martedì 21 febbraio 2012

Vaticano: “Gli Intoccabili”

Da Il Giornale, 5 febbraio 2012
Il Vaticano sconfessa Viganò: le accuse sono tutte false
di Stefano Zurlo

Parole che sconfessano quanto detto, anche con una lettera inviata a Papa Ratzinger, da monsignor Carlo Maria Viganò, l’ex segretario generale del Governatorato rimosso e promosso nunzio a Washington dopo aver puntato il dito contro i torbidi e le corruzioni dei Sacri palazzi.

Il vescovo Viganò aveva attaccato fra gli altri monsignor Paolo Nicolini, delegato per i settori amministrativo-gestionali dei Musei Vaticani, parlando di «contraffazioni di fatture, ammanchi e partecipazione di interessi» in società inadempienti verso il Governatorato «per almeno due milioni e duecentomila euro». Insomma, la denuncia senza precedenti aveva provocato un vespaio, scoperchiando una presunta Tangentopoli sotto il Cupolone. Di più: la clamorosa esposizione di monsignor Viganò, autore due lettere esplosive indirizzate a Benedetto XVI e al segretario di Stato Tarcisio Bertone, era rimbalzata in tv attraverso il programma di Gianluigi Nuzzi Gli intoccabili.

Ora però dal Vaticano arriva una smentita senza se e senza ma. Quel che colpisce è la durezza della nota e il carico di firme che la rende autorevole, come fondamenta solide. «Dopo attento esame del contenuto delle due missive – si legge nel testo – la presidenza del Governatorato ritiene suo dovere dichiarare pubblicamente che tali asserzioni sono il frutto di valutazioni erronee, si basano su timori non suffragati da prove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalità invocate come testimoni». Il Vaticano liquida dunque le requisitorie di Viganò che negli ultimi giorni hanno alimentato inquietanti retro pensieri sulle lotte fra la luce e le tenebre. Il Viganò pensiero è stato preso sul serio e analizzato con un’inchiesta interna. Lo stesso Governatorato ammette che gli affilati giudizi del vescovo non possono non far pensare che questa delicatissima struttura «sia un’entità inaffidabile, in balia di forze oscure».

Non è vero niente, si difendono ora a Roma. Viganò aveva accreditato la tesi che la sua rimozione fosse stata organizzata come un complotto, per far tacere la sua voce, solitaria e scomoda. Ma in Vaticano non ci stanno. Viganò – su questo non c’è dubbio – è stato un manager attento, abile, ha tagliato i costi, ma la sua azione di risanamento non basta a farlo passare per una vittima di trame oblique.

A chiarirlo è il vertice di questo settore strategico del Vaticano: il presidente emerito, cardinal Giovanni Lajolo, quello attuale Giuseppe Bertello, il segretario generale Giuseppe Sciacca, l’ex vice segretario generale Giorgio Corbellini. Un quartetto di altissimo livello che rappresenta la storia del «ministero». Un poker di voci che parlano come una voce sola, sottolineando «sicuri elementi di giudizio», pur senza «entrare nel merito delle singole affermazioni».

Ai quattro basta ridimensionare i meriti di Viganò nel riportare i bilanci in attivo. In particolare «il passaggio dal risultato negativo per euro 7 milioni 815mila del bilancio consuntivo 2009 al risultato positivo finale per euro 21 milioni e 43mila del 2010 fu dovuto principalmente a due fattori: la gestione degli investimenti finanziari del Governatorato e in misura ancora maggiore gli eccellenti risultati dei Musei Vaticani». L’intrigo potrebbe pure finire qua. E il futuro del nunzio, di cui il Giornale ha documentato un’altrettanto tenebrosa e sconcertante faida familiare, appare sempre più in bilico.


Economia
Ecco come cambia Equitalia Non pignorerà tutti i beni.
Sequestri 'soft' per aziende e contribuenti privati. In arrivo pene più severe per chi sgarra sugli studi di settore. Monti: "Premiare gli onesti"
 
Ha parlato di riforma del lavoro, di Borsa, di manovra ma anche di evasione Mario Monti all'incontro con la comunità finanziaria che si è svolto oggi, 20 febbraio, a Piazza Affari. Dal punto di vista fiscale il governo Monti ha "anche l’obiettivo di far affluire ai contribuenti onesti, in forma di minore aggravio fiscale, il gettito della lotta accresciuta contro l’evasione. Vogliamo rendere ai contribuenti onesti la vita più semplice dal punto di vista fiscale e ci saranno molti provvedimenti in questo senso". Venerdì arriverà il decreto sulla semplificazione fiscale, che conterrà anche alcune norme per allentare la morsa di Equitalia nella riscossione dei debiti tributari. Le norme serviranno ad aiutare le imprese morose, evitando il blocco delle attività. Norme anche a favore dei contribuenti che hanno forti debiti fiscali e un solo stipendio. I due articoletti sono stati suggeriti direttamente da Equitalia, che vuole migliorare il rapporto con i contribuenti dopo le recenti tensioni, l'incremento della pressione fiscale e in blitz in tutta Italia. In particolare imprese e contribuenti pizzicati dal fisco in passato e che stanno onorando il debito tributario, potranno consolarsi con pignoramenti più leggeri. Nel caso delle aziende o di società di artigiani, il decreto stabilirà che se Equitalia dovesse procedere al pignoramento di beni strumentali, il titolare ne venga nominato custode giudiziario.

Semplici contribuenti - Simile l'altra norma che aiuta i semplici contribuenti. Per tutelare il suo credito, Equitalia potrà procedere al pignoramento di una parte dello stipendio del contribuente se quest'ultimo non ha altri beni che possano garantire l'amministrazione fiscale. La norma prevede che possa essere pignorato un quinto dello stipendio, ma il nuovo decreto prevede una boccata d'ossigeno: il prelievo potrà essere inferiore, fino al decimo dello stipendio. La quota che potrà essere congelata dal fisco dipenderà dall'entità dell'assegno mensile: minore è lo stipendio, minore sarà il prelievo.

Studi di settore - In parallelo, però, nel decreto verranno aggiunte altre rigide norme per contrastare l'evasione fiscale. Per esempio i contribuenti soggetti agli studi di settore che non risponderanno ai questionari del fisco o che dichiareranno dati falsi saranno sottoposti a un accertamento analitico-induttivo. Fino ai ieri, ignorando i questionari, si rischiava solo una sanzione pecuniaria. D'ora in poi si correranno rischi pesanti.

giovedì 2 febbraio 2012


Una domanda lecita alla Chiesa, ma fra questi indemoniati ci sono anche preti? O meglio dire servitori di Dio?  Speriamo che non ci sono preti che vanna in ritiro spirituale sulla Concordia, preti pedofoli, preti truffatori (vedi don Cesare  del caso di Lecce) e infine preti politichesi..
Bisogna iniziare a esorcizzare il prete della Concordia, secondo me lui era uno posseduto da satana, visto che ha fatto affondare la Concordia,  trasmesttendolo lo stesso satanismo a Schettini, visto che  era sull'isola imbambolato, non ci sono altre spiegazioni.
Siamo veramente al ridicolo, anche la Chiesa ci vuole prendere per i fondelli.
Do un consiglio alla Chiesa, perchè non nominiamo Papa il premier  Monti?