giovedì 30 dicembre 2010

RICEVO E PUBBLICO INTEGRALMENTE.

Il bluff dei concorsi inutili. Speranze deluse.

PROVA N. 1 : PRESELETTIVA

GRADUATORIA IN CHIARO IN ORDINE DI MERITO

CONCORSO A N. 4 POSTI DI ASSISTENTE AMMINISTRATIVO - CAT. C

CODICE CONCORSO : 10065001

ENTE GESTORE : COMUNE DI TRIGGIANO

INDIRIZZO : PIAZZA V. VENETO, 46

C.A.P. : 70019

LOCALITÁ : TRIGGIANO

PROVINCIA : BA

Le storie sono le più disparate. E alcune vanno raccontate e denunciate.


Per esempio quella di:

MIRIZZI VITO 29/05/1971 NATO BARI-CARBONARA PUNTEGGIO DELLO SCRITTO 23,250 n. posizionato 133 su 175 "AMMESSO";


GRADUATORIA FINALE


N. Candidato Titoli 1ª prova scritta; 2ª prova scritta
prova orale
Totale

1 MIRIZZI Vito 9,30/30 22/30 23/30 28/30 82,30/120

2 RE Salvatore 9,15/30 23/30 21/30 28/30 81,15/120

3 PETILLO Biagio Francesco 9,00/30 22/30 21/30 28/30 80,00/120

4 BIANCO Margherita Maria 8,90/30 21/30 21/30 28/30 78,90/120

5 MANCINI Rosa 9,05/30 23/30 22/30 24/30 78,05/120

6 DIVITOFRANCESCO Michele 5,80/30 24/30 24/30 24/30 77,80/120

7 LORUSSO Leonarda 8,70/30 25/30 22/30 22/30 77,70/120

8 LOPASSO Leonardo 10,40/30 21/30 21/30 25/30 77,40/120

9 PERRONE KARUSIO Pietro 9,25/30 21/30 21/30 26/30 77,25/120

10 SIGNORILE Vito 7,80/30 23/30 22/30 24/30 76,80/120

11 MARIANI Monica 10,50/30 21/30 21/30 24/30 76,50/120

12 IMPEDOVO Luigi 8,40/30 21/30 25/30 21/30 75,40/120

13 AMORUSO Valentina 9,00/30 21/30 21/30 22/30 73,00/120

14 PICCARRETA Daniela 6,50/30 21/30 21/30 22/30 70,50/120

15 DENTAMARO Giuseppe 6,00/30 21/30 21/30 22/30 70,00/120

16 MARZOCCA Domenico 4,80/30 21/30 21/30 22/30 68,80/120

Lui "1 classificato", il sottoscritto escluso

Triggiano, 27 dicembre 2010

venerdì 24 dicembre 2010


AUGURO A TUTTI UN BUON NATALE E UN FELICISSIMO ANNO NUOVO

giovedì 23 dicembre 2010


Assunzioni senza concorso


assalto alle municipalizzate dall'Amgas all'Amiu fino ai vigili urbani: tutti i trucchi per vincere il posto tramite le agenzie interinali. Senza una selezione o un concorso. Centinaia i casi: "Stabilizzati dopo un periodo a tempo".

Le situazioni più delicate alla Multiservizi

di GIULIANO FOSCHINI

Operatori dell'Amiu

A Bari esiste un modo per lavorare in un’azienda pubblica senza passare un concorso o una prova: basta conoscere qualcuno in un’agenzia interinale e nel giro di 24 ore si può indossare la divisa di una delle ditte comunali. E’ così che centinaia di persone hanno fatto in questi anni per lavorare sia all’Amiu, sia all’Amtab sia alla Multiservizi: nei momenti di emergenza (cioè praticamente sempre) le aziende partecipate dal Comune hanno sempre chiamato lavoratori selezionati appunto da un’agenzia privata alla quale affidavano un appalto. Nessuna selezione, quindi. Ma soprattutto un meccanismo che si presta facilmente al clientelismo, come denunciato più volte dai sindacati e dalla politica. «È accaduto troppo volte» dice oggi il presidente della commissione comunale sul controllo delle Municipalizzate, Marco Emiliano, che ha chiesto ufficialmente a tutte le aziende di non ricorrere più (se non nei casi strettamente necessari) alle agenzie interinali.

La situazione più delicata è sicuramente quella della Multiservizi. La municipalizzata commissariata nei mesi scorsi dal sindaco Michele Emiliano ha una convenzione da anni con la società interinale Ethica: così come raccontano a Repubblica alcune fonti, scaduti i contratti trimestrali o comunque a tempo l’agenzia selezionava sempre le stesse persone. «Io non so questi chi sono spiegava uno dei dipendenti Io conosco bene Vito Ferrara», cioè l’ex amministratore delegato. Dopo essere venuto a conoscenza della situazione, Emiliano aveva deciso di congelare il consiglio di amministrazione nominando un ex prefetto, Giovanni D’Onofrio, come commissario. Oggi Ethica continua a fornire personale: in questo momento lavorano circa 30 persone mentre contemporaneamente è in corso un concorso. Bandito nel luglio del 2008, è ancora in piedi e nelle speranze del direttore del personale, Onofrio Cascione, dovrebbe concludersi entro marzo aprile del 2011. «Ci sono delle quote per chi ha lavorato con noi negli ultimi cinque anni» spiega Cascione. Non sono mancate però le polemiche: è un fatto, infatti, che uno dei vigilantes scelto dalla Multiservizi per controllare il corretto svolgimento delle prove scritte fosse un dipendente e sindacalista dell’azienda. Che faceva attenzione che non copiassero anche due suoi parenti stretti. Un caso, chiaramente, che proprio i due cugini siano risultati ai primi posti della graduatoria e ora attendono la prova orale.

Il problema interinali si è posto anche all’Amiu. «Al momento non abbiamo nessun lavoratore che non abbia un contratto con noi» è orgoglioso il presidente Savino. Ma questo perché sono appena stati stabilizzati 160 operai. Molti dei quali erano entrati in azienda proprio tramite le interinali. «È vero, ma c’è stata una selezione pubblica spiega Savino all’interno della quale avevamo riservato un punteggio extra per chi aveva lavorato con noi. Sinceramente non potevamo fare altrimenti». Tra l’altro non è finita qui: la graduatoria scadrà a giugno ma «sicuramente la rinnoveremo conclude il presidente perché non ci sono i tempi tecnici per farne una nuova: per la nostra azienda è sicuramente un merito però avere in questo momento 820 lavoratori a tempo indeterminato con il contratto nazionale».

Lo stesso problema vale all’Amtab dove tra il 2009 e il 2010 il consiglio di amministrazione un più occasione ha infornato interinali, nonostante i concorsi aperti e un turn over per legge bloccato. Fatto questo che è valso le bacchettate dei funzionari comunali deputati al controllo di gestione: «La società scrivono nel 2009 ha fatto ricorso a lavoratori interinali, al posto delle assuzioni previste a tempo determinato: gli importi registrati nel 2009 sono stati assai rilevanti, nonostante tale modalità di acquisizione della forza lavoro non fosse stata prevista se non per importi più ridotti nella relazione previsionale che ha carattere autorizzatorio».
Consiglieri da 70 a 78 in Regione Puglia, Pdl ricorre a Consulta

BARI – Il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, e gli altri consiglieri regionali di centrodestra che si erano già costituiti dinanzi al Tar contro l'aumento del numero dei consiglieri regionali pugliesi da 70 a 78, si sono costituiti anche dinanzi alla Corte Costituzionale. La suprema Corte, interpellata dal Tar della Puglia, dovrà decidere sul numero dei consiglieri calcolato sulla base dei risultati delle ultime elezioni regionali.
Lo Statuto regionale fissa in 70 il numero dei consiglieri. La legge elettorale regionale, invece, oltre ad un premio di maggioranza, prevede l’attribuzione di un premio di governabilità che assicuri a chi ha vinto una proporzione di seggi di 60 a 40 rispetto all’opposizione. Applicato ai risultati delle ultime elezioni, il premio porterebbe a 78 il numero dei consiglieri. Al momento della proclamazione, però, l'ufficio elettorale della Corte d’Appello ritenne prevalente il tetto massimo di 70 consiglieri fissato dallo Statuto.

In una nota del Pdl è precisato, inoltre, che “le memorie di costituzione sono state depositate ieri presso la cancelleria della Corte e i consiglieri sono difesi dagli avv.ti Roberto Marra e Luciano Ancora nel giudizio di legittimità costituzionale promosso dal Tar Bari nei ricorsi di chi intendeva allargare a settantotto il numero dei consiglieri regionali”.

“Intendiamo far valere – ha detto Palese – la piena rispondenza della legge elettorale allo Statuto regionale ed alla Costituzione, sicchè il numero dei consiglieri regionali non può valicare il limite di settanta”.

“La politica non può tollerare ulteriori spese di funzionamento – ha detto ancora - specie in momenti di crisi economica come gli attuali. La nostra scelta è stata chiara sin dall’inizio, l’abbiamo sostenuta innanzi al Tar ed ora la confermiamo innanzi alla Corte Costituzionale”.

mercoledì 15 dicembre 2010


IO SONO MICHELE CASSANO IN QUESTI 5 ANNI HO FATTO TANTO PER LA NOSTRA CITTA', HO PREDICATO BENE E RAZZOLATO MALE, NON PER NIENTE DURANTE LE CERIMONIE HO FATTO PRESENTE A VOI CITTADINI  DI QUANTO  E' STATO FATTO DAL SOTTOSCRITTO, HO FATTO QUESTO, HO FATTO QUELLO,  MA HO FATTO ANCHE QUANTO SEGUE:


14 DICEMBRE 2010 ORE 18, 00 PRIMA E DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE SOTTO GLI OCCHI DELL'AMMINISTRAZIONE CASSANO  "BAGNO PUBBLICO VILLA COMUNALE" DELLA NOSTRA CITTA' , SIGNORI E SIGNORE, CITTADINI E CITTADINE  DI TRIGGIANO, NELL' AUGURARVI UN BUON NATALE  VI LASCIO :

  DAL VOSTRO AMATISSIMO SINDACO MICHELE CASSANO

SATIRICA - DAL PROGRAMMA STRISCIA LA NOTIZIA ARRIVANO:

                          I NUOVI MOSTRI
                                         CHE COSA HANNO IN COMUNE




martedì 14 dicembre 2010

La Storia Infinita targata “Via Carlo Alberto – Strada Statale 100”: più che una strada di collegamento, un’opera incompleta e pericolosa farcita del peggiore dei clientelismi.

Sono trascorsi più di due anni e la strada di collegamento Statale 100 – Via Carlo Alberto (ex macello comunale) ancora non esiste.

I `tombini' ancora non a livello con il piano stradale, una vera e propria mulattiera innanzi alla quale impallidirebbe anche un carro trainato da buoi volenterosi. Per non parlare dei danni arrecati alle autovetture o motocicli che si avventurano nel Camel Trophy triggianese. L'illuminazione? Ci si rifà all'ottocento italiano emulando l'uomo in frack.

Una situazione grave con disagi anche per gli operatori economici.


Il sottoscritto, allertato da parecchi cittadini, annuncia la presentazione di una interrogazione allo scopo di puntare il dito contro l'amministrazione comunale e il Sindaco Michele Cassano sempre più traballante “che dai Triggianesi pretende, peraltro con sollecitudine, il pagamento dei tributi comunali : una politica dei pesi e dei contrappesi, con le attività produttive messe sempre in secondo piano, tranne che per le tariffe tributarie comunali” .

Per questa Amministrazione l’importante è iniziare i lavori, dipingendo Triggiano come se si trattasse della nuova Beirut. Il Libano è lontano ma i Triggianesi vivono in un perenne stato di precarietà con cantieri aperti in ogni dove. Almeno i risultati fossero lusinghieri! Allora si potrebbe dire anche un “grazie” al primo cittadino. Ma gli obbrobri procurati al territorio parlano più chiaro di ogni parola. I cartelli posti in prossimità dei cantieri parlano di fantomatiche tempistiche mai rispettate: inizio del lavori...? Fine degli stessi...? Ed i Triggianesi ...” stanno come color che son sospesi...” Fatti? Zero assoluto (e non si tratta del famoso gruppo musicale)!

E il sindaco coglie tutte le occasioni per mettere in evidenza di quanto bene abbia fatto questa amministrazione tra i quali la succitata strada di collegamento, il restyling del centro storico, l’interramento della ferrovia sud – est. Tutti progetti della vecchia amministrazione De Nicolò applicati pessimamente dalla premiata ditta Cassano & C.

L’unico progetto vantaggioso dell’amministrazione camaleontica e più somigliante ad un “puzzle” di Cassano, è l’approvazione della B/6, dei consiglieri Neglia la cui famiglia ha incassato un fiume di soldi (circa di tre milioni di euro) per un pezzo di terreno abbandonato. Chiamateli successi...!!!

I miei personali complimenti al primo cittadino che a ragion veduta potrà candidarsi per le nominations del Grande Fratello 2011. La Marcuzzi è già sulle sue tracce per progettare il nuovo “tugurio” e partecipare al più famoso dei reality come attore protagonista.

Per fortuna che il naso non cresce alla stessa stregua di quello di Pinocchio, altrimenti: povera fatina! Un vero e proprio professionista del falso.

Perché Cassano non dice la verità spiegando ai nostri concittadini il perché da oltre un anno dalla scadenza per la consegna dei lavori della strada di collegamento non è stata ancora consegnata ?

Il vero obbiettivo di Cassano è approvare il regolamento delle cooperative, per favorirle e alimentare clientelismi compositi, tutto a favore delle vecchie cooperative che hanno spadroneggiato e realizzato appartamenti negli ultimi 20/30 anni.

Nulla contro le cooperative, ma queste ultime non possono lavorare a discapito delle nuove e giovani cooperative, che secondo il regolamento dell’amministrazione Cassano o per meglio dire dell’ingegnere Carbonara... Presidente della commissione lavori pubblici, verranno penalizzati. Qualche Ingegnere si arricchirà sempre di più.

Egregi cittadini questo è Cassano. “Provare per credere” diceva qualcuno durante famosi spot pubblicitari. Noi, purtroppo ed a nostre spese abbiamo provato, ma neanche il peggiore dei pessimisti si sarebbe aspettato tanto sconquasso.

                                       Consigliere Comunale Michele Difino

lunedì 13 dicembre 2010

EFFETTO TRUFFA SANITA' PUGLIESE - UN RINGRAZIAMENTO AL PRESIDENTE VENDOLA, ALL'EX ASSESSORE ALLA SANITA' TEDESCO E AL SUO STAFF INDAGATI DALLA PROCURA, ALLA COSENTINO E A TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO A PORTARE SUL LASTRICO LA SANITA' PUGLIESE. GRAZIE PRESIDENTE VENDOLA AL MOMENTO OPPORTUNO CI RICORDEREMO DI LEI.

Sanità Puglia: via  ai tagli negli ospedali.
Sfuma abolizione Irap

BARI - Arriva la scure sui costi della sanità prevista dal piano di rientro sanitario sottoscritto tra Regione e governo. Domani, infatti, l’assessore alla Salute Tommaso Fiore porterà in giunta il piano di riordino della rete ospedaliera, che prevede la riconversione di 18 ospedali e la sforbiciata a 1.400 posti letto (1.224 per acuti e 197 per post-acuti, sui complessivi 2.200 da tagliare nel triennio) già entro dicembre. La delibera sarà, così, consegnata il giorno dopo (mercoledì 15) al governo, come previsto dall’art. 1 dell’accordo sottoscritto sui tagli.

Tutte le sei Asl provinciali saranno toccate dalla scure, con la riconversione delle strutture con meno di 50 posti letto e l’accorpamento o chiusura dei reparti. Nel Foggiano nuova vita per i presìdi di Torremaggiore, S. Marco in Lamis e Monte S. Angelo; nella Bat Minervino e Spinazzola; nell’Asl di Bari Ruvo, Bitonto, Santeramo, Grumo, con Rutigliano e Noci che diventano poli riabilitativi; in quella di Lecce S. Cesario (polo riabilitativo), Maglie, Gagliano del Capo, Poggiardo; nel Brindisino l’ospedale di Cisternino; nell’Asl di Taranto i noscomi di Mottola e Massafra.

Nel frattempo, Fiore ha anche completato il quadro del Dief, il Documento di indirizzo economico-finanziario della sanità, che sarà discusso domani in giunta. Tra le maglie strette dei conti, nel Dief verranno rastrellate le risorse con cui «bypassare» un altro vincolo posto dal piano di rientro sanitario: il blocco del turn-over del personale. «Non solo prevediamo come ogni anno un capitolo di fondi destinati agli imprevisti - spiega l’assessore - ma conto di poter individuare un percorso di implementazione del personale su determinati progetti». Risorse («dai 2 ai 4 milioni di euro») utilizzabili per il personale sanitario solo se erogate su progetti ad hoc e, in tal modo, non in contrasto con l’accordo raggiunto col governo.

Resta, intanto, nell’agenda politica la questione del Bilancio. E, viste le reazioni di sindacati e parti datoriali sulla possibile abolizione dell’Irap per le nuove imprese, col capogruppo Pd Antonio Decaro a premere invece per l’aumento dell’addizionale Irpef sui redditi più alti onde coprire i mancati finanziamenti del Welfare, è molto probabile che la misura sfumi prima ancora di nascere. «Invece che affrontare con calma e serietà una situazione che è decisamente grave - atttacca Giulio Colecchia, segretario regionale Cisl - riemergono tatticismi e spaccature tra i partiti. Non comprendo la scelta della Cgil di vanificare il tavolo che avevamo conquistato sul bilancio, inseguendo l’assessore Pelillo ed i suoi inopportuni annunci, contrapponendogli, a mezzo stampa, proposte». Si riprenda, questo l’appello, «il dialogo sociale sia sul bilancio che sulla sanità, entrambe questioni su cui bisogna smetterla di giocare ed alimentare improbabili aspettative». Infine, l’affondo contro Vendola: «Vorremmo rappresentargli tutto il disappunto di essere chiamati a “validare” decisioni già prese ed annunciate ai giornali. Ma le nostre richieste d’incontro vengono rinviate, affidate ad altri e quindi evitate».

venerdì 3 dicembre 2010

Vitalizi ai consiglieri pugliesi con i soldi dei libri di testo

di MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI - Sarà un ricco Natale per i poveri consiglieri regionali che ad aprile non sono stati rieletti, e che - legge alla mano - hanno diritto ad un assegno di fine mandato e ad un vitalizio. Parliamo di una liquidazione a tutti gli effetti e di una pensione che per i politici pugliesi è la più alta d’Italia. Bene: siccome quest’anno il turn over è stato incredibilmente alto, le casse di via Capruzzi non ce la facevano a pagare. E dunque martedì alla giunta è toccato aprire i cordoni della borsa, raschiando il fondo del barile: due milioni e seicentomila euro attinti dal fondo di riserva, ma azzerando la disponibilità «di competenza» del capitolo dedicato all’acquisto dei libri di testo per gli studenti.

Certo, è solo un passaggio tecnico. Ma il segnale è quello che è: i comuni mortali (chi ha un’impresa, chi aspetta una borsa di studio) possono aspettare, gli ex consiglieri no. Nell’assestamento di bilancio, in agosto, la Regione riconobbe al Consiglio (cioé a se stessa) altri 4,5 milioni per spese di funzionamento, soldi che però non erano mai stati erogati. Il 23 novembre, la Ragioneria ha messo a disposizione di via Capruzzi i primi 2,8 milioni. Per trovare il resto, è invece stata necessaria la variazione di bilancio.

Così, con due delibere consecutive, martedì la giunta ha autorizzato il prelievo di 900mila euro da ciascuno dei fondi di riserva (quello per le spese obbligatorie e quello per le spese impreviste). Per effettuare il riequilibrio in termini di competenza, è stata azzerata la disponibilità del capitolo dedicato al contributo ai Comuni per la fornitura dei libri di testo.

«A fine anno - spiega l’assessore regionale al Bilancio, Michele Pelillo - si rastrella tutto quello che è possibile, quindi si vanno a individuare tutti i soldi che non sono stati spesi». Però quello di impadronirsi pure dei pochi spiccioli destinati ai libri di testo non è un bel segnale. «Attenzione - precisa Pelillo - perché si tratta solo di un adempimento tecnico. Avevamo in bilancio una certa cifra iscritta solo come competenza (cioè riferita all’anno in corso, ndr), perché i fondi del ministero per il contributo ai libri transitavano da noi: su quel capitolo non c’è mai stata alcuna disponibilità di cassa. Poi ad agosto abbiamo fatto un accordo con il ministero per l’erogazione diretta del contributo ai Comuni, quindi quella partita non aveva più ragione d’essere in bilancio e l’abbiamo azzerata».

Nel frattempo, il 22 settembre, il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna ha scritto a Pelillo per chiedere altri 3 milioni necessari - guarda un po’ - a pagare vitalizi e gli assegni di fine mandato. Dagli uffici del Bilancio fanno sapere che per il momento non se ne parla. Così come non si parla dell’annunciato taglio del 10% delle retribuzioni e delle indennità dei consiglieri.
Il disegno di legge che lo prevede, intitolato «Norme in materia di ottimizzazione e valutazione della produttività del lavoro pubblico e di contenimento dei costi degli apparati amministrativi nella Regione Puglia», è stato rinviato dalla giunta per la seconda volta. Ma non - spiegano i bene informati - per quel taglio del 10%: in quel disegno di legge c’è un articoletto che renderebbe impossibili certe nuove stabilizzazioni...

QUESTA E' UNA DELLE TANTE MOTIVAZIONI DEL FALLIMENTO DELLA SANITA' PUGLIESE, I PUGLIESI MUOIONO PER LA CHIUSURA DI 18 OSPEDALI E LA MANCANZA DI POSTI LETTO PER QUELLI CHE RIMANGONO APERTI. IN POCHE PAROLE NON SI PUO' MORIRE IN PACE.

Inchiesta Sanità, i pm

tornano all'attacco della Viri I magistrati che indagano sullo scandalo degli appalti tornano a chiedere l'interdizione dall'attività per la società di Altamura coinvolta nell'indagine in cui è indagato anche l'ex assessore regionale pugliese alla sanità Alberto Tedesco, ora senatore del Pd


La procura di Bari ha chiesto di nuovo l'interdizione dall'attività per la società Viri di Altamura (Bari) coinvolta in una delle indagini sulla gestione della sanità in Puglia. La società è risultata vincitrice di uno degli appalti oggetto dell'indagine in cui è indagato anche l'ex assessore regionale pugliese alla sanità Alberto Tedesco, ora senatore del Pd. L'udienza al termine della quale sarà decisa l'eventuale applicazione della misura cautelare si terrà domattina dinanzi al gip Vito Fanizzi, che ha già respinto una prima volta la domanda della procura, che, a sua volta, l'ha riformulata sulla base di una nuova contestazione.

Gli appalti su cui indaga la procura sono quello da 5 milioni di euro per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali prodotti nelle strutture sanitarie. Le altre due gare che - secondo le indagini - sarebbero truccate, sono da 4 milioni 600.000 euro ciascuna e riguardano il completamento delle attrezzature e degli arredi di laboratorio dell'Oncologico di Bari. Alla Viri viene contestata la violazione della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

Nell'ambito delle indagini furono arrestati nel luglio scorso Michele Columella, legale rappresentante della società Viri di Altamura, Francesco Petronella, titolare di fatto della stessa società, il dirigente della Asl di Bari Filippo Tragni, Antonio Colella, ex capo area gestione patrimonio della Asl di Bari, e Nicola Del Re, dirigente della stessa Asl. I cinque sono accusati, a vario titolo, di turbativa d'asta, corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio e falso materiale in atto pubblico.

Il gip respinse la richiesta di misura cautelare avanzata dalla procura per il genero del senatore Tedesco, Elio Rubino, e per Mario Malcangi, ex collaboratore di Tedesco. Contro il rigetto della misura cautelare la procura ha fatto ricorso al tribunale del Riesame.

mercoledì 1 dicembre 2010

LA POLEMICA


“I consiglieri fannulloni si dimettano”

Il sindaco contro le assenze della maggioranza per lo stop al bilancio

di PAOLO RUSSO

Michele Emiliano

«Irresponsabili. Superficiali. Stanchi dopo appena due ore di lavoro». In una parola fannulloni. Per i consiglieri comunali di centrosinistra che con la loro assenza dall’aula hanno provocato la caduta del consiglio comunale sull’assestamento del bilancio, il sindaco Michele Emiliano chiede: «Dimissioni immediate».

L’edito polacco è arrivato via Facebook. La notizia del secondo flop consecutivo della maggioranza ha colto il primo cittadino durante la sua visita a Stettino per un gemellaggio con la città di Bari. Emiliano già furibondo per il passo falso sull’Urbanistica che ha costretto la giunta a ritirare, forse definitivamente, il progetto sull’housing sociale, non è riuscito a digerire l’ennesimo passaggio a vuoto del centrosinistra barese.

Il sindaco prima di partire per la Polonia aveva ricevuto ampie rassicurazioni. E infatti il consiglio si era aperto sotto i migliori auspici. Prima di discutere il bilancio un ordine del giorno di Marco Bronzini, aveva impegnato il consiglio in una lunga discussione che si era conclusa con una votazione a sostegno della protesta degli studenti contro il ddl Gelmini. Prima di passare alla delibera dell’assessore al Bilancio Gianni Giannini, però è caduto il numero legale. Fuori dall’aula al momento della conta lanciata dal Pdl, lo stesso Bronzini, il capogruppo dell’Italia dei Valori Angelo Tomasicchio, Michele Durante (lista Emiliano) e Francesco De Carne (Pd).

«La loro superficialità nell'uscire dall'aula per rilassarsi dopo appena due ore di lavoro d'aula, provocherà agli uffici comunali un enorme aggravio di lavoro per far funzionare il comune senza interrompere l'erogazione dei servizi sociali. Se il loro lavoro non li appassiona, è meglio che rinuncino al mandato ricevuto» ha tuonato il primo cittadino sulla sua frequentatissima bacheca del social network.

Ma i consiglieri accusati si difendono. «A dimettersi dovrebbero essere quelli che in consiglio non vengono mai ha replicato il capogruppo Idv Tomasicchio ieri anche il sindaco era assente. E non certo per la prima volta. Per quel che mi riguarda ero fuori dall’aula per coordinare la protesta contro il ddl Gelmini». Seccato delle accuse anche il capogruppo della Lista Emiliano Marco Bronzini: «L’affermazione del sindaco non mi coinvolge, io ero fuori dall’aula per ascoltare gli studenti. Ma sarebbero problemi per molti se pubblicassimo con evidenza le statistiche delle presenze».

Ieri la giunta riunita in seduta straordinaria è riuscita a coprire la mancata approvazione del bilancio di assestamento con due delibere urgenti: «Abbiamo mantenuto l’erogazione di 3,4 milioni di euro aggiuntivi ai servizi sociali e i 500mila euro per la fondazione Petruzzelli spiega l’assessore Giannini un’operazione possibile grazie all’arrivo di 7 milioni di entrate non previste». Ma il super lavoro che ha salvato il bilancio almeno nella sostanza non ha placato l’ira di Emiliano: «Tentare di dare dignità al centrosinistra barese è stata una missione finora piena di amarezze e delusioni».