto esprime l’avvocato Massimo Chiusolo, difensore dell’ex direttore generale della Asl di Bari Lea Cosentino, in relazione all’inchiesta che vede il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e la stessa Cosentino indagati per concorso in abuso d’ufficio per la nomina di un primario all’ospedale San Paolo di Bari.
“L'auspicabile sollecita celebrazione del processo - aggiunge Chiusolo – consentirà di accertare l’onestà e la correttezza dell’agire della dottoressa Cosentino e di chiarire se, nella vicenda in esame, siano state realizzate condotte antigiuridiche e chi ne sia l’autore in maniera diretta o mediata”.
GASPARRI IRONICO: COMPLIMENTI RAPIDITA' INCHIESTA
“Sono esterrefatto per la rapidità con la quale la Procura di Bari ha indagato il presidente Vendola, tanto più che le vicende della sanità pugliese sono note da anni. Complimenti”. Il presidente del gruppo PdL al Senato Maurizio Gasparri ironizza, in una nota, sull'annuncio delle indagini sul presidente della Puglia.
PDL: DA ANNI CHIESTA TRASPARENZA
Sull'inchiesta riguardante la nomina del primario Paolo Sardelli all’ospedale San Paolo di Bari «sarà la magistratura ad accertare eventuali illeciti penali», ma dal punto di vista politico «sono anni che denunciamo con comunicati stampa e interventi in aula le tante opacità nella gestione della sanità pugliese e nelle nomine dei primari e che proponiamo in Consiglio regionale norme per rendere più trasparenti i concorsi. Puntualmente bocciate». Così il capogruppo del Pdl nel consiglio regionale della Puglia, Rocco Palese, commenta in una nota la notizia che il presidente della Regione, Nichi Vendola, è indagato per concorso in abuso d’ufficio per la nomina del primario Sardelli.
«Premesso che siamo garantisti convinti – aggiunge Palese - e che, a differenza di altri, restiamo tali anche quando le inchieste riguardano esponenti di punta della sinistra, come il presidente Vendola, non possiamo non ricordare che in circostanze molto simili a questa, alcuni assessori, proprio della giunta Vendola, sono stati dimissionati».
DI PIETRO: VENDOLA? OK, CHI INNOCENTE VA DA GIUDICE
“Vendola ha fatto sapere di essere indagato? Bene, così si deve fare, tutti possono essere chiamati dal magistrato ma chi è innocente e non ha nulla da temere ci va di corsa, come ha fatto anche Maroni oggi e io nel 96“: così Antonio Di Pietro leader di Idv a Skytg24.
“L'idea secondo cui ogni volta che qualcuno viene indagato sia da attribuire a un complotto non sta in piedi. Quando uno è innocente corre dal magistrato se invece hai messo le mani nella marmellata vai in Parlamento per non essere processato”.