lunedì 26 aprile 2010

PETIZIONE PROTOCOLLATA PRESSO L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE IL 26 APRILE 2010. IL DOCUMENTO E' STATO SOTTOSCRITTO DA 95 CONCITTADINI.

Petizione per muro di sostegno in tufo.

Si trasmette la presente Petizione popolare al Sindaco della città di Triggiano per segnalare lo stato di pericolosità per il passaggio sotto l’impalcatura dell’abitazione ad angolo fra Via Ponte e Via Scalpella. Il puntellamento con grave pericolo per l’incolumità dei cittadini e la situazione di Via Scalella dove troneggia un eco – mostro di tufi davanti ad una via strettissima, oltre ad essere sconvenienti da un punto di vista estetico, ledono gravemente l’ambiente che li ospita. Per le ragioni di cui sopra, i residenti chiedono al Sig. Sindaco ed alle autorità comunali tutte, la rimozione urgente dell’eco-mostro e pretende di essere informata su quali saranno le iniziative dell’amministrazione comunale per risolvere questo grave problema. Demolizione dell’immobile? Sarebbe una delle soluzioni considerata anche la relazione dei Vigili del Fuoco. Il sindaco pertanto è invitato ad emettere un’ordinanza di demolizione con scadenza al proprietario in modo da eliminare la pericolosità e i sostegni per niente graditi a noi residenti. Gli interventi pertanto dovranno essere risolutivi e concepiti secondo criteri di sicurezza massima e di rispetto dell’ambiente come previsto dalle normative vigenti. Per questo motivo in questa prima fase noi cittadini del centro storico abbiamo voluto trasmette alla cortese attenzione del Sig. Sindaco questa petizione, riservandoci in una seconda fase di interpellare le autorità allorquando la nostra richiesta non dovesse essere accolta.

L’esasperazione e la stanchezza per questo stato di cose, ci si augura lasci il posto ad una ragionevole e definitiva soluzione del problema per una zona che, considerata la posizione è già sacrificata ed è vissuta in pieno dai residenti che la utilizzano anche per trascorrere il proprio tempo libero.

Ringraziando per la cortese attenzione si resta in attesa di un pronto riscontro.







venerdì 16 aprile 2010

Emergenza a Triggiano: edificio pericolante nel centro storico.

A Triggiano si potrebbe verificarsi un secondo caso Foggia. I cittadini Triggianesi del centro storico corrono il serio rischio di finire tra le macerie di una casa pericolante. E’ risaputo che nel cuore del centro storico ci sono diverse case fatiscenti molte delle quali fortunatamente disabitate. Una in particolare risulta pericolante. Si tratta dell’abitazione ad angolo tra Via Ponte e Via Scalella.

La casa di cui sopra, è vecchia e malmessa. Altre abitazioni fatiscenti che fanno da cornice a questo scenario, potrebbero franare da un momento all’altro. La strada è transennata e non percorsa da veicoli e pedoni con evidente contraccolpo sulle attività commerciali del posto.

Questa situazione, oltre a gravare già da tempo sulla condizione dei residenti, non è stata per nulla presa in considerazione dall’attuale amministrazione che invece di prevenire certi avvenimenti si trova a dovere affrontare ciò che sarebbe potuto essere risolto per tempo e soprattutto con migliori risultati e minori esborsi economici.

La filosofia dell’agire dopo che le cose accadono è a fondamento di lor signori… che preferiscono intervenire solo quando le evenienze hanno causato disagi e danni per i cittadini.

A tal proposito è giusto sottolineare come in passato, più volte l’attuale amministrazione avesse ricevuto segnalazioni con riferimento alla situazione che ora rischia di diventare ingestibile: strade inadeguate per i soccorsi, edifici pericolanti con evidente, grave rischio per l’incolumità delle persone. A riprova di quanto detto, basti pensare che anche ai Vigili del Fuoco è stato impossibile porre rimedio, in quanto le colonne ed i pilomat posizionati in maniera inadeguata hanno impedito l’accesso. Se ci si fosse trovati innanzi ad eventi della massima urgenza (incendi, crolli ecc.) con rischio di vittime, come ci si sarebbe regolati?

Qualcuno, a ragione dice:” meglio prevenire che curare”. Nel caso della nostra amministrazione attuale, né si previene, né si è nelle condizioni di curare perché invece di badare a cose di primaria importanza, questa circostanza è una evidente prova che Cassano & C. si concentrano sempre di più solo sui propri interessi. Provare per credere!

Consigliere Comunale Michele Difino

giovedì 15 aprile 2010

Questa è la sintesi dei risultati di una recente indagine condotta dall’istituto AstraRicerche per conto dell’Ordine dei Giornalisti

Ti fidi dei giornalisti?

Per il 68% degli italiani i giornalisti sono bugiardi.

Più passa il tempo e meno gli italiani si fidano dei giornalisti e dell’informazione da loro offerta. Questa è la sintesi dei risultati di una recente indagine condotta dall’istituto Astra Ricerche per conto dell’Ordine dei Giornalisti.
Il quadro che emerge è il sintomo della preoccupante situazione culturale ed informativa del nostro Paese. I dati mettono in evidenza che per il 68% degli italiani i giornalisti sono bugiardi, quindi non dicono e/o non scrivono la verità.
Inoltre la maggioranza pensa anche che l’informazione proposta sia spesso inadeguata, non solo per incompetenza dei giornalisti nelle materie trattate (60% contro il 40%, ma anche per il loro brutto vizio di esagerare le notizie (59%) o, peggio, perché gli operatori dell’informazione sono al servizio di specifici interessi (52%) o accecati dall’appartenenza politica (48%).
E che dire degli oltre 20 milioni di italiani (pari al 40%) che pensano che i giornalisti sono corrotti? Per finire, ben il 30% sottolinea che molti professionisti della notizia sono incapaci di comunicare veramente, perché narcisisti o poco comprensibili.
Dall’interessante ricerca emerge però anche il confortante dato che la quasi totalità degli italiani (83%) è capace di individuare uno o più giornalisti di valore, riconoscendoli come degni di fiducia. Allo stesso modo viene evidenziato che più del 70% degli intervistati sono consapevoli dell’utilità del giornalismo (da media ad altissima). Ma cosa vorrebbero gli italiani dai giornalisti? Dopo la competenza, la professionalità e la chiarezza espositiva, gli italiani vorrebbero che i professionisti dell’informazione avessero dei requisiti che li qualificassero dal punto di vista umano e morale: soprattutto l’etica, l’essere non aggressivi e rispettosi degli altri, fino ad arrivare alla capacità di aiutare i lettori/spettatori a capire e non solo a sapere. Dunque, di fronte a tanta falsità e superficialità, si sente ancora più forte la necessità di persone libere, mature e preparate che possano offrire un’informazione seria e credibile.
Ma fermiamoci un momento a riflettere: chiediamoci come sia possibile, di fronte ai quasi 35 milioni di italiani che ritengono i giornalisti delle persone che fanno il loro lavoro con la menzogna, continuare a mandare in onda telegiornali o riempire le edicole di quotidiani e riviste facendo finta di niente. Che senso ha continuare a riversare fiumi di parole addosso a chi ti ritiene un bugiardo? Come mandare avanti il grande circo mediatico senza chiedersi cosa fare per riconquistare la dignità personale e professionale, oltre alla fiducia in se stessi e da parte del pubblico?
Ed ancora, di fronte al privilegio ed alla responsabilità di poter raccontare la realtà a milioni di persone, possono ancora valere i soliti riferimenti degli ascolti da aumentare, degli spazi pubblicitari da vendere e dei lettori da attrarre a tutti i costi? È ora di cominciare a chiederci a chi parlano e cosa comunicano i tanti giornalisti che gli italiani hanno imparato a riconoscere come bugiardi, incompetenti e corrotti.
Mi piacerebbe inoltre sapere se i risultati di questa ricerca sono stati letti, tra gli altri, dai direttori di quelle testate che, a volte inconsapevolmente, usano in maniera diabolica i casi di cronaca nera per inquinare l’anima di migliaia di famiglie ed adolescenti. E chi si prende la briga di contare gli adepti della folta schiera di opinionisti ed analisti che in questi ultimi anni hanno esaltato e sostenuto la finanza senza regole ed il credito senza fine? Non sapevano costoro che nel baratro della grande crisi che è appena iniziata e che hanno contribuito a far scoppiare ci finiranno anche loro insieme a milioni di cittadini inconsapevoli, acritici e tele dipendenti? A proposito, l’ultima domanda la vorrei porre proprio ai protagonisti di questa indagine statistica, ai consumatori di informazione: perché mai, pur avendo imparato a riconoscerli, continuano a decretare il successo televisivo e mediatico di questa crescente folla di bugiardi, corrotti e narcisisti pseudo-giornalisti?
È ora di spegnere il piccolo schermo e di riaccendere la propria capacità critica, diventando protagonisti in prima persona di una informazione più sana e rispettosa. Per non rischiare di continuare ad essere dei testimoni passivi e bugiardi del nostro tempo.

martedì 13 aprile 2010

Un cittadino, un Consigliere Comunale vittima di abuso di potere.
Il sottoscritto Difino Michele, in qualità di consigliere comunale dichiaro quanto segue:

In data 28/03/2010, in occasione delle consultazioni elettorali per la composizione del Consiglio regionale, intorno alle ore 11,00 stazionavo dinanzi l’edificio Scolastico dell’ITC di Triggiano e, pur non essendocene necessità, mi trattenevo alla distanza prevista dalla legge per i candidati.

In quel momento sopraggiungeva il Sindaco Michele Cassano a bordo di un’autovettura del Comando Vigili Urbani del Comune ed entrava nell’edificio.

Immediatamente dopo mi sentivo chiamare per cognome. Voltatomi mi avvedevo della presenza di un brigadiere della Guardia di Finanza, in servizio al seggio il quale testualmente mi diceva:” Difino, so che non stai facendo nulla, ma il Sindaco mi ha detto di farti allontanare, per non creare problemi, anche se non stai facendo niente contro la legge, allontanati per favore”

Visto il garbo con cui il militare, che non conoscevo ma che era in servizio al seggio, mi si era rivolto, mi allontanavo.

Pochi minuti dopo, l’autovettura dei Vigili Urbani usciva dall’edificio con a bordo il Sindaco, l’assessore Milillo, il tenente dei VVUU Elia e il maresciallo Fortini. L’autovettura rallentava la marcia per immettersi nel flusso stradale e, alla presenza del brigadiere della G.di F. Luigi Borrelli, salutavo il Tenente Elia con un gesto della mano, sottolineando che il saluto era espressamente indirizzato a lui e a nessun altro.

Il mezzo si allontanava ed io continuavo a rimanere sul posto.

Intorno alle ore 12,15 giungeva una pattuglia dei Carabinieri. I quali, scesi dal mezzo, si avvicinavano al sottoscritto richiedendo i documenti, alla presenza di numerose persone , senza fornirmi spiegazioni, trattandomi come un delinquente incallito, mi e di seguito mi richiedevano di seguirli in caserma chiedendo inoltre se qualcuno aveva la macchina per accompagnarmi, in quel momento si rese disponibile un’ altro consigliere comunale Daniele Volpe che aveva la macchina.

Senza opporre alcuna resistenza, certo di non aver commesso alcun illecito ma conscio del clima politico del momento ( devo precisare che il Sindaco Cassano appartiene a fazione politica opposta alla mia e con lo stesso non intercorrono buoni rapporti tanto che in più occasioni sono stato costretto a ricorrere all’A.G. con la proposizione di denunce per diffamazione ed altro), entravo nella macchina del collega percorrendo tutto il paese come un delinquente scortato sino alla caserma.

Ivi giunto mi portarono alla presenza del Maresciallo Fiore il quale dava disposizione di acquisire i miei dati anagrafici e dopo di che, mi faceva entrare nella sua stanza.

Lì mi diceva testualmente “ certo che ne stai collezionando di denunce! E prima o poi, faranno il loro corso!” il tutto con un tono sarcastico.

Chiesi spiegazioni della mia presenza lì con tale urgenza, e il Fiore, sorridendo, con fare assolutamente arrogante mi comunicò che il Sindaco mi aveva denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale.

Il Maresciallo Fiore comunicava poi che era stata depositata una denuncia scritta da parte del Sindaco per oltraggio a pubblico ufficiale e che perciò mi avrebbe trattenuto, senza spiegarmi il significato di tale affermazione.

Facevo notare al maresciallo che il Sindaco, di domenica, non poteva considerarsi pubblico ufficiale e che, soprattutto, i miei contatti con il sindaco erano avvenuti alla presenza del tenente dei VVUU Elia e soprattutto del brigadiere della G.di F. di piantone al seggio, e se effettivamente fosse stato commesso un illecito, quei soggetti, essi sì pubblici ufficiali, avrebbero potuto e dovuto intervenire.

Il Fiore con fare arrogante mi rispondeva che chi comanda era lui e dovevo solo ascoltare quello che mi diceva senza commentare.

Mi consegnava poi un foglio relativo all’elezione di domicilio ove mi contestava il reato di cui all’art. 341 bis c.p.

Ma esiste questo articolo e di conseguenza la sua violazione?

Lasciata la caserma rientrai presso l’istituto scolastico ove chiesi al brigadiere della G.di F. se avesse sentito qualcosa di quanto contestatomi.

Lo stesso mi rispondeva che non solo non aveva sentito nulla, che anzi riteneva di essere stato scavalcato avendo lui la gestione dell’ordine pubblico nel seggio.

Devo precisare che anche i miei rapporti con il maresciallo Fiore non sono idilliaci.

Invero nel luglio del 2009, nella mia qualità di Consigliere Comunale, essendo stato interessato a tanto dai cittadini triggianesi, denunciai al comando provinciali dei carabinieri alcuni episodi di abuso di ufficio riferitimi dai miei concittadini. In quella occasione il Fiore fu richiamato dal proprio comando e di questo episodio ne ho certezza poiché lo stesso, nello stesso mese dello stesso anno, mi convocò presso la stazione di Triggiano.

Al mio rifiuto di recarmi, a meno che non mi avesse convocato formalmente, lo stesso mi fece pervenire un formale invito a comparire per poi contestarmi di aver chiesto l’intervento del comando contro di lui; in quella circostanza mi riferì che la cosa non sarebbe finita lì.

Francamente non ho dato particolare peso alla vicenda anche perché agivo in rappresentanza dei cittadini.

Tuttavia nel corso del consiglio comunale del 29/11/2009.il sindaco, nel corso di una schermaglia politica, ebbe a riferire di un presunto procedimento a mio carico per il reato di stolking, circostanza assolutamente falsa ma che traeva origine da una denuncia ( all’epoca già archiviata) depositata proprio nelle mani del Fiore, amico personale del Sindaco per la condivisione nel voler il distruggere politicamente e non  il sottoscritto.

Tutta la vicenda su descritta la quale a parere del sottoscritto trova antiche radici nei rapporti politici con il Cassano e in quelli avuti altresì con il maresciallo Fiore il quale abusando della propria qualifica, ha trattenuto il sottoscritto per la violazione di una norma inesistente, minacciando finanche di procedere all’arresto, ponendo in essere un comportamento umiliante per un consigliere comunale il quale, alle ore 12,15 di una domenica di consultazione elettorale, giorno delle Palme è stato letteralmente tradotto e sequestrato presso la caserma come un delinquente paragonabile a Totò Riina, visto da TUTTA la cittadinanza triggianese che, a quell’ora di domenica, circola per il paese com’è noto al sindaco e al maresciallo, con il preciso intento di gettare discredito sul sottoscritto e sulla sua coalizione politica.


Triggiano    13/04/2010                                                              Difino Michele

lunedì 12 aprile 2010

UN CONSIGLIO AL GIORNALISTA PUBBLICISTA MIRIZZI "CAMBIA MESTIERE" CHE NON E' ROBA PER TE!!!!!

Adesso è tutto chiaro, dopo questo articolo "Pilomat in centro, ma è bufera parcheggi" il sig. Mirizzi sta evidenziando la sua scarsa presenza sul territorio triggianese, oltre alla sua scarsa presenza in consiglio comunale. Mirizzi vive in un mondo tutto suo, diverso da quello che può essere la nostra realtà cittadina, oppure non avendo articoli da scrivere dopo mesi di lotta contro l'attuale amministrazione Cassano composta da un cocktail di macedonia di consiglieri comunali ed invisibile agli occhi dei nostri concittadini.
Oggi se ne esce con un articolo al di fuori della realtà dei fatti, Mirizzi invita la cittadinanza ad aprire attività economiche nel centro storico, ma forse lui e’ abituato a vivere alle spalle degli altri, non sapendo delle difficoltà economiche che si incontrano ad aprire una attività nel centro storico, bisogna incentivare la gente non facendo pagare per alcuni anni tasse e quant’altro, rivedere il piano per le autorizzazioni amministrative e sanitarie per i locali del centro storico, ma il Mirizzi un giorno si alza e dice “Armiamoci e partite”, tanto lui vive alle spalle dei contribuenti. Certo che questo giornalista pubblicista non fa fare delle belle figure al giornale per cui scrive, scrivendo un articolo in seguito ad una intervista fatta credo due mesi fa, quando i fatti erano ben diversi e la realta’ di oggi richiede un’altra visione dei fatti!!!! Ma come può un albo giornalistico avere certi iscritti, eppure il sottoscritto aveva chiesto la radiazione dall'albo, dopo aver scritto un articolo sull'ospedale Fallacara non essendo presente in quella seduta del consiglio comunale, ma scrivendo solo quello che gli avevano detto di scrivere.

articolo gazzetta del mezzogiorno del 11/04/2010

• TRIGGIANO NON SI PLACA LA PROTESTA DEI RESIDENTI E DEI COMMERCIANTI DEL BORGO ANTICO

Pilomat in centro ma è bufera parcheggi

VITO MIRIZZI

• T R I G G I A N O. ll tema della riqualificazione del centro storico ha assunto, negli ultimi tempi, un ruolo centrale nel dibattito pubblico e, in primis, politico.

L’amministrazione comunale non nasconde il proprio orgoglio per aver sistemato il borgo antico con un restyling che si apprezza sotto il profilo qualitativo ed estetico. Per anni, via Ponte ed il dedalo di stradine annesse era caduta nel dimenticatoio generale, quasi un quartierino a se stante, al di fuori della vita pulsante della comunità. Ma oggi è rinato l’interesse.
Certo, come in ogni opera pubblica, non sempre il coro è unanime. Un marciapiede ritenuto troppo stretto, un divieto di sosta in più, qualche elemento architettonico che non piace a tutti. Tutti elementi che fanno parte, quasi in maniera «fisiologica», di tutti i lavori di ristrutturazione. E poi, le preoccupazioni dei residenti.
La principale è quella relativa alla sosta. In verità, il centro storico, non è certo strutturato in modo tale da consentire il parcheggio delle auto. Riesce difficile immaginare come e dove parcheggiare le autovetture in una qualsiasi zona del borgo antico.
Questo, tuttavia, non esime affatto l’amministrazione comunale dal trovare soluzioni condivise con i residenti. Non si possono peggiorare le loro condizioni di vivibilità, anzi bisogna migliorarle. Ma anche i cittadini devono capire che un centro storico rinnovato esige uno sforzo comune, magari comprendendo che non è un disagio parcheggiare cento metri più in là. E poi la vexata quaestione degli esercizi commerciali. Va dato atto loro di aver subito un disagio per la presenza del cantiere dei lavori di riqualificazione, subendo disagi e, in alcuni casi, anche perdite economiche. La loro principale preoccupazione, però, si chiama «zona pedonale», ovvero la chiusura al traffico dell’intero borgo. Su questo tema si è «acceso» il dibattito, spesso più sul versante politico.
La realizzazione dei pilomat ai varchi di ingresso ha portato 18 commercianti a formalizzare una civile protesta. L’amministrazione, tuttavia, continua ad assicurare che il rione Ponte non sarà chiuso al traffico e così avviene. Perché continuare a agitare questo spauracchio? Adesso, però, bisogna rialzare la testa dal basso profilo delle polemiche ed affrontare la sfida del futuro. Ora ci sono tutti gli elementi per il rilancio. Viene sottovalutata la presenza di un enorme patrimonio storico sottostante la Chiesa Madre che aveva generato un recupero delle nostre radici storiche agli inizi degli anni ‘80. Accettino la sfida i «bollenti spiriti» giovanili, creino organismi di valorizzazione storico - culturale, inserendo nei giri turistici il centro storico. Si formino guide esperte, si realizzino depliants informativi, si sfrutti internet e le sue potenzialità. Si aprano nuove attività, anche di ristorazione e di intrattenimento.
Non si continui ad aspettare la pubblica amministrazione. Ha fatto il suo, certo dovrà sostenere ancora la rinascita, ma la riqualificazione del centro storico è una sommessa da vincere insieme.

venerdì 2 aprile 2010

“AMICI E COMPARI MANDIAMOLI A CASA”

Le elezioni regionali a Triggiano segnano una tenuta del centro - destra pur essendo governata da una pseudo coalizione di centro-sinistra che per propri demeriti ed evidente incapacità di governare consentono al Sindaco Cassano di essere ancora il primo cittadino.
 

Questa situazione qualora ce ne fosse ancora bisogno, ha chiarito in maniera netta che l’attuale amministrazione non ha più il consenso dell’elettorato della città, di questo si invitano i Triggianesi a riflettere.
 

Ancora una volta al Sindaco Cassano la cittadinanza ha dimostrato che il gradimento nei suoi confronti e chi rappresenta è pari allo zero considerato che la stessa sua maggioranza somiglia più ad una coppa di macedonia che ad un piatto prelibato.
 

Conserva una identità personalistica ormai invisa ai più, e la prova evidente che pur essendo il SINDACO DEL PAESE il candidato da lui fortemente appoggiato e IMPOSTO, LOIZZO ha ottenuto un risultato da consigliere comunale e non da ASSESSORE AI TRASPORTI REGIONALE USCENTE (477 VOTI) sic ….. 
 

Gli stessi suoi compagni di coalizione si sono dileguati, preferendo altri personaggi al candidato da lui IMPOSTO.
 

Domanda: se i suoi consiglieri e assessori collaboratori non lo seguono nella campagna elettorale prendendo le dovute distanze e appoggiando addirittura candidati del Centro Destra questo Sindaco può ancora governare questo paese?
 

RISPOSTA: NOOOOOO!!!!!! DEVE DIMETTERSI!!!!
 

E allora Sindaco Cassano se hai un briciolo di dignità e orgoglio per questo paese…
 

FALLO SUBITO.
 

Un’ultima riflessione sempre con riferimento all’ultima tornata elettorale.

Sono molto amareggiato del risultato elettorale del mio amico Mario Quaranta, 306 voti. Troppo pochi per essere stato l’unico candidato triggianese.
 

Certamente l’attuale amministrazione Cassano che da Quaranta riceve un contributo vitale al suo sostentamento non avrà perorato la sua causa in modo adeguato…

Alle scorse elezioni Provinciali, Mario si è prodigato pur di aiutare Michele Dicosola (allora candidato al Consiglio Provinciale) ma Dicosola non ha fatto lo stesso con Quaranta, anzi…


E che dire del buontempone di Vitangelo Dattoli ex sindaco di Triggiano e di Adolfo Schiraldi attuale Presidente del Consiglio intimi amici di Mario solo quando gli fa comodo?

Ma per ordini perentori della scuderia Tedesco la parola d’ordine era eleggere De Caro!!! E Mario?
 

Per non parlare dei suoi nuovi amici dell’UDC Sebastiano Carbonara e Piero Diprizio amministratori in carica doverano ? E già a votare i vari Longo, Olivieri e lo stesso LOIZZO imposto dal Sindaco altrimenti se non si fa così tutti a casa.

La memoria di alcuni personaggi del mondo della politica è corta, ma quando si tratta di ricordare e soprattutto di ricambiare, si annulla totalmente.

Mario Quaranta è stato abbandonato da tutti quelli che sulla carta erano suoi più intimi amici. 

Caro Mario, ti consiglio di riflettere su questo dato e sulla tua avventura di certo non vincente. Di sicuro non è stata colpa tua e a tale riguardo i proverbi non sbagliano mai: “AMICI E COMPARI PARLIAMOCI CHIARO

Consigliere Comunale Michele Difino